Le addette al banco di un borsettificio utilizzano occasionalmente un adesivo che non viene classificato pericoloso e che non presenta frasi di rischio. Nella composizione risulta, però, lo 0,1% miscela di isotiazolone che di per sè sarebbe sensibilizzante, tossico per via inalatoria e cutanea...
Al di là di altri rischi presenti sul luogo di lavoro, è compatibile l'utilizzo di questo adesivo con il periodo postpartum ?
Le linee guida escludono l'utilizzo di prodotti pericolosi, ma questo non lo sarebbe secondo la normativa.
grazie a chi vorrà darmi un parere
La sostanza non da luogo a classificazione per via della concentrazione, però ad oggi non ho trovato limiti noti di riferimento per la sostanza e vi non vi sono dati tossicologici o tossicocinetici; i chinolonici in genere sono antibiotici per il cui uso in gravidanza e allattamento viene raccomandata cautela; quindi se come dici l'uso è sporadico, in assenza di dati tossicologici ed espositivi, prescriverei che le donne in allattamento non siano adibite alla postazione con uso dell'adesivo.
Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare,
non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.
(Jacques-Yves Cousteau)
Qui pero’ non si tratta di assunzione di farmaco il cui dosaggio ed eventi successivi (biodisponibilità, escrezione etc..) sono di ben altra portata.
Qui si tratta di prodotto non pericoloso in cui troviamo un agente ampiamente diffuso anche negli ambienti di vita il cui uso è probabilmente tutt’altro che sporadico (cosmetici, saponi e via dicendo). Se il criterio è “siccome non si puo’ escludere….” allora spero che il ginecologo abbia avvisato la signora su come modificare la cura personale (che per intensità e frequenza potrebbe essere potenzialmente ben più pericolosa).
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