Sono davvero stupito dalla mail del collega Marziani e dalle considerazioni poco edificanti che fa su queste nostre discussioni. Forse vi saranno alcune note vagamente folkloristiche, come in ogni forum d'altra parte, ma gli argomenti trattati mi sembrano piuttosto importanti per chi voglia dirsi medico del lavoro e soprattutto non emendabili con una snobistica alzata di spallucce e con il richiamo ad un decoro professionale così genericamente etereo ed estatico da sembrare vuoto. O è forse decoroso, professionalmente e deontologicamente, venire a conoscenza di situazioni di sfruttamento di colleghi e sollevare vagamente l'annoiato sopracciglio? E' forse nobile assistere allo scadere della disciplina incolpando di ciò le vittime finali della catena? Un po' di lungimiranza ,collega, se parliamo dei massimi sistemi!
Se poi ognuno sta bene a casa sua ( e anch'io potrei essere tra questi), diciamo che tutto va bene.....finchè dura.
Spesso sento giustamente dire che noi esercitiamo la professione a tutela della salute e dei diritti dei lavoratori e nessuno mai che ricordi che anche noi siamo lavoratori, ( medici competenti, sanati, medici delle ASL, universitari..)con i nostri doveri e diritti.
Bene, sembra che il coro ( e non è una tragedia greca..) affermi a gran voce che i nostri diritti sono poco tutelati, sembra che molti abbiano qualcosa a che ridire ( a proposito di questa mancata difesa dei nostri diritti) con la SIMLII. Questo è un dato di fatto.
Personalmente non sono del tutto d'accordo: la SIMLII è e resta una società scientifica e non può essere colpevole totalmente delle peripezie socio-giuridico-economiche della MEDLAV, ma chiamarla del tutto fuori mi sembra ridicolo. Un lieve mea culpa e una ventata di nuove energie e propositi sarebbero graditi.
La professione di medico del lavoro, nella sua indivisibile interezza, non è più affrontabile con un approccio meramente scientifico o con il decoro professionale, ma questi aspetti sono solo parte di problematiche più ampie che il medico del lavoro deve giornalmente affrontare e chi non la vede così mi saluti Alice.......quando la incontra nel Paese delle Meraviglie.
Quanto all'anonimato ricordo a Marziani che spesso basta cliccare sul nickname per conoscere casato e ascendenza di chi scrive ( sto scherzando, Nicola, non te la prendere)
Vorrei anche sottolineare che non mi sembra produttivo per i vertici di una società di medicina del lavoro non prendere parte , benchè invitati a farlo, a una discussione letta da migliaia di soci o potenziali tali, ricordatevi colleghi che il mondo cammina e ad oggi questo sito costituisce il massimo dell'aggregazione nell'ambito della nostra disciplina...
Ribadisco la richiesta di apposito tavolo di discussione a Parma già fatta nel precedente post. Una simile inziativa dovrebbe a mio parere provenire proprio dai vertici della SIMLII, perchè da essa e al suo fianco o al suo interno possa nascere una società parallela o un gruppo che si occupi degli altri aspetti, non scientifici, della professione ( una sorta di SIMLII 2)così da non disperdere un patimonio che è e dovrebbe essere di tutti. E da tutti difeso.
Con il motto " meno saluti delle autorità - fra l'altro noiosissimi - e più scambi fra le varie realtà della disciplina", un caro, pragmatico saluto
Chiedo anticipatamente scusa per la prolissità.
Sono veramente sconcertato dal tono di alcuni interventi, ed in particolare da quello del Collega Marziani, che ho la fortuna di conoscere e che ho sempre ritenuto persona estremamente intelligente ed attenta, ma che in questo caso, non avendo seguito la storia dall’inizio, non sa che le critiche (giuste o sbagliate che siano) non sono state rivolte solo alla SIMLII, ma anche alle altre associazioni di medici del lavoro di importanza nazionale. Il fatto che la SIMLII abbia raccolto il maggior numero di critiche, nasce dal fatto che (non me ne vogliano ANMA ed altri soggetti) la SIMLII è sicuramente la più importante delle società di mdl italiane, ed è quella dalla quale TUTTI NOI ci aspettavamo un po’ di più, forse perché la maggior parte di coloro che scrivono è anche iscritta alla SIMLII (personalmente lo sono dal 1990).
Certo alla luce di quanto successo e dal tono di certi interventi è chiaro che sicuramente la SIMLII, società che racchiude in sé i vertici scientifici della nostra disciplina, non è attrezzata per svolgere una attività per così dire “sindacale”, ed è proprio quello che ci manca. In questo forum nessuno attacca il “potere” della SIMLII per frustrazioni o invidie, nessuno è alla ricerca di un posto importante o di una diversa visibilità, e, almeno per quanto mi riguarda, le critiche fatte vogliono essere (e pare ci stiano riuscendo….) una pacifica provocazione per smuovere le acque, per vedere se si può creare una figura di medico competente inattaccabile agli assalti più svariati. Credo che il libero dibattito sia auspicabile e dovrebbe essere accettato di buon grado da tutti in una società civile e democratica. Quanto all’anonimato, diritto che comunque chi vuole è liberissimo di esercitare, sono d’accordo con te, se si dicono delle cose si deve avere il coraggio di firmarsi; ti garantisco però che molti colleghi condividono le cose che ci sono scritte su questo forum, ma non hanno il coraggio di dirlo pubblicamente, neanche se coperti dall’anonimato del forum, forse per non essere costretti a sputare sul piatto nel quale mangiano….. Chi è più scorretto, allora, chi dice pubblicamente ciò che pensa, o chi prima si inchina e poi, di nascosto, si lamenta?
Quanto alla mancanza di idee valide e di proposte, che tu lamenti, credo che converrai con me che un forum su internet, per quanto stimolante sia, non è il luogo adatto alla loro presentazione, e che, d’altra parte, più teste si mettono a pensare, più idee vengono fuori…io sono convinto che al momento giusto le idee verranno fuori.
Parliamo poi del “grande male” della medicina del lavoro: le società di servizi. Ebbene si lo confesso, sono colpevole anche io, sono un “prezzolato direttore sanitario” di una struttura che si occupa ANCHE di medicina del lavoro, e lo sai perché lo sono diventato? Perché alla fine della specializzazione, dovendo cercare di sbarcare il lunario e non avendo Santi in Paradiso ho accettato di lavorare per alcune società di servizi, fino a trovarne una seria, dove si poteva fare un lavoro di qualità (sicuramente di qualità superiore a quello di qualche collega ….), dove i lavoratori vengono visitati VERAMENTE, dove si fanno i sopralluoghi e le riunioni, e la formazione e l’informazione, etc, etc, ed alla fine, dopo essermi fatto il mazzo per anni, mi hanno proposto questa “rogna” (perché altro non è…) della direzione sanitaria: ora, tenendo famiglia e senza santi in paradiso, tu al posto mio cosa avresti fatto? Comunque non mi sento un padrino, né mi comporto da tale, perché non è nella mia mentalità. Sia chiaro che non mi stò giustificando, anche perché non ho niente da nascondere e perché sfido chiunque a venire a verificare la qualità del lavoro svolto da me e da tutti i colleghi che hanno operato nella struttura, e che nel momento in cui trovano di meglio sono liberissimi di andarsene: non sorprenderti, in mezzo ad un mare di m…., c’è anche gente che lavora seriamente, con “ rigore morale e con professionalità”, al punto tale che in alcune occasioni dei Cattedrati di chiarissima fama mi hanno chiesto se in questa società c’era lavoro per alcuni neo specialisti cui tenevano particolarmente e per i quali, al momento non avevano niente di meglio da offrire…. e tengo a precisare che questi Cattedrali non sono né soci né in alcun modo vengono a spartire gli utili della società! A proposito di utili, parliamo di tariffe: ho per le mani un paio di “proposte” fatte a due mie aziende piuttosto appetibili da alcuni colleghi (si colleghi, stimati colleghi, non società bada bene), che si sono proposti di fare il lavoro al posto mio offrendo il 20-30% in meno, senza neanche sapere quanto prendevo io!!! Si va bene sarà un caso di imbecillità, ma come vedi è bene guardarsi intorno, il male della medicina del lavoro può essere anche nei singoli. Quindi invito tutti a non generalizzare, ci sono senz’altro dei banditi in giro, sicuramente di più nelle società che tra di noi liberi professionisti, ma c’è comunque qualcuno che non scherza neanche tra i singoli professionisti.
Un’altra piaga che mi è sembrato che tu non abbia citato (ma se ho sbagliato chiedo scusa), ma che secondo me influisce notevolmente sulla qualità del nostro lavoro, sono i colleghi che fanno il medico competente non come unico lavoro: ad esempio ci sono medici di base, fiduciari di assicurazioni, medici di patronato, medici di commissioni varie, etc, tutte attività, che al pari della mdl, richiedono serietà, professionalità ed applicazione.
Potrei continuare, ma credo di avere annoiato tutti, vorrei fare solo un’ultima raccomandazione: non facciamo diventare questa discussione un duello rusticano tra poveracci, mentre i mandanti si godono lo spettacolo.
Saluti a tutti e scusate ancora la prolissità.
Dott. Sergio Truppe (Gandalf il Grigio, per gli amici)
Specialista in Medicina del Lavoro
Perugia
P.S. PREGHEREI IL/I BUONTEMPONE/I CHE SI DIVERTE/DIVERTONO A MANDARE SMS ANONIMI AL MIO CELLULARE CON APPREZZAMENTI POCO LUSINGHIERI A FIRMARSI, SE NE HA IL FEGATO!!!!
GRAZIE!!!
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Approvo in tutto e per tutto quanto detto da Gandalf, ma in merito al mio anonimato vorrei spendere ancora qualche parola viasto che suscita tanto interesse. Io gradirei che si guardasse più, o meglio, solo a quello che ho detto e non alla mia identità. E' più importante la veridicità di quello che ho detto o la mia identità? Non vorrei che il tema dellìidentità diventi una scusa per non parlare dei veri problemi della Medicina del Lavoro! E a proposito dopo l'intervento di alcuni giorni orsono il Prof. Apostoli non ha ancora risposto ad alcune mie affermazioni; sarebbe opportuno, al fine di creare un dialogo proficuo e costruttivo, che ci fosse una risposta concreta a quanto da me espresso più volte su questo forum. o gli altri preferiscono monitorare gli umori della categoria senza intervenire in prima persona. Non vorrei esaltare troppo l'importanza di questo forum ma a me sembra che si stia dibattendo del nostro futuro; se anche Lor Signori partecipassero ne guadagneremmo tutti in trasparenza e democrazia. Non limitiamoci a pochi convegni annuali...
Mi pare che nella contraerea perugina di Marziani ci sia stato un colpo, per fortuna andato a vuoto, che sembrava scritto da qualche cattedratico. Condivido in tutto l'intervento di gandalf e siccome siamo propositivi non cerchiamo lo scontro ma offriamo l'opportunità al popolo di medici competenti specialisti in medicina del lavoro di esprimere e giudicare su proposte facilmente condivisibili perchè rientrano nell'interesse di tutti con l'eccezione di qualche cattedratico che è medico competente di più aziende di 10000 persone. A questi cattedratici, allora, preferisco le società di servizi sempre che siano dirette da medici del lavoro. Non capisco perchè bisogna combattere l'associazione professionale tra medici del lavoro sempre che miri alla qualità del servizio ed all'ottimizzazione delle risorse umane (segreteria, studio, commercialista e spese di struttura ect.). Forse indicherei anche qui dei criteri di valutazione per la qualità come la Direzione sanitaria affidata ad un medico competente, la certificazione di qualità delle strutture ect. Riflettendo invece sull'intervento del Prof. Apostoli mi ponevo una domanda ma perchè fare dei corsi di eccellenza a pagamento ed invece non fare delle scuole di specializzazione d'eccellenza (non me ne voglia il Prof. Apostoli anche perchè la sua è forse una delle poche che tende all'eccellenza).
Voglio rivolgermi principalmente a Sergio (Gandalf), poichè sono uno di coloro i quali hanno più apertamente e dichiaratamente attaccato i "centri".
E voglio precisare. Anch'io, per 8 anni, ho lavorato per un centro. Era inevitabile, specie perchè, all'epoca, nella mia regione la medicina del lavoro era una realtà assai aleatoria. E, come tanti altri miei conterranei, ho dovuto impacchettare la "truscitedda" (leggesi: valigia di cartone legata con lo spago), e fare "l'emigrante di lusso". Ho lavorato pewr un centro e so che, nonostante questo abbia un notevole livello qualitativo e sia collegato con alcuni dei muigliori specialisti italiani (non faccio nomi, ovviamente, ma Vi assicuro che si tratta di nomi illustrissimi), nelle vaie branche, il "quilibet" era sempre il guadagno. La frase che, spesso, mi sono sentito dire è che noi siamo "fornitori" delle aziende. E come tali veniamo trattati. Un esempio: dopo un annetto circa, ho iniziato ad affrancarmi dal centro, sviluppando un'attività autonoma. Il pagamento delle prestazioni poteva avvenire a 30, 60 o 90 giorni, come qualsiasi attività commerciale... Ma.. le visite specialistiche non si pagano "sull'unghia"?? E perchè dovevo aspettare tutto questo tempo per avere ciò che legittimamente avevo prodotto??
Il problema, miei cari colleghi di orgni ordine e grado, è che, veramente, dovremmo trovare forme di "compattezza sindacale", e pretendere il giusto per prestazioni che si vanno facendo ogni giorno più complesse.
Il fatto che ci siano colelghi che si "vendono" a meno c'è sempre stato. Ma io trovo veramente indegno che una visita medica venga pagata 5 euro.... Immagino, lo immagino dove sia il trucco... Ma non posso dirlo qui, a scanso di eventuali denunce....
Caro Sergio, dai tuoi interventi, da come ti sei posto in questi anni (ed io sono il numero 252 dei registrati, quindi seguo questo sito pressochè dalla nascita) inei confronti delle problematiche emerse, mmagino che tu sia persona preparata e coscenziosa. E, visto che "tieni famiglia", le tue scelte non sono criticabili. Non lo sarebbero comunque, ma tant'è...
Io non conosco la realtà lavorativa in centro italia. Ma conosco quella del nordovest, in merito ai centri. E, credimi, è veramente desolante. I medici pagati un tanto al chilo...
Usquam sed etiam. Ho sempre sostenuto che le scuole di specializzazione dovrebbero formare meglio i loro specialisti. Ma non posso generalizzare. Conosco bene due scuole di specializzazione: quella da cui provengo (nel profondo sud.. - Hic sunt leones - Avete presente??), ed una, molto nota, del nordovest. E, credetemi, il divario è abissale Per disponibilità delle persone. Per occasioni di lavoro e di attività "sul campo" anche da studenti. Per "visibilità" della scuola stessa... Nulla da togliere ai miei docenti, intendiamoci. Ad un o di essi, in particolare, devo essere molto grato. Ma erano troppo ripiegati su se stessi per cercare di trasmetterci qualcosa. Troppe "parrocchiette". Troppi "cortili". Si imparava a farsi la guerra...Chi mi conosce, chi c'era, sa di cosa parlo..
Ma, ovviamente, ci sono decine di altre scuole, che io non conosco..
E l'ECM, lo sappiamo tutti, è diventto un colossale business... D'altronde, siamo pur sempre in Italia, no??
Organizziamoci. Compattiamoci. E cerchiamo di difenderci. Credo che sia finalmente giunto il momento di farlo. Per il bene di tutti.
Peppe
P.S.: Sempre per Sergio.. Ma perchè non denunci questo stronzo?? Molestie ed ingiurie... La polizia postale può tracciare l'intero percorso, seppure il mittente, al tuo cellulare, è anonimo.. Così ti passi lo sfizio di vedere in faccia chi ti rompe le scatole....
".. la posta in giuoco è suprema e richiede che ognuno si assuma le proprie responsabilità attraverso il vaglio della propria coscienza". B.M. 2 aprile 1925
Caro Giuseppe, il tuo intervento merita comunque una risposta se non altro per i toni civili con i quali ti sei espresso (al contrario di altri soggetti...). Potevo rispondere sulla tua mail, ma preferisco farlo pubblicamente, altrimenti qaulcuno potrebbe pensare che non ho il coraggio di affrontare i problemi. Ti posso garantire che la realtà lavorativa del centro Italia non cambia poi più di tanto rispetto al resto d’Italia: se vuoi lavorare devi correre, se hai i famosi Santi in Paradiso ti arriva il lavoro nei pressi di casa, altrimenti (vedi il mio caso) sei costretto a fare il pendolare in aree dove si guarda di meno lo sponsor e di più il rigore morale e la professionalità..... Per quanto riguarda le società so benissimo che il 90% sono dei visitifici indegni, lo so perchè ci ho lavorato anche io all’inizio. Poi come dicevo, a forza di girare, ho trovato un posto serio, dove di sono tecnici preparati, dove c’è la possibilità di lavorare bene, con serenità, nel rispetto delle regole, con un ottimo laboratorio, con tutta una serie di specialisti (dall’oculista al cardiologo fino all’ecografista) a disposizione praticamente in tempo reale o quasi, e con guadagni sicuramente superiori (e di molto...) alla media delle altre società. Non posso entrare nello specifico per ovvi motivi, diventerebbe pubblicità neanche tanto occulta, ne voglio dire che siamo i migliori, cerchiamo solo di lavorare per il meglio; non voglio dirti che si tratta di una mosca bianca o di un ente di beneficenza (per carità), ma se ci lavoro da dieci anni un motivo ci sarà.... (non fosse per altro per i pagamenti, puntualissimi dopo pochi giorni dalla emissione di fattura...).
Sul business rappresentato dall’ECM non mi pronuncio altrimenti stavolta qualcuno mi denuncia per davvero....ma credo sia chiaro come la penso.
Credo piuttosto che sia arrivato il momento che chi ha da dire qualcosa, a qualsiasi livello, lo faccia e lo faccia nell’ottica del bene comune. Invito tutti i Colleghi “timidi” a farsi vivi, magari anche solo per criticare (sempre rimanendo nei confini del civile dibattito costruttivo, possibilmente), magari anche anonimamente, ma è importante il contributo di tutti.
Saluti a tutti
PS. Lo stronzo in questione non merita neanche di essere preso in considerazione, comunque già mi sono presentato in Questura.....
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Gandalf, ritengo opportuno rispondere al tuo precedente,non ultimo intervento, poichè sono pienamente concorde con quanto, da Te già ribadito.
Sono ovviamente d'accordo anche con quello che dice Margherita, conosci d'altronde il mio pensiero in materia.
Ho anche io molto apprezzato l'intervento del Prof.Apostoli, che purtroppo rimane l'unico come SIMLII.
Credo che a PARMA ci sarà molto da fare.
P.S. Solidarietà anche per l'inconveniente telefonico.
Cari colleghi, ha proprio ragione il Prof. Apostoli quando dice che siamo solo pochi adepti ( …. sic !) a partecipare a questi forum e a esprimere le nostre opinioni in merito. Io inviterei comunque a mantenerci su un piano propositivo (sempre ottime, in questo senso, le osservazioni della collega Margherita, in genere ricche di buon senso) e a evitare, per quanto possibile, di scendere a livello personale. Non mi riferisco a quanto riferito da Sergio … pardon, Gandalf (ma perché non utilizziamo i nomi propri piuttosto che il nick ? ogni tanto mi sembra di essere in chat), con il quale sono assolutamente solidale e che mi trova d’accordo anche per molte delle cose dette sui centri servizi (alcuni buoni, altri cattivi, questa è esperienza di tutti). Purtroppo il medico competente è una figura di confine, mezzo professionista e mezzo imprenditore di se stesso, a differenza di altri colleghi e altre specializzazioni; deve fare i conti con fatture, offerte al ribasso, pagamenti dilazionati etc. etc. Per questo, a mio parere, è necessaria una forma di “rappresentanza” che si occupi di questi problemi, forse spiccioli per i docenti universitari ma di importanza capitale per chi opera in prima linea. Infine un ulteriore appello ai colleghi della “maggioranza silenziosa”: fatevi sentire anche voi !! Non lasciate a uno sparuto manipolo di valorosi (doppio sic !!) – lo dico ironicamente – si assuma l’onere di parlare anche per voi …. e magari anche a sproposito. Saluti
Il dibattito è ricco. Invitiamo però i colleghi più "timidi", che magari scrivono via e-mail alla redazione, di esprimersi anche nel forum. Secondo noi prendere la parola, anche solo per assentire o dissentire, è segno di democrazia e civiltà.
Essere assenti dal dibattito (nell'unico luogo in cui in questo momento questo si svolge, che piaccia o no) vuol dire solo delegare altri a rappresentarci/vi sempre e comunque. Ci dispiace se qualcuno pensa sia meglio snobbare il dibattito o pensa sia meglio starne alla larga: non è lungimirante!.).
Comunque, visto il livello degli ultimi interventi, specie dopo quello del Prof. Apostoli, ci sembrerebbe opportuno sentire la voce di qualche rappresentante del Direttivo Nazionale della SIMLII.
La redazione di MedicoCompetente.it
Esprimo anch'io vivo apprezzamento per la discussione ed in particolare per gli interventi fatti finora da gandalf e margherita. Penso che come me molti condividano questa posizione. Complimenti anche al prof. Apostoli per la presenza. Gli assenti hanno sempre torto!
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