Ah, tra l'altro si profilerebbe una situazione in cui il ddl continuerebbe a pagare il mc, ma per interposta ASL..che poi sarebbe anche l'Organo di Vigilanza deputato a comminare le sanzioni sia a uno che all'altro..
A parte il fatto che molti di noi probabilmente firmerebbero al volo per uno stipendio anche lordo di 50.000 euro all'anno (io intendevo come base minima netta. Non ho idea quanto ci si deve caricare in più per portarlo al livello equiparabile a quello di altri colleghi strutturati), si consideri che attualmente ci tocca fare un sacco di lavoro (prelievi, esami strumentali, segreteria...) che sarebbe lasciata ad altri, e spendiamo un sacco di soldi per attrezzarci uno studio adeguato. La mia proposta vuole essere solo lo spunto per discutere sulla fattibilità di un sistema diverso e migliore di qiello attuale. Poi le risorse finanziare verrebbero sempre da dove vengono adesso: dai privati. Solo con maggiori certezze per noi.
Allora, faccio anch'io una proposta, ma riguardo alla valutazione dei rischi. Vediamo se può essere più sostenibile economicamente e più utile ad incentivare "la buona volontà dei privati" e ad evitare i DVR copia e incolla.
"Ai fini della valutazione dei rischi il datore di lavoro può avvalersi della consulenza dei Tecnici della Prevenzione dell'ASL competente territorialmente, i cui oneri sono stabiliti dall'ASL stessa. La valutazione dei rischi effettuata in collaborazione con l'Organo di Vigilanza esonera il datore di lavoro dalle sanzioni inerenti l'art. 28, salvo eventuali successive modifiche del ciclo produttivo, comportanti variazioni dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, non comunicate all'ASL competente. La valutazione dei rischi dovrà comunque essere effettuata in collaborazione con il medico competente incaricato dal datore di lavoro".
I risultati potrebbero essere:
- maggiore collaborazione tra aziende, in particolare quelle con rischi più complessi, OdV e medici competenti;
- oneri economici tendenzialmente invariati per i ddl, che pagherebbero le ASL per un'attività di consulenza e non (o non solo) per sanzioni, magari senza aver precedentemente sborsato altri denari per altri "consulenti" di dubbia professionalità;
- entrate per le ASL regolari e non (o non solo) provenienti da sanzioni;
- predisposizione di programmi di sorveglianza sanitaria condivisi dai medici competenti con le ASL.
Ovviamente anche per i tecnici della prevenzione le ASL dovrebbero potenziare gli organici assumendo o convenzionando liberi professionisti, sempre pagati dal datore di lavoro.
Sarebbe gente seria, o che finalmente fa le cose sul serio, ben disponibile a collaborare con noi, motivata dal vantaggio di non dover svendersi, ma finalmente vedersi regolarmente retribuita.
A questo punto mi chiedo: questa proposta di legge è tutta farina del sacco di questa trentina di volenterosi o qualcuno di noi li ha imbeccati? Perché così potremmo avere l'aggancio per proporre e inserire anche qualche miglioramento.
Bella idea nelle sue diverse declinazioni ma esistono tre ordini di problemi:
1) la parti interessate e rappresentative in sede istituzionale non la farebbero passare - SIMLII, Associazioni datoriali certamente contrarie, sindacati nel migliore dei caso neutrali ma probabilmente contraria in quanto interessati
2) molti medici competenti guadagnano molto più quindi sarebbero contrari
3) il governo si sta già muovendo nel verso opposto (vedi ddl sacconi) ovvero semplificazione e autocertificazione
Non credo si concretizzi in definitiva
In effetti, la probabilità che in Italia si concretizzi qualcosa di migliorativo, in qualunque campo ed in particolare nell’ambito della sicurezza del lavoro, è pari a quella che il Parlamento venga colpito da un meteorite che faccia piazza pulita di tutti i casinisti che ci sono dentro.
Anche la proposta Sacconi – Fucksia appare ad una prima lettura (confermata dalla seconda, dalla terza e così via) il solito vivaio seminato a vaghezze e concimato a ottimismo, da cui cresceranno tanti bei gineprai in cui ci dovremmo giostrare, se passa così come è scritta, a tutto vantaggio del MEDICO DEL LAVORO più volte richiamatovi.
Per quanto riguarda i favolosi guadagni di alcuni colleghi, io stesso, fino a qualche anno fa, devo ammettere, guadagnavo mica male, facendo pure le cose abbastanza per bene; tuttavia, con tutti gli adempimenti che ci sono stati imposti negli ultimi anni, le cose sono talmente cambiate che, per guadagnare (al netto) le stesse somme, o che almeno ci si avvicinino, dovrei rovinarmi l’esistenza lavorando il triplo di un qualunque altro collega di altre specializzazioni, con risultati comunque approssimativi (non per niente sto riducendo di parecchio il numero dei miei “clienti”). E se gli altri colleghi sono fatti della stessa pasta, non vedo come possano riuscire diversamente, a meno di (ecc…ecc… A pensar male….).
Riguardo alla posizione delle Associazioni varie, se si dimostrasse che una tale riforma potrebbe determinare un sostanziale miglioramento della sicurezza sul lavoro con sensibile diminuzione dei costi a carico delle imprese e della società, perché dovrebbero mettersi contro?
Comunque, in effetti, come ho detto sopra, non credo sia il caso di farsi grandi illusioni, soprattutto se siamo sempre i soliti quattro gatti a parlarne (e pensare che, per quanti siamo in Italia, forse non sarebbe impossibile costituire un cartello, solidale e compatto, in grado di farsi ascoltare anche dall’opinione pubblica, che attualmente ci ignora).
Le opinioni sono tutte rispettabili ed i toni possono essere più o meno esasperati però cari Colleghi cerchiamo di essere onesti e guardiamo la REALTA' DEI FATTI. Sul sistema sicurezza concordo in pieno con lanfraz e tanti altri che hanno espresso forti perplessità (per usare un eufemismo) sulla pletora di cartacce e finti corsi prodotti da miriadi di entità (dal piccolissimo battitore libero sino alla grande struttura con diecimila certificazioni e centouno partners di elevatissimo livello).
In merito al nostro più stretto ambito sanitario, premetto che se avessi voluto fare il dipendente di qualcuno certamente adesso non sarei libero professionista. Tuttavia la situazione è ormai realmente insostenibile: chi ha una propria clientela già strutturata con grandi difficoltà riesce ancora a barcamenarsi ma molti Colleghi, in particolare quelli più giovani perchè "da meno tempo sul mercato" devono abbozzare ad un sistema marcio fino al midollo, che atterrisce le coscienze e rappresenta una decrescita professionale e che lungi dall'essere una sana libera professione li obbliga a numeri esorbitanti, prestazioni di bassissimo livello, a volte fuori dal predicato della normativa, tariffe da far rabbrividire. Un sistema che non produce nulla a fronte di tante risorse investite ed in primis dalle aziende, per il semplice motivo che le risorse vanno a finire nelle tasche sbagliate e cioè non in quelle di chi dedica tempo e professionalità ma nelle tasche di chi deve per forza marginare senza produrre nulla o peggio deve ingozzarsi all'inverosimile. QUESTA NON è LIBERA PROFESSIONE, questa è OFFESA ALLA DIGNITA' DEL MEDICO CHE LAVORA e SVILIMENTO DELLA DIGNITA' PROFESSIONALE. E' basso caporalato, subappalto improvvisato di una professione tra l'altro con obblighi personali precisi legalmente (penalmente) e socialmente rilevanti. Il sistema malato dà adito a fenomeni da Far West, con Medici che seguono migliaia e migliaia di lavoratori grazie a visite non fatte o fatte al telefono o fatte da personale non avente titolo ex lege (medici non specialisti o specializzandi quando va bene, infermieri o factotum nella peggiore delle ipotesi). Nessuno vuole fare un fascio di tutta l'erba ma è ormai evidente che questo sistema ha falle da tutti i lati e la barca sta affondando da tempo. Quello che si scrive nel DDL Ribaudo potrà suonare offensivo agli orecchi di molti perchè generalizza ma dipinge una situazione reale! Basta col finto moralismo ed il prosciutto sugli occhi! La realtà è questa e non è prevenzione ma solo mercificazione e corsa al profitto (ed infatti gli squali commerciali pullulano). Cerchiamo di essere categoria, per dignità umana prima che professionale!
"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."
Ma che cosa ne sa Khalid Chaouki di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro?
a tanti piace la dipendenza ..... a me no !!!! allora sarebbe meglio una convenzione ma purchè con ambito vasto (io opero in tutto il triveneto!!)
questa sarebbe una soluzione valida il resto fra ASL (veri "burosauri" condizioonanti e prevaricanti ) e SdS speculative ed ignoranti dirette da
faccendieri sottratti alla zappa , e una fregatura ela morte del nostro lavoro. E' questo che si vuole?
gabbiano il 23/10/2016 02:00 ha scritto:
Sinceramente mi sembra un ottimo approccio. Garantisce efficienza e finalmente autonomia del medico sottraendolo al controllo del "libero mercato". Il problema è che non passerà mai proprio per le medesime ragioni.
Oltretutto i firmatitto, i professori, le SdS e i consulenti vari come farebbero ad arricchirsi? È stato bello sognare..
Se ne può parlare ma sicuramente non con le premesse date e non nei modi semplicistici illustrati
Andrea Angelo Bordiga
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