Dunque, Sacconi è un sottosegretario e, quando parlava, parlava a nome del Ministero del Lavoro, quindi propongo: perchè non cerchiamo di far scoprire le carte di tutti e, a livello di varie associazioni di Med. del Lavoro non chiediamo un incontro con rappresentanti del governo, della Commissione Lavoro e/o Sanità, nonchè con rappresentanti dell 'opposizione?
Guido Marchionni
Caro nonnoguido (sai, io pure "nonnanofer"!!), io penso che il Testo Unico sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro sia una norma generale che richiede (non ho scritto "auspica", ho scritto proprio "RICHIEDE") tanto per cominciare NON un referente che sia un esperto di economia bancaria, e vabbè non è il solo uomo sbagliato al posto sbagliato, ma la convinta e proficua partecipazione di un po ' tutte le figure coinvolte. Mi rendo conto di riportare in questa sede un discorso "vecchio"ma in realtà per quanto iniziato chissà quante volte quel discorso non solo non si è mai concluso ma a me sembra non sia mai stato realmente affrontato.
Sicurezza è prevenzione sanitaria, ma è anche prevenzione tecnica: e non bastano le "check list" per ottemperare (avrei voluto scriverlo in corsivo..).
E ' antincendio e antideflagrazione, è gestione delle emergenze (tutte, terremoti ed alluvioni compresi), è monitoraggio biologico quanto monitoraggio ambientale quanto manutenzione preventiva e programmata.
Ci son rimasta malissimo qualche giorno fa, quando parlando con un iperprof di MdL ho scoperto che non aveva minimamente idea dell 'esistenza (cartacea ma esistenza) del D.Lgs. 195 sui requisiti del RSPP. Mi chiedo: ma alle vostre scuole di specializzazione Vi insegnano solo come fare diagnosi e prognosi, o anche a come si gestisce (in 1000 modi) questo lavoro? Nel sito del Ministero della Salute, ai vari corsi ECM, sto leggendo delle cose che non so nemmeno come definire, ho letto nomi di "docenti" che so per certo non sono in condizioni di esser neppure discenti nella materia, ma ...
In web, se cercate su qualunque motore di ricerca "medicina del lavoro" o medicina aziendale, troverete di tutto e di più; e se date un occhio alle "gare" bandite dagli Enti pubblici, e poi seguite anche l 'esito, scoprirete che c 'è gente che si permette di fare ribassi del 52% sulle ultime tariffe, che come ben sapete risalgono al 1992... che qualità può essere offerta, così???
Tu dici "portiamoli allo scoperto". Se non erro, è di ramiste il resoconto proprio dell 'incontro con l 'On. Sacconi, mi sembra tra fine maggio e i primi di giugno. Sai quale è il problema? E ' che noi gente che si lavora arriviamo al punto che ci sentiamo persino mortificati, nel dover interloquire con persone che si paludano di tutto, ma non sanno materialmente una briciola di ciò che pretendono di regolamentare. Il risultato è che quelli che pretendono di apparire come esperti non sanno nei fatti lavorare, e si parlano tra loro sulle nostre teste. Il guaio è che poi decidono anche, per tutti noi.
Spero nessuno se ne abbia troppo a male, se cito la ormai mitica frase dell 'ex procuratore generale di Milano Francesco Saverio Borrelli: resistere, resistere, resistere: come su un 'immaginaria linea del Piave.
Quelli tra Voi che, della mia generazione quasi obsoleta, hanno imparato sui banchi di scuola sia l 'Inno di Mameli che "la ballata del Piave" possono capire il senso, profondo, dello Stato e della Patria che c 'è in un simile incitamento. Che io ho raccolto. No, mi correggo: che non ho mai perso di vista.
Nofer
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Cara “nonnanofer” io e tanti altri non ci sentiamo affatto “mortificati” ad interloquire con questa gente, anzi siamo pure un pochetto incazzati, se vogliamo, tuttavia nelle tue parole, peraltro belle e dignitose, mi sembra di percepire un senso di rassegnazione e di ineluttabilità secondo me fuor di luogo: se ragioniamo così allora è inutile discutere e muoverci. Anch’io appartengo ad una generazione che le cose se le è sempre sudate: figuriamoci se ho problemi a parlare con questi figuri.
Però se diamo tutto per scontato e inutile allora sì che ci faranno a pezzetti…Ribadisco e spero che chi di dovere raccolga: facciamo una delegazione per parlare con la Commissione Sanità e/o Lavoro, anche con Tomassini e Sacconi nonché l’opposizione? Secondo me “resistere, resistere, resistere” significa proprio questo, altrimenti è inutile lamentarsi…Certo se di questa Commissione facesse parte anche qualche docente o Medico del Lavoro di spicco, che so Farulla, Messineo, etc. anziché lo sconosciuto Guido Marchionni sarebbe molto meglio…In alternativa aspettiamo e vediamo il Nuovo Testo che faranno, poi un anno di "lavavetri" (tenendo duro lottando con i lavoratori magrebbini più incazzati di noi) e speriamo nelle elezioni del 2006...
Guido Marchionni
Sono d 'accordo con te, caro Guido, del resto non è la prima volta ..... però le cose vanno preparate e organizzate con cura e con la massima partecipazione di tutti i soggetti interessati, altrimenti si fanno splendidi buchi nell 'acqua ....
E ' il momento di riprendere l 'iniziativa, hai ragione, discutiamone con calma e troviamo i mezzi giusti (sentiamoci anche in e-mail, colleghi, soprattutto chi ha interesse davvero alla vicenda ...... oppure dobbiamo essere sempre i soliti 2 o 3 don chisciotte che vanno da soli alla carica dei mulini a vento ?)
Vedo con piacere che questo argomento interessa sempre i soliti noti, che, come sempre, almeno si pongono delle domande…chissà forse i colleghi che tacciono hanno già le risposte. O forse sono troppo impegnati a cercarsi un semaforo libero per esercitare la nostra futura professione… Comunque, come dice nofertiri9 mi sembra che ci sia qualcosa che non va, tutto sembra stranamente fermo, e ancora più fermo mi sembra l’ambiente della mdl che conta, tutto impegnato a gestire situazioni (quali l’ECM oppure i grossi appalti) che poco hanno a che vedere con il futuro della mdl pratica. In effetti, dopo gli interventi proprio su questo sito di illustri rappresentanti sia della SIMLII, sia dell’ANMA che dello SNOP, non che mi aspettassi chissà quali prese di posizione ufficiali, ma questo silenzio mi preoccupa. Sicuramente la presenza di qualche grosso nome accademico e non della mdl ci starebbe bene nella Commissione, ma siamo sicuri che difenderebbero gli interessi della categoria meglio dello “sconosciuto” Guido Marchionni (o chi per lui)? Mah….
Comunque sono d’accordo con i Colleghi, credo che sia il caso di tentare di riprendere le fila del discorso interrotto prima dell’estate, anche se il “reclutamento” non ebbe grande successo; certamente se rimaniamo i pochi Don Chisciotte evocati dal Collega Ramistella non si va tanto lontano, bisognerebbe essere in tanti, altrimenti non ci ascoltano neanche…..ma dico io in questo sito transitano almeno 3000 persone, possibile che non ce ne siano almeno due o trecento che sono un po’ preoccupati? Ed i giovani Colleghi che si stanno per specializzare, che tra qualche mese o anno abbandoneranno l’oasi protetta della specializzazione, non si sentono un poco di ansia a sentir parlare di “semplificazione” delle norme che regolano la materia? Non credo che abbiano tutti il posto da ricercatore garantito….qualcuno, prima o poi, dovrà pur uscire fuori ed affrontare la realtà. Credetemi non voglio fare un comizio o scatenare una rivolta, vorrei solo che si stabilisse un dibattito costruttivo comune dove a parlare non siano i soliti. E allora forza, “stringiamoci a coorte” e tiriamo fuori la testolina dalla sabbia, tutti insieme! (anche perché dove vivo io l’inverno fa freddo e lavare i vetri ai semafori non è il massimo….).
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
GANDALF IL GRIGIO, OVVIAMENTE IL TESTO UNICO NON RIGUARDA I SOLITI NOTI COME TU DICI O FORSE SI ' PERCHE ' A QUESTO PUNTO ANCHE IO MI RITENGO UN "SOLITO NOTO".
PURTROPPO HO L 'IMPRESSIONE CHE A PRESCINDERE DAL T.U. SIA TUTTO FERMO DA PARECCHIO TEMPO, HO USATO LA PAROLA IMPRESSIONE PERCHE ' MI RITENGO OTTIMISTA: E SONO PIENAMENTE D 'ACCORDO ED IN SINTONIA CON QUELLO CHE SCRIVE IL COLLEGA RAMISTE E NONNOGUIDO.
SECONDO ME, INFATTI, LA MEDICINA DEL LAVORO E ' DA TEMPO IN MANO AI SOLITI NOTI: CHE UTILIZZANO SUL CAMPO SPECIALIZZANDI COME DEI SOPRAFFINI SBAPPALTATORI.
TU SEI A PERUGIA: HAI SICURAMENTE LA POSSIBILITA ' DELL ' UNICO INTERLOCUTORE, UNIVERSITARIO, CHE SI MOSTRA DISPONIBILE A QUALSIASI CONFRONTO SUI PROBLEMI INERENTI LA NOSTRA PROFESSIONE.
ALTRA INIZIATIVA: PERCHE ' A SORRENTO NON CHIEDIAMO UN CIVILE COLLOQUIO CON SIMLLI, E NEL BREVE TEMPO, ANCHE SE NON CONOSCONO LA MATERIA, AI POLITICI CHE RIVESTONO INCARICHI DI GOVERNO UN ' INCONTRO.
LA MATERIA POTREBBE ESSERE LORO SPIEGATA DA NOI, COME DICE NONNOGUIDO.
LA MIA DISPONIBILITA ' E ' MASSIMA.
Rispondo con un po’ di ritardo, e me ne scuso: ma lo sapete che di pomeriggio e/o di sera è impossibile collegarsi al sito? Non è che dopo le 17 e 30 i gestori spengono???
Desidero innanzi tutto chiarire un potenziale equivoco che posso aver ingenerato nel mio (direi riuscito!) tentativo di adottare parole ed espressioni che non si potessero in alcun modo ricondurre a posizioni di partito: fosse solo perché non ho tessere né intendo averne.
Nonnoguido, no: non sono rassegnata, né riusciranno mai a farmi rassegnare, anzi! Personalmente, anche a costo di fare la solita noce che nel sacco da sola non fa quasi rumore, non mi “rassegno” per principio a nulla; sono mesi e mesi, direi anni, che quando non sono d’accordo mi armo di tutta la mia buona volontà e vado di persona a discutere. Lo faccio con i privati e con il pubblico, perché sono convinta che solo nel confronto –purché leale- ci sia l’evoluzione del pensiero. Non più tardi di due settimane fa, mi sono scapicollata fino alla sede di un ministero, dopo aver strappato faticosamente un appuntamento, testo di legge alla mano per chiedere formalmente l’interpretazione autentica di alcuni dispositivi. Il megafunzionario ha confermato le mie interpretazioni, ma mi ha “anticipato” che difficilmente avrei avuto risposta scritta. Bene, io ho fatto la mia brava raccomandata con i quesiti. Tra poco inizio a fare i solleciti telefonici per la risposta, al 30° giorno mando un’altra Raccomandata di messa in mora ai sensi della L. 241/90, per conoscenza una pure alle Procure, dopo altri 30 giorni parte la denuncia di omissione di atti di ufficio. Semplice. E gliel’ho anticipato, che farò così: è sbiancato, ma saranno anche problemi suoi, è pagato per lavorare e nel suo lavoro c’è dare queste risposte, dunque le desse.
Ovvio che in questo caso la strategia da tenere è ben diversa, ma le regole sono le stesse: si fa richiesta di colloquio, si arriva con promemoria (conciso!) scritto, si discute, si ascoltano le risposte, dopodiché si presentano formalmente le memorie che si ritengono prevalenti, o anche tutte, complete delle motivazioni necessarie chiedendo di essere portati a conoscenza dell’esito. Soprattutto, dopo non si dà requie per avere la risposta scritta, e se non piace si ritorna là e si ricomincia. Non sono d’accordo, sul principio di “delega alla delega” che spesso si attua. Traduco: è del tutto inutile cercarsi un altro sottosegretario, o parlamentare, perché porti avanti delle tesi. Comunque, è difficile che sia un tecnico del problema, ma soprattutto tra loro si parlano in politichese stretto. Lo scopo di un’azione tanto diretta quanto formale è quello di costringere il referente istituzionale a non poter mai più dire “Ma nessuno me lo aveva detto!”.
Tanto chiarito: io CI SONO, contate anche su di me.
Potete contare su di me per preparare una bozza di promemoria da valutare tutti insieme; potete contare su di me per attaccarmi al telefono fino a che non ho l’appuntamento; potete contare su di me per la presenza nell’incontro.
Potete contare su di me per tutto tranne che per la difesa di privilegi “corporativi”, ma da come sento parlare alcuni di voi non dovrebbe essere questo il caso. E, mi scusino i prof. Univ. , loro non sono adatti a rappresentare il mondo di coloro che sui posti di lavoro altrui ci passano le giornate a tentare di apparare guai, come facciamo noi.
Anche io, come Gandalf, non intendo fare comizi, o scatenare rivolte: figuriamoci di questi tempi, chi ci darebbe retta! Però, quand’anche decidessimo di fare un megaincontro, io so che non avrebbe frutti: la controparte viene solo per dovere d’immagine politica a raccontare quanto è giusto quello che ha pensato, conta le teste, e se anche fossero1437 persone, resterà sempre con l’idea che sono “pochi” rispetto agli interessi superiori che crede di rappresentare.
Se invece ci si va in pochi, con pochi ma qualificanti punti di dissenso e relative proposte di rimedio, la discussione è diretta e non si può più svicolare alle risposte come invece si fa da sopra ad un palco: non dimenticate che si ha a che fare con un “politico di mestiere”, nessuno ha la loro capacità di eludere le domande e di non dire assolutamente niente pur parlando per ore. Ma ciò non è possibile, o almeno difficilissimo, a tu per tu.
Ok, vi lascio i miei auguri per un buon fine settimana, e resto ad aspettare una mail di inizio di questa riappropiazione del diritto/dovere di partecipazione alla vita dello Stato, se lo volete e se ritenete opportuno che ci sia anche un non-medico.
Nofer
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Cara nofertiri, gentili colleghi,
non posso esimermi da fare qualche commento, seppure tardivo causa difficoltà di collegamento col sito.
Il problema di fondo, a mio avviso, risiede nella differenza di intenti che si pongono i colleghi che “lavorano” nel nostro settore.
Infatti, per qualcuno si trasforma in mero esercizio di potere. Per altri, invece, si tratta di guadagnarsi onestamente la pagnotta.
Le nostre tante (troppe) organizzazioni di categoria sembrano voler curare esclusivamente interessi alieni ai più, e ai più incomprensibili.
Seppure, nel corso della maggior parte dei congressi, si è prodighi di autocelebrazioni.
Il fatto è che chi, come me ed altri colleghi, si è accostato in giovane età a questa branca della medicina, credendo che fosse utile alla società (ho iniziato l’internato nel 1987, e medicina del lavoro è stata la mia prima scelta), ha dovuto dapprima scontrarsi con la realtà lavorativa, per poi, uscito dal limbo dorato della specializzazione, rendersi conto che a nessuno interessi veramente cosa facciamo, se non per motivi strumentali.
E’ triste, cari colleghi, uscire da una scuola di specializzazione, senza altra prospettiva se non la libera professione, e farsi prendere dal panico quando si sente parlare, per la prima volta, di un programma di sorveglianza sanitaria.
Si, perché, almeno nella scuola da cui provengo e negli anni in cui ho frequentato, nessuno dei miei docenti si è mai sognato di illustrarci come si istruisse un programma di sorveglianza sanitaria, né come si dovesse fare un sopralluogo.
C’era qualcuno (adesso direttore sia dell’istituto che della scuola di specializzazione) che periodicamente, dinanzi alle sale degenza, iniziava dei "comizi" autocelebrativi. Ma, quanto a qualità nel corso delle lezioni..
E, Nonnoguido, io mi incazzo profondamente quando sento certe corbellerie nel corso dei congressi, inapplicabili sul campo, o quando vedo presentare lavori con una casistica di 8 soggetti su un bacino d’utenza di 900 mila persone…
E mi incazzo ancora di più quando assisto a gare d’appalto (o la ricerca di un medico competente) dove i criteri seguiti sono solo quelli meramente economici.
Ad esempio, ho sentito, giorni fa, che un “centro” del nordovest offre alle aziende della zona visite PREVENTIVE con audiometria e spirometria alla fantasmagorica somma di 32 euro…
Credo che ogni commento sia superfluo, ma mi chiedo dove siano gli ordini dei medici (che dovrebbero vigilare non solo sulle dimensioni della pubblicità sugli elenchi o delle targhe) o le nostre associazioni di categoria.
E’ chiaro che gli unici beneficiari di tali situazioni siano le Aziende. Non certo i lavoratori che da noi dovrebbero essere tutelati. Ma a che prezzo??
Nessuno, credo, sinora, ne ha mai parlato. Ma, mi chiedo, insieme ai tanti problemi che abbiamo, se potremmo monitorare questi fenomeni e fare degli elenchi da sottoporre a “chi di dovere”.
Oppure, cari colleghi, vi è mai capitato di essere trattati come un qualsiasi “fornitore” dell’azienda? Di quelli che se non propongono il meglio al prezzo più basso vengono sbattuti fuori senza neppure un grazie? O, peggio ancora, per parte mia, sentire la propria indipendenza morale e scientifica messa in dubbio da sindacalisti (che spesso usano la medicina del lavoro per fini strumentali) o dai colleghi degli organi di vigilanza (che ci considerano, a volte, “marchettari”)??
Non parliamo, poi, dei colleghi neoarrivati come qualifica di “medici competenti”.
Vogliamo, poi, parlare, di ECM?? O di ECM “d’eccellenza”?? Quest’anno ho trovato (nonostante i 42 punti non d’eccellenza già fatti) assai scarso giovamento dai congressi e corsi cui ho partecipato. Tranne che a Lipari, per quanto ai congressi (onore al merito dei colleghi di Messina, che lo hanno organizzato), non ho trovato nessuno stimolo. Tanto che ho deciso di non andare a quello di Sorrento.
C’è da incazzarsi?? Eccome. E non solo quello.
C’è da parlare, confrontarsi, spogliandosi delle casacche corporative e cercare di fare il bene di noi tutti. Intendendo, con questo, anche la società civile in cui operiamo e dove la nostra specializzazione, al pari di tante altre, ha un ruolo ed una dignità, oltre che una funzione (credo) fondamentale.
Perché di lavoro, nel 22° secolo si continua a morire.
Vogliamo contarci? Bene, io ci sono.
Buon lavoro e buona settimana.
Peppe
".. la posta in giuoco è suprema e richiede che ognuno si assuma le proprie responsabilità attraverso il vaglio della propria coscienza". B.M. 2 aprile 1925
Novità circa il T.U. ?
Temo che nel silenzio venga approvato un T.U. aberrante..per i lavoratori, per i medicoùi competenti e di conseguenza per gli stessi datori di lavoro.
Sapete qualcosa?
Chi sono i Consulenti al Ministero?
Tutto naviga negli abissi oceanici per paurose congetture o perchè..e sarebbe ancora peggio...a questo governo della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non importa nulla?
Affettuosi saluti a tutti i colleghi
Sull 'ultimo numero della rivista "Il Medico del Lavoro" (Luglio-Agosto 2004) è pubblicato un breve resoconto della riunione svoltasi a Roma alla quale hanno partecipato (tra gli altri) il sottosegretario on.le Sacconi e il sen. Tomassini. E ' interessante leggere l 'articolo - invito tutti i colleghi a farlo al più presto - perché dà una visione piuttosto ottimista relativamente alla promulgazione del testo unico. Della riunione, peraltro, abbiamo già diffusamente parlato e rimando ai commenti già svolti in passato. Il testo unico dovrebbe essere a buon punto e invito tutti a stare in guardia e a vigilare per le notizie che ciascuno di noi può fornire. A mio parere occorre anche riflettere su come meglio organizzarci per portare il nostro contributo alla discussione del testo, prima ancora che venga "blindato" per la definitiva approvazione in Parlamento.
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