concoro pienamente con uanto esposto a picpus
La lettura della bozza del T.U. è sicuramente un’opera che sfiancherebbe anche il più paziente degli uomini, per cui fatalmente qualcosa sfugge. Dopo una seconda lettura (meno veloce della prima, ma pur sempre rapida) mi sembra di poter dire che non è andata così male (almeno per noi medici, gli RLS non potranno certamente dire la stessa cosa), anche se ci sono alcune cose che potrebbero creare dei problemi. Sicuramente, come puntualmente segnalato da picpus, la storia delle vaccinazioni in azienda, improponibile nella maggior parte delle piccole e medie aziende (pensate agli edili, dove li vaccini nel cantiere all’aperto?), quella dei sopralluoghi biennali (ha senso andare due volte l’anno in un ufficio, o in altre realtà con periodicità di visita magari biennale?), ma anche la storia della custodia delle cartelle presso lo studio del medico per le ditte con meno di 50 dipendenti. Ve lo immaginate che pasticcio ogni volta che arriva una ispezione in azienda, con un UPG che vuole vedere le cartelle, e voi state facendo le visite dall’altra parte della regione o magari siete in ferie? Spero che queste, come tutte le altre cose che sicuramente mi sono sfuggite e che rappresentano un piccolo/grande problema, possano avere il privilegio di un ripensamento da parte del legislatore; mi trovo d 'accordo con il collega quando afferma che il nostro impegno deve tendere a "limare" queste sbavature di un T.U. che segnerà la nostra professione per parecchio tempo. Attendiamo fiduciosi i pronunciamenti delle nostre associazioni.....
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Leggo in data odierna l’allarme lanciato dalla Redazione.
Attenzione colleghi, che i giochi non sono affatto finiti e del resto, così come affermato anche dal Dr. Marco Lai, nel suo commento al nuovo T.U. la sorveglianza sanitaria, ad esempio, è prevista (art. 23) “solo nei casi previsti dal seguente decreto”. Quali sono questi casi? Viene specificato più oltre? Non mi pare.
Non fidiamoci del fumo sollevato dal governo e delle “rassicurazioni” e “pacche sulle spalle” di questa gente.
Guido Marchionni
A questo punto, credo che, nel nostro settore, sarebbe meglio non fidarsi più di nessuno. Io sono convinto, e lo sono sempre di più, che le mie "equazioni" inerenti alla nostra figura siano veritiere (avete presente?? mc= peso per i datori di lavoro=nemico per i lavoratori=marchettaro per gli organi di vigilanza). Altrimenti non si spiegherebbe come, per esempio, le principali organizzazioni sindacali, sempre prodighe di scioperi quando si tratta del portafogli, non abbiano neppure lontanamente (a quanto mi risulta) preso contatto con le "nostre" organizzazioni per ontrastare le modifiche nefaste di questo testo unico. Oltretutto perchè, dinanzi ad un impianto legislativo che impone di denunciare tutto il denunciabile, si riducono le possibilità di intervento di sorveglianza sanitariasul lavoratore, che, peraltro, continuerebbe a rischiare di suo. Cose di poco conto, ovviamente, dinanzi, per esempio, alla portata del famigerato articolo 18, col quale non più di un paio d 'anni fa, la cgil ha portato in piazza milioni di lavoratori..... Che volete che sia, rischiare la vita (o forse di lavoro non si muore più '??) per mancanza di tutela.. Credo che, oltre alle iniziative che ci competono in quanto diretti interessati, dovremmo cercare colloqui ed accordi con tutte le altre parti in causa. Datori di lavoro, sindacati, organizzazioni scientifiche e rappresentative di ogni componente degli operatori del settore (SNOP compresa..). Chissà se riusciremo mai a trovare un accordo...
".. la posta in giuoco è suprema e richiede che ognuno si assuma le proprie responsabilità attraverso il vaglio della propria coscienza". B.M. 2 aprile 1925
Non crediamo si tratti solo di trovare accordi con le parti sociali e le altre organizzazioni degli operatori della prevenzione (cosa che deve comunque essere fatta come dice Docorru).Gli incontri ci sono stati e ci saranno e molti sono gli accordi presi.
Si tratta di smascherare e sconfiggere un patto fra alcuni soggetti politici che operano nel parlamento e alcune lobby ben individuate che, come agirono prima con l 'art. 1 bis stanno ora intervenendo sulla bozza del T.U..
Il fatto che la prima bozza del T.U. sia stata redatta nel modo che sappiamo vuol dire che ci sono forze nella maggioranza, come nell 'opposizione, che hanno una visione "laica" del problema, legata ai profili curriculari che maggiormente possano dare garanzia di buon intervento in un campo così delicato come quello della tutela della salute dei lavoratori..
Per quanto riguarda i datori di lavoro ed i sindacati noi crediamo che una minore stima che da qualche anno manifestano per i medici del lavoro sia dovuto in parte anche a "nostre" responsabilità (vedi livelli qualitativi di sorveglianza, valutazione del rischio, formazione a costi a volte ridicoli).
Per molti motivi poi i Datori di Lavoro in particolare non possono che dolersi di un peggioramento complessivo delle prestazioni preventive (sia dei Servizi di Controllo che dei Consulenti Aziendali e di quelle che provengono dai RLS)che purtroppo il nuovo T.U. in gran parte prefigura.
L 'unica politica che paga per il medico del lavoro competente è la qualità, data dalla competenza e dalla formazione continua, a tariffe eque, rapportate alla quantità ma soprattutto al livello di prestazioni fornite. L 'accreditamento d 'eccellenza che propone la Simlii (sicuramente perfettibile in molti aspetti) può rappresentare comunque una risposta valida a questo problema. Si tratta poi di far conoscere alle imprese la possibilità di poter usufruire di professionisti preparati invece che di medici con specializzazioni non pertinenti che cercano nuovi sbocchi di lavoro. E di questo deve farsene carico la Simlii.
La redazione di MedicoCompetente.it
Queste "forze trasversali" e "lobby" a quale Commissione parlamentare fanno riferimento: Sanità? Lavoro? Il futuro T.U. dove dovrebbe esssere discusso (ove non decadesse la delega)? Fuori i nomi e cognomi di tutti i componenti politici ed andiamo a parlare con tutti o interpelliamoli direttamente. Sul serio, faccio appello per queste informazioni.
Guido Marchionni
Ritengo più che giustificate le preoccupazioni espresse da molti colleghi circa il testo della bozza del T.U.
Mi sembra però importante rammentare che la normativa in tema di sicurezza e salute negli ambienti di lavoro ha da circa un quindicennio un respiro europeo. Non credo pertanto sia così semplice sovvertire o quanto meno modificare significativamente l 'impianto della 626. Le sentenze europee che hanno bacchettato il nostro parlamento, quando questo ha intrapreso iniziative dissonanti con il dettato legislativo europeo (vedi la questione della continuatività delle 4 ore per videoterminalisti ecc.) dovrebbero tranquillizzarci, almeno in parte, su tentativi semplificatori o di impoverimento dei contenuti.
billi
Certo, tranquillissimi siamo! L 'Europa non permettera ' colpi di mano. Come non ha permesso che la salute dei lavoratori diventasse di competenza dei medici legali, con una notoria formazione preventiva, che il rischio chimico diventasse moderato ecc, ecc. Vigiliamo invece: gia ' i limiti del rumore sono diventati 87 dbA, tra poco scopriremo per legge che esporsi a determinati rischi allunga la vita..
Per i colleghi interessati, siamo assurti agli onori della cronaca medica .........
Controllate il sito di notizie mediche http://www.doctornews.it/home.asp
Saluti e a presto
Caro Ramiste, ho letto la tua segnalazione e sono ancora più incazzato di prima. Il fatto che la frequentazione di un master biennale per gli igienisti venga considerato un successo della “lotta” intrapresa dai Medici del Lavoro ci fa capire quanta poca importanza viene data alla nostra specializzazione, anche all’interno di altri ambiti medici. Non c’è niente da fare, siamo considerati degli specialisti di serie B, se è vero, come lo è, che basterà un master di due anni per fare il nostro lavoro. Credo che i famosi poteri forti di cui parla la Redazione si siano già mossi da tempo....riflettiamo sul significato del master proposto ad T.U.. E’ una soluzione che salva capra e cavoli (non certo noi), fa contenti gli igienisti ed i ml, fa contenti i nostri docenti di specializzazione che dovranno gestire i master, fa contenti i ddl che potranno usufruire di tariffe più basse. Ora mi chiedo e vi chiedo (e mi piacerebbe che rispondesse anche qualche universitario): allo stato attuale dell’arte, esclusi i motivi ideologici, perchè mi dovrei iscrivere alla specializzazione in MDL e non ad igiene?
Che nervi!
Sergio Truppe
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