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luigimon

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• Re: Certificazione INAIL
• (24/04/2005 16:55)

Insomma se non si fa, si sbaglia, se si fa, si sbaglia due volte. Non vedo grande chiarezza sull’eventualità di effettuare la sorveglianza sanitaria in determinate categorie,ma neppure sui protocolli. E nessuno può aiutare il Medico Competente riguardo la decisione se effettuare il protocollo sanitario e come effettuarlo(e sì, perché se dobbiamo visitare per tabelle, anche gli esami strumentali andrebbero “tabellati”, le linee guida sono insufficienti e spesso discordanti). In un incontro fatto recentemente con un Servizio, non ci si trovava d’accordo se fare la Glicemia agli edili…che lavorano in altezza: a me sembra assurdo, visto che i rischi maggiori in edilizia sono le cadute dall’alto, altro che polveri; ma si continuano a fare inutili spirometrie annuali che possono giovare giusto ai fumatori. In studi recenti è stato evidenziato un rapporto tra disturbi del sonno e accidenti cardiovascolari con gli incidenti stradali, l’INAIL aumenta ogni anno i riconoscimenti degli infortuni in itinere, ammettendo di fatto un rischio aggiuntivo quando si guidano mezzi anche solo per recarsi al lavoro, e noi ancora siamo alle tabelle. E’ come dire che in agricoltura noi visitiamo per il rischio di Anchilostomiasi e non perché esistono lavoratori ultrasessantenni avventizi che salgono sugli alberi a potare. Il dott. Guariniello dice delle cose giustissime, ma se la medicina non è una scienza esatta, lo è non di meno la giurisprudenza se un giudice condanna un medico sulla base di convinzioni personali e opinabili, come il caso dell’articolo del mese. Ormai al medico aziendale è richiesto di tutelare (anche per tramite del Datore di Lavoro), la salute dei lavoratori a 360° a prescindere dalle tabelle, e in qualunque momento, ahimè, un lavoratore per tramite di un buon avvocato, potrebbe convincere un giudice di non essere stato tutelato abbastanza perché ci sono troppe norme e purtroppo a mio parere spesso discordanti. Sono pienamente d’accordo con il Dott. Alesini quando ha deciso di visitare quel lavoratore, perché lo ha ritenuto opportuno e aggiungo che il protocollo sanitario, come qualsiasi attività del Medico, deve essere fatta secondo scienza e coscienza, senza ingerenze, perché da quella decisione possono scaturire effetti collaterali gravi e non solo per il lavoratore; per fare questo io penso che dobbiamo adeguarci al principio ispiratore di qualsiasi sentenza giurisprudenziale che è l’art.32 della Costituzione e artt. 2043-2087 del Codice civile riguardo la tutela dei lavoratori da parte dell’imprenditore di cui noi medici competenti siamo l’organo tecnico.
Insomma non possiamo fare finta che rischi lavorativi come il Mobbing, i movimenti ripetitivi, il fumo passivo, gli incidenti stradali durante il lavoro ecc… non ci interessino perché non specificamente tabellati, perché queste sono le sfide del nuovo M.C. e soprattutto sono i motivi per i quali il M.C. viene chiamato in causa giornalmente nella sua eclettica professione.

carlitos way

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Napoli

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Medico del Lavoro

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• Re: Certificazione INAIL
• (25/04/2005 15:57)

Bravo luigi mon. Condivido.
Saluti