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analisi ematochimiche in edilizia

Questo argomento ha avuto 28 risposte ed è stato letto 5473 volte.

GANDALF IL GRIGIO

GANDALF IL GRIGIO
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416
  • Re: analisi ematochimiche in edilizia
  • (10/05/2005 21:27)

D'accordo al cento per cento con nofer!

Sergio Truppe
................................................................

"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"

Gennaro

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1162
  • Re: analisi ematochimiche in edilizia
  • (11/05/2005 07:45)

Buon Giorno
Scusatemi, ma ancora non riesco a capire.
D'accordissimo con Nofer, è chiara l'importanza della presenza attiva del medico del lavoro durante la valutazione del rischio....ma dobbiamo saper discernere tra le competenze del medico del lavoro, da quelle di un medico di medicina generale. Conosciamo tutti lo scopo principale della Sorveglianza Sanitaria, ad esso se ne aggiunge un'altro che prende sempre più importanza col passare del tempo, cioè la promozione alla salute. Gli esami ematochimici ove non esiste un rischio specifico io li vedo sotto quest'ottica.
Per quanto riguarda la vaccinazione per l'epatite B, rispondo a Margherita, che è una misura di prevenzione primaria, previene la malattia, effettuando gli esami ematochimici, non eliminiamo ne la malattia ne il rischio, se non rientra in un preciso obiettivo strategico porta via soldi alla prevenzione, che potrebbero essere utili per altre misure di prevenzione. Penso che il Medico del Lavoro sia uan figura di estrema importanza da durante la valutazione dei rischi, non ho mai pensato di risolvere il problema facendo solo visite mediche, ma spesso ho avuto discussioni accese con tecnici che hanno valutato il rischio prima della mia presenza in Azienda, ho sempre proposto l'eliminazione del rischio alla fonte, e spesso ci sono riuscito, altre volte ho fatto applicare misure più restrittive per ridurre al minimo il rischio cui i lavoratori sono esposti, solo in ultima analisi ho valutato lla necessità dell'effettuazione della sorveglianza sanitaria con adeguata periodicità facendo il necessario realmente importante in rapporto ai rischi, molti accertamenti sanitari soprattutto se non supportati da un'adeguata valutazione servono solo a portaree vie soldi per la prevenzione ed arrichhire i medici del lavoro.
Scusate della critica, risulta chiaro che la critica non è rivolta alle persone che stanno discutendo con me, o chi effettua l'attivtà di Medico del Lavoro in coscienza. Il medico Competente non deve essere vittima della paura della Denuncia per non aver fatto qualcosa, deve prendersi le responsabilità
Saluti e scusate l'italiano, ma ho dovuto scrivere velocemente, non uso una frase in latino di chiusura perchè sono ignorante in materia.
Saluti

Gennaro Bilancio

lucchetti

lucchetti
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172
  • Re: analisi ematochimiche in edilizia
  • (11/05/2005 10:15)

personalmente rimango dell'idea che le analisi ematochimiche di base vadano eseguite negli edili, per i motivi citati dai numerosi intervenuti. Capisco che però è un'opinione personale (anche se da molti condivisa) e che, chi non la pensa in questo modo, ha a sua volta cospicue argomentazioni ed inoltre, non può essere sanzionato dalle ASL, anche se queste possono imporre gli esami ematici nel protocollo. Specifico che personalmente nelle analisi ematiche includo, oltre alla glicemia, l'emocromo, la creatininemia, le transaminasi epatiche, l'esame urine, il colesterolo ed i trigliceridi (e faccio anche l'ECG, l'audiometria, la spirometria, la visita della colonna e degli arti superiori e le prove vestibolari spontanee). Quindi non la penso come coloro che indicano nella glicemia il solo dato da verificare (fra l'altro se così fosse si può determinare la glicemia con un semplice stick, senza il ricorso al laboratorio analisi). Sul nostro ruolo concordo pienamente con Nofer e Gandalf, tuttavia il "libero mercato" vuole da noi quasi esclusivamente le visite e le altre consulenze è difficile farsele pagare. E questa è una colpa chiaramente attribuibile a chi è seduto al nostro tavolo e bara, restando bellamente impunito (questa è l'Italia).
rocco lucchetti

fracchiolla

fracchiolla
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103
  • Re: analisi ematochimiche in edilizia
  • (11/05/2005 19:58)

continuo a non capire cosa centra il colesterolo (come unico fattore di rischio) con il cemento, con gli strumenti vibranti o con la movimentazione manuale carichi ...
ripeto: attenzione all'art. 5 della Legge 300/70 (accertamento indebito della stato di salute)
Non fraintendetemi: ben venga ogni dimostrazione di professionalità e di rigore del medico del lavoro (come la partecipazione alla VDR) e mi sono sempre battuto contro colleghi (ce ne sono, vi assicuro!) che non facevano nemmeno le audiometrie per far risparmiare l'azienda (o perchè non le sapevano fare)
Riflettiamo: in un'Azienda di 8000 dipendenti (tipo qualche sede della FIAT), o anche più piccola (anche 50 dipendenti) ci possiamo mettere a fare i promotori della salute, facendo spendere soldi per esami non mirati ai rischi specifici?
Ricordiamo che è compito del medico di medicina generale promuovere stili di vita sani, provvedere al controllo dei fattori di rischio cardiovascolare, tirare le orecchie al paziente con la panza che fuma 60 sigarette al giorno e mangia e beve allegramente. Se la gente aspetta solo la visita periodica aziendale per farsi dare una controllata, magari perchè il proprio medico di famiglia è latitante o non è attento, o solo perchè non vogliono andare a fare la fila allo studio, non ci dobbiamo sentire in dovere di fare da sostituti; ad ognuno il proprio ruolo.
Ovviamente, in quanto medici, abbiamo il dovere di promuovere la salute e di dispensare consigli, ma ritengo che sia quantomeno superfluo controllare a tutti i dipendenti, ad. esempio, l'assetto lipidico.
In ultimo, faccio una considerazione: i locali Servizi di Medicina del Lavoro (almeno dalle mie parti) non si degnano di controllare la congruità dei protocolli sanitari messi in atto dai medici competenti, limitandosi (in casi invero rari) a verificare se le visite vengono fatte o meno (non importa come); questo atteggiamento lascia comprensibilmente spazio ad una schiera di avventurieri del "poco maledetto e subito" che visitano a tappeto qualunque categoria professionale senza un protocollo mirato ai rischi specifici.
Grazie ai colleghi per dar vita a questo dibattito, a prescindere dalla varietà di vedute.

nofertiri9

nofertiri9
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1256
  • Re: analisi ematochimiche in edilizia
  • (12/05/2005 00:32)

mi rendo conto delle perplessità di fracchiolla, ma dal bassissimo del mio poco ci sono alcune cose che vorrei esporre, fosse altro per confrontarmi con specialisti che su alcune cose ne sanno più di me, forse assai di più di quanto non ne sappia io su altre di mia più specifica pertinenza professionale. Capita, perchè capita, che si esegua un prelievo magari anche solo per l'emocromo. Ci sono persone che hanno persino il plasma chiloso: secondo voi, non sarebbe bene che questo venisse segnalato al MC che così magari lo può segnalare al medico curante? E a prescindere da chi paga l'analisi, continuo a chiedermi come fa un analista a non eseguire il dosaggio dei trigliceridi quando si trova davanti un siero bianco per il grasso. Io, lo faccio, e spesso ci rimetto anche il costo dei materiali, come potete immaginare: però, la sera quando mi metto a ninna dormo serena. Avere i trigliceridi a 800, o persino a 1500, magari non è l'ideale per un sacco di cose, e si corre il rischio di diventare un oggettiva fonte di pericolo anche per altri lavoratori (o passanti...). Per lo specifico, sto cerando di far, sempre nel mio pochissimo, dei riscontri di correlazione tra l'iperuricemia e i disturbi osteoarticolari, e vi assicuro che l'uricemia proprio non me la paga nessuno, lo sto facendo perchè secondo me vale la pena di porsi delle domande e di cercare le risposte. Se no, basterebbero i computer, specialmente oggi e ancor di più in futuro. Così come sto tentando di verificare se esistono correlazioni tra alcune lievi porfirie e "ipersuscettibilità individuali" a fattori sensibilizzanti. Così, giusto per capire, ripeto. Sono ancora piuttosto indietro, i dati sono pochissimi per poter parlare di prevalenza, ma ci sto provando. E impegnando le mie risorse e parte di quello che sarebbero i miei guadagni, quindi pagando in prima persona. E dunque proprio non riesco a capire la non volontà che a volte traspare da interventi quali quello di fracchiolla: se ci limitiamo a cercare solo quello che già sappiamo, la vedo difficile che magari facciamo passi avanti. Mi potrete obiettare che magari non tocca a me, povera piccola privata per di più femmina e nemmeno medico, fare ricerca (chiedo scusa per la presunzione, ma è tardissimo e non mi vengono altri termini): ma io vi risponderei "... e perchè mai non posso?"
Tutti, possiamo. Quello che passa inosservato a uno può essere la conferma di un'ipotesi per qualcun altro. Se non fosse stato così nei millenni, come spesso sostengo, staremmo ancora ad aspettare il fulmine per avere del fuoco.
Alla prossima!

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

fracchiolla

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  • Re: analisi ematochimiche in edilizia
  • (12/05/2005 15:37)

cara nofertiri,
ovviamente nessuno critica i tuoi lodevolissimi intenti, anzi ti faccio i miei complimenti per quello che fai.
Non mi è chiara una cosa: se non sei medico, come fai a far eseguire esami di laboratorio e a chi li fai?
Non sono contrario agli esami di laboratorio; voglio solo che sia chiaro che ogni procedura diagnostica deve essere:
-correlata ad un rischio inserito nel documento di valutazione,
-preliminarmente stabilita nel protocollo sanitario e sottoposta alle varie figure (RSPP, DL, rappresentatnte dei lavoratori per la sicurezza).
Nessuno impedisce di far inserire nel documento di valutazione del rischio qualunque cosa il medico competente ritenga meritevole di sorveglianza sanitaria, basta scriverlo e fare un protocollo sanitario consequenziale motivato e concordato con le varie figure specificate.
Una volta salvaguardato l'aspetto formale (che, ahimè, nella nostra professione è ormai irrinunciabile) possiamo fare tutti gli esami di questo mondo.
Un'ultima notazione: non vorrei apparire permaloso, ma io non cerco quello che già so. Svelare una lievissima sindrome ostruttiva con una spirometria o trovare un lieve deficit neurosensoriale a 4 kHz con un'audiometria e limitare il soggetto (con esame clinico normale) ad irritanti respiratori o al rumore significa indagare nella direzione giusta e mirata, fare diagnosi e quindi fare brillantemente il prorio dovere.

ramses

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  • Re: analisi ematochimiche in edilizia
  • (12/05/2005 21:52)

Vorrei dare anch'io un piccolo contributo alla discussione, che trovo molto interessante. Pochi hanno fatto riferimento al famoso art. 5 della legge 300 (almeno finchè dura), il quale ci pone secondo me dei limiti all'indagine in occasione degli accertamenti sanitari preventivi/periodici. Infatti, è pur vero che possiamo giustificare (quasi) qualsiasi accertamento con una spiegazione virtuosa, perchè tutto ciò che mira alla tutela della salute è benvenuto, ma noi MdL abbiamo un ambito abbastanza preciso entro cui operare, fissato a termini di VdR; diversamente, potremmo dover considerare ogni possibile patologia del lavoratore poichè essa potrebbe dare luogo a situazioni problematiche durante il lavoro o, perchè no?, in itinere. Non se ne uscirebbe più, e si potrebbe facilmente violare quei limiti che, grazie a Dio, lo Statuto dei lavoratori ci pone. Ricordiamoci che fra i nostri compiti c'è la valutazione di idoneità, ed allora, a fronte di un qualsiasi dato alterato (se abbiamo eseguito l'accertamento in quanto correlabile ad un rischio) cosa facciamo? Un videoterminalista potrebbe avere una patologia della coagulazione e ferirsi con la copertina di un compact disk ! (lo so che esagero, ma mica troppo...)
Credo però che il problema che sta dietro la discussione sugli ematochimici abbia un'altra origine, e cioè il fatto che in molti "visitifici" si facciano esami a torto e peccato (si fanno esami ma non, ad esempio, quelli più utili), e questo ci spiazza quando dobbiamo spiegare al lavoratore perchè non si fanno più gli esami se è cambiato il MC. A me è successo, ed il fatto di non fare eseguire accertamenti ritenuti superflui per i rischi della specifica situazione mi ha poi permesso di proporre ALTRE voci di spesa per l'azienda con minor "sofferenza " da parte del Ddl.

Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)

nofertiri9

nofertiri9
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1256
  • Re: analisi ematochimiche in edilizia
  • (13/05/2005 01:53)

x fracchiolla, che chiede: "Non mi è chiara una cosa: se non sei medico, come fai a far eseguire esami di laboratorio e a chi li fai?"
... io non li "faccio" eseguire, io li eseguo. Su richiesta dei MC e consenso informato del lavoratore, per l'esattezza. Per il resto, ho fatto una letterona infinita sulla mail privata.

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

fracchiolla

fracchiolla
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  • Re: analisi ematochimiche in edilizia
  • (13/05/2005 18:03)

collega ramses, hai centrato proprio quello che intendevo esprimere ed ho i tuoi stessi problemi.

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