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Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi

Questo argomento ha avuto 89 risposte ed è stato letto 3920 volte.

La Redazione

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (07/07/2005 08:19)

Riceviamo la seguente nota dal Prof. Giuseppe Abbritti, Vice-Presidente Nazionale della SIMLII in risposta al nostro invito e volentieri la pubblichiamo


Cari colleghi
confesso che sono stato molto in dubbio sull’opportunità di intervenire nel dibattito in corso, anche perché ho notato una particolare animosità in alcune delle posizioni espresse ed una tendenza alla semplificazione di problemi complessi, con generalizzazioni gratuite e non condivisibili.
Ma ho ritenuto utile intervenire soprattutto per fornire alcune informazioni che forse mancano a qualche collega.
Prima di entrare nel merito desidero precisare che, sebbene ricopra la carica di Vice-presidente SIMLII, il mio intervento è svolto a titolo personale, in quanto non discusso formalmente nel Direttivo della Società.
Su alcuni aspetti in discussione, io stesso ed altri componenti del Direttivo SIMLII siamo già intervenuti, trovando cortese ospitalità sul sito del Medico Competente; e a questi interventi rimando i lettori, anche per non ripetere concetti già espressi ( http://www.medicocompetente.it/mese/index.php?mese=Febbraio&anno=2005; http://www.medicocompetente.it/mese/index.php?mese=Marzo&anno=2005; http://www.medicocompetente.it/fo...forumid=1&msgid=677&num=3537#3537).

***
1.Il primo punto sul quale desidero esporre alcune considerazioni è l’art. 1 bis e la difesa della disciplina e degli specialisti in medicina del lavoro.
Alcuni hanno sostenuto, sia nel presente forum che in altri nel passato, che era impossibile che il Direttivo SIMLII non fosse a conoscenza dell’art. 1 bis prima della sua approvazione e che, in ogni caso, non ha intrapreso alcuna iniziativa per ottenerne l’abrogazione.
E’ però necessario in proposito ricordare, in modo dettagliato, alcuni eventi non considerati o non conosciuti da chi ha espresso queste opinioni:
il D.L.vo 626 prevedeva (art. 2, comma 1, lettera d) che il medico competente dovesse essere un medico in possesso di uno dei seguenti titoli: specializzazione in medicina del lavoro ……… ed altre specializzazioni individuate, ove necessario, con decreto del Ministro della Sanità di concerto con il Ministro dell’Università …
Una Commissione parlamentare, presieduta dal Senatore Smuraglia, aveva concluso nel 2000 i suoi lavori affermando, in sintesi, che i medici del lavoro presenti sul territorio nazionale erano in numero sufficiente per la corretta applicazione del D.L.vo 626/94 e qualitativamente adeguati.
Le conclusioni, nette e chiare, della Commissione Smuraglia, e il fatto che non ci sia stata alcuna indagine formale successiva che abbia evidenziato la necessità, come previsto dal D.L.vo 626/94, di aumentare il numero dei medici competenti, rendevano del tutto inaspettato quello che, viceversa, si è verificato nel Dicembre 2001, con un vero e proprio colpo di mano.
Non bisogna dimenticare, infatti, che l’art. 1 bis è stato inserito in un provvedimento legislativo blindato dal titolo “Disposizioni urgenti in materia di personale sanitario”, che nulla aveva a che fare con la sicurezza e la prevenzione nei luoghi di lavoro. Il tutto è avvenuto nelle ultimissime fasi dell’approvazione della Legge finanziaria, quando era assolutamente impossibile intervenire con efficacia.
La SIMLII e, di concerto con essa, molti universitari e altre associazioni di medici del lavoro, hanno espresso immediatamente nelle sedi istituzionali, politiche, imprenditoriali, sindacali e scientifiche, e attraverso i mezzi di comunicazione a diffusione nazionale, le più severe critiche all’art. 1 bis, sia riguardo al modo con cui era stato approvato, cioè in assenza di alcuna valutazione e discussione preventiva sia, ancor più, riguardo ai contenuti e alle conseguenze negative per i livelli di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.
La SIMLII ha ribadito in ogni sede utile che non è accettabile che gli specialisti in igiene e in medicina legale, che hanno curricula formativi completamente diversi da quelli dei medici del lavoro, che non conoscono gli ambienti di lavoro, i rischi professionali e la patologia causata dal lavoro, che non hanno esperienza clinica e non hanno consuetudine con la complessa normativa di prevenzione, possano svolgere le funzioni di medico competente.
Le iniziative della SIMLII, come è facile documentare, non si sono limitate a flebili proteste o a consegnare “risibili” veline al governo. Ci sono stati, infatti, incontri formali con le Commissioni parlamentari interessate (Lavoro, Salute, Istruzione, ecc.) di Camera e Senato, con esponenti di spicco della Confindustria e dei Sindacati (CGIL, CISL, UIL), con singoli parlamentari e con i responsabili degli Uffici Legali della Presidenza del Consiglio e di tutti i Ministeri interessati, oltre che con tutti i soggetti che potessero aiutarci nella nostra azione.
Inoltre la SIMLII ha dato incarico ad un importante studio legale di Roma, di allestire un dossier dal titolo “Il medico competente nelle prospettive del futuro Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro”, dove sono dettagliate le motivazioni che rendono non accettabile l’art. 1 bis; il dossier ha un voluminoso allegato che contiene tutti i documenti a supporto della nostra posizione. Il dossier è stato illustrato e/o inviato a tutti i parlamentari che compongono le Commissioni di Camera e Senato interessati al problema (Lavoro, Salute, Università, Attività produttive...)
I documenti ufficiali succitati, molto voluminosi, sono disponibili presso la segreteria SIMLII, per quanti volessero consultarli.
In tale dossier si chiede l’abrogazione dell’art. 1 bis o, in subordine, che gli specialisti in igiene e in medicina legale, per poter svolgere le funzioni di medico competente, frequentino un master biennale a livello universitario (1500 ore/anno); la proposta prevede anche che il numero degli specialisti in igiene e medicina legale, ammessi ogni anno a frequentare tale master a livello nazionale, sia proporzionato al numero delle borse di studio assegnate ogni anno alle Scuole di Specializzazione in Medicina del Lavoro.
Risultano chiare le differenti conseguenze derivanti dall’applicazione tout court dell’art. 1 bis (che attualmente consente a migliaia di igienisti e medici legali di poter svolgere le funzioni di medico competente senza alcuna formazione specifica) e dall’eventuale accettazione della proposta SIMLII, che, se venisse accolta, limiterebbe ogni anno tale possibilità soltanto a poche decine di igienisti e di medici legali, che accettino di frequentare un master biennale finalizzato a colmare le loro lacune formative nel campo specifico della medicina del lavoro. Alcuni riterranno questa proposta largamente insufficiente a colmare le differenze formative tra gli specialisti in medicina del lavoro e gli altri specialisti. Ma rifletterei sui vantaggi che potrebbero derivare da questa proposta, sia perché limiterebbe in modo drastico il numero degli altri specialisti che possono svolgere l’attività di medico competente sia perché, e non è secondario, migliorerebbe la loro professionalità a vantaggio dei lavoratori, dei datori di lavoro e in generale, della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.
La SIMLII è riuscita, con le sue attività ad ogni livello, a far inserire la propria proposta nella stesura del T.U. giunta all’esame finale del Consiglio dei Ministri; purtroppo il Consiglio dei Ministri, nel corso della seduta in cui è stata approvata la bozza finale del T.U., ha provveduto a cassarla.
Ma la SIMLII non si è limitata a fare l’opera “di informazione” sopra riferita solo per chiedere l’abrogazione o la modifica dell’art.1 bis; ha invece espresso le sue osservazioni sul complesso del T.U. (vedi documento in merito, sul sito Simlii.net) con l’obiettivo di sostenere e promuovere tutte le norme che potevano tradursi in un miglioramento della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Quanto sopra espresso sottolinea l’impegno che la SIMLII ha profuso e continua a profondere nelle iniziative volte a difendere la professionalità e i legittimi interessi dei medici del lavoro. Il fatto che ancora non sia stato raggiunto l’obiettivo, non dipende, pertanto, da scarso impegno o, peggio, da interessi economici personali di qualcuno. La verità è che i nostri competitori sono, per motivi storici, ben inseriti in molti Ministeri, negli Assessorati alla Sanità, nelle Aziende ASL; inoltre è molto difficile far abrogare una legge approvata da poco tempo dallo stesso governo e che, quasi certamente, vede le Associazioni degli imprenditori favorevoli, perché consente di aumentare il numero dei medici competenti e ridurre gli oneri economici. Né, infine, si può tralasciare di ricordare che comportamenti non lineari e professionalmente non ineccepibili da parte di alcuni medici del lavoro, potrebbero avere influito negativamente sulla difesa delle nostre istanze.
I colleghi hanno ragione quando sostengono di non essere stati adeguatamente informati di quanto avveniva; d’altro canto bisogna considerare che era indispensabile operare con la massima riservatezza.

***
2.Alcuni hanno espresso, inoltre, parole di forte biasimo nei confronti dei docenti universitari (oltre che del Direttivo SIMLII). Simili giudizi erano già stati in passato espressi in altre discussioni avvenute nel forum del Medico Competente e ad essi era già stata data risposta ( http://www.medicocompetente.it/fo...forumid=1&msgid=677&num=3537#3537)
Le difficoltà che vive il mondo universitario sono numerose, hanno cause complesse e soluzioni non sempre immediate ed agevoli. Mi sembra però ingeneroso e non produttivo rivolgere critiche indiscriminate basandosi su limitatissime esperienze personali e/o riferite.
Non può essere sottaciuto neanche l’impegno che moltissimi universitari, profondono per organizzare, a vantaggio di tutti i medici del lavoro, sia cicli di seminari, che corsi di formazione continua SIMLII, che Congressi Regionali, Nazionali e Internazionali. Nel giugno del 2006, ad esempio, si svolgerà a Milano il Congresso dell’International Commission on Occupational Healh (ICOH), che vede impegnati i colleghi della Clinica del Lavoro di Milano, la SIMLII, l’ISPESL e l’ICOH stessa. E’ bene ricordare che l’organizzazione di questi eventi è sempre più difficile perché richiede grande capacità ed impegno sia di persone, che di tempo e di risorse economiche che, in assenza di sponsorizzazioni, non sono facilmente reperibili.
In merito ai Congressi Nazionali SIMLII dovrebbe essere noto che la sede e gli argomenti vengono proposti e approvati dall’Assemblea dei Soci in occasione dei Congressi Nazionali annuali. Ogni socio pertanto, può proporsi per organizzare il Congresso Nazionale o altri eventi, purché dia le ovvie garanzie professionali, organizzative ed economiche.

***

3.I partecipanti al forum hanno sollevato altre due questioni meritevoli di attenzione:
i rapporti tra le società di servizi e i medici competenti;
le tariffe delle prestazioni professionali.
Sono temi di grande rilievo, che interessano moltissimo i soci, ma di grande complessità, come emerge anche dal dibattito in corso.
Questa complessità rende necessario che la Società se ne faccia carico al più presto coinvolgendo, nelle sedi appropriate (Società Regionali, Assemblee dei Soci, Direttivo, Commissioni ad hoc) il maggior numero di Soci, al fine di analizzare i diversi aspetti in maniera approfondita e proporre soluzioni operative largamente accettate ed attuabili.
***
Nei diversi interventi, accanto a posizioni del tutto divergenti, si colgono, a mio parere, due necessità di fondo pienamente condivisibili: una è quella di rafforzare l’identità, il ruolo e la qualità della medicina del lavoro e dei medici del lavoro; l’altra è quella di valorizzare le idee e l’impegno dei singoli soci, mediante una più diretta e attiva partecipazione alla vita della Società.

Per quel che riguarda il primo punto l’attività dell’attuale Direttivo, pur con inevitabili difficoltà e carenze, si muove, a mio parere, nella giusta direzione. Ne sono prova quanto fatto in merito all’art. 1 bis, pur in assenza al momento di risultati, il “Programma di formazione continua e d’accreditamento di eccellenza SIMLII” e la stesura di oltre 20 linee guida su argomenti di primario interesse per promuovere e migliorare la qualità professionale dei medici del lavoro; iniziative che non usufruiscono, come noto, di sovvenzioni o di sponsor, ma solo del contributo degli iscritti e di quelli che acquistano le linee guida.
A mio avviso i medici del lavoro stanno apprezzando queste attività promosse dalla SIMLII; così interpreto il continuo aumento del numero degli iscritti che ha già superato quota 2000.
Questo non vuol dire che non si possa fare di più o meglio; ma per raggiungere questo obiettivo non bisogna, a mio parere, dividersi ma, al contrario, rinserrare le fila, e confrontarsi in modo anche aspro ma costruttivo e nel rispetto reciproco; il fine è quello di far emergere gli orientamenti unificanti e più largamente condivisi, di allestire il programma di attività e individuare soggetti e strategie per attuarlo nel migliore dei modi e nel più breve tempo possibile.

A proposito del secondo punto, ritengo utile anticipare che il Direttivo SIMLII, nella sua ultima riunione ha approvato una bozza di un nuovo Statuto, che sarà pubblicata sul nostro sito (www.Simlii.net) e che verrà discussa nel corso dell’assemblea dei soci a Parma. La nuova proposta di Statuto, prevede, fra le altre cose, un ruolo molto più importante per le Sezioni Regionali, dato che sei Presidenti regionali parteciperanno alle sedute del Consiglio Direttivo, portando il contributo di idee, di programmi e di iniziative di tutti i soci.
Ritengo che, partecipando direttamente alle attività delle Sezioni Regionali/Interregionali, sarà più facile per tutti i soci essere meglio informati e rappresentati anche a livello nazionale.
A questo c’è da aggiungere che ogni socio, come noto, può proporre, a livello nazionale, la propria candidatura per far parte del direttivo e/o scegliere fra tutti gli iscritti quello/i che egli ritiene lo rappresenti meglio.
Questo è lo strumento più democratico per far sì che tutte le figure professionali che sono presenti in SIMLII (universitari e ospedalieri, medici del lavoro competenti, medici dei servizi ASL, ecc.) possano essere rappresentate, senza alcuna preclusione preconcetta nei confronti di alcuno.
E ben vengano medici del lavoro competenti che vogliano dare la propria disponibilità e candidarsi nelle elezioni del Consiglio Direttivo; in tal modo gli elettori avranno una più ampia scelta e la possibilità di far confluire la preferenza sui candidati di loro gradimento.
Un commento, infine, sul desiderio di alcuni colleghi di dare vita ad un’altra associazione di medici del lavoro. Ognuno è ovviamente libero di promuovere la costituzione di nuove associazioni, che si aggiungono a quelle già esistenti; io continuo a ritenere indispensabile, per la difesa e lo sviluppo della medicina del lavoro italiana, che tutti i colleghi dotati di entusiasmo, di nuove idee e di interesse per la disciplina, facciano confluire le loro energie nell’ambito della SIMLII, per realizzare obiettivi che ci sembrano del tutto sovrapponibili. E’ però importante che l’analisi dei problemi della nostra disciplina sia approfondita e ponderata e tenga conto della grande complessità delle realtà nelle quali operiamo.
Una maggiore partecipazione alla vita della Società, sia a livello locale, attraverso le Sezioni Regionali, che a livello nazionale, attraverso maggiori interazioni con il Direttivo SIMLII e i suoi Gruppi di lavoro, consentirà sicuramente di realizzare più facilmente le nostre aspirazioni comuni.
Confermo, infine, la mia disponibilità a partecipare a qualsiasi confronto critico, ma costruttivo, con quanti desiderino contribuire allo sviluppo della disciplina.

Prof. Giuseppe Abbritti
Direttore Istituto di Medicina del Lavoro
Università di Perugia

La redazione di MedicoCompetente.it

GANDALF IL GRIGIO

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (08/07/2005 14:53)

L’intervento del Prof. Abbritti, che segue quello di qualche giorno fa del Prof. Apostoli, dà al dibattito in corso un valore aggiunto, soprattutto perchè viene fatto a titolo personale. La circostanza che un Cattedrato di chiarissima fama trovi il tempo da dedicare alla discussione di argomenti sollecitati dalla base dei medici competenti, dimostra che quanto trattato nel forum ha una rilevanza notevole per i destini della figura del medico competente.
L’intervento del Prof. Abbritti è sicuramente di ampio respiro, e rivela particolari di cui la stragrande maggioranza delle persone non poteva essere a conoscenza; molto interessante in particolare il fatto che la SIMLII abbia messo mano allo statuto, segno che probabilmente qualcosa si stà muovendo anche nelle stanze dei bottoni. L’occasione è molto importante, e credo che si debba fare di tutto per rafforzare (o forse sarebbe meglio dire rianimare...) la figura del medico competente, così duramente colpita dagli strali di lobby interessate a farne una specializzazione di serie B. L’appello all’unità fatto dal Prof. Abbritti nel suo intervento mi trova tutto sommato d’accordo, a patto però che la SIMLII trovi in se la forza di essere veramente rappresentativa degli interessi di TUTTI di medici competenti; infatti, e qui ribadisco un concetto che ho già espresso commentando l’intervento del Prof Apostoli, mi sembra che ultimamente Università, medici competenti libero professionisti e MC delle ASL abbiano fatto vita da separati in casa (se si escludono alcune realtà territoriali dove si è cercato un dialogo almeno tra le ultime due componenti), e questo non credo che giovi alla nostra causa comune. Certamente in questo ci sarà anche la colpa di molti di noi che hanno disertato le riunioni delle sezioni regionali, ma probabilmente le assenze e le defezioni non sono figlie di preconcetti, ma di un disamore di chi sì è sentito, in diverse occasioni, non ben rappresentato. Forse la SIMLII si sarebbe dovuta fare carico di organizzare una lotta più serrata, o almeno più visibile, specie in occasione dello scampato pericolo del famigerato T.U.... speriamo che il futuro ci porti una SIMLII più “cattiva” nella difesa degli interessi di parte.
Quanto ai contenuti delle linee guida, essi sono sicuramente di prim’ordine dal punto di vista del contenuto scientifico, ma all’atto della applicazione pratica, risultano spesso di difficile applicazione, se non addirittura una complicazione, specie nelle piccole e medie aziende; credo che forse quello che doveva essere uno strumento agile nelle mani del MC, rischi di diventare solo un esercizio di virtuosismo da parte di chi li ha scritti, sicuramente con enorme competenza tecnico scientifica, ma forse con poco taglio pratico.
Concludo ringraziando il Prof. Abbritti per il suo intervento, e rassicurandolo sul fatto che nessuno vuole demolire la SIMLII, ma tutti vorremmo sentirci più rappresentati da essa.

Dott. Sergio Truppe
Specialista in Medicina del Lavoro
Perugia

Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"

acapri

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (09/07/2005 07:44)

Ringrazio il Prof.Abbritti allo stesso modo del Prof. Apostoli per essersi reso disponibile a titolo personale a confrontarsi in questo forum con pacatezza,franchezza e sensibilità.
Svolgendo una analisi lucida e dettagliata e sintetica dell'attuale stato della MdL e della SIMLLI, con osservazioni ed informazioni, cui solo alcune poco note, ma di sicuro impatto positivo per la nostra professione e professionalità.
Di conseguenza a Parma sarà utilissimo un propositivo e costruttivo dialogo.
Dott. Andrea Capri
Specialista in Medicina del Lavoro
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Dott.Andrea Capri
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luke70

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (11/07/2005 07:37)

Non vorrei sembrare irriverente ma gradirei avere una risposta dal Prof. Abbritti ad alcune domande semplici che pongo da alcuni giorni ma che vengono sempre perse nel corso della discussione. Le risulta che alcuni Professori che erano a conoscenza della Legge 1 bis e dell'impossibilità ormai di fermarne l'approvazione abbiano scoraggiato qualsiasi forma di protesta? E che gli stessi anzi ne abbiano favorito l'iter al fine di poterne sfruttare le conseguenze a loro favorevoli, quali quella di regolarizzare situazioni di fatto? E che tali Igienisti o Medici Legali svolgano a tutt'oggi anche seminari scientifici, lezioni accademiche e (sic!) interventi ai più alti livelli nei convegni organizzati dalla Simlii o da altrettanto prestigiose Società scientifiche?
Mi sembra di aver usato toni civili non disgiunti però da una denuncia di comportamenti per lo meno curiosi...
P.s. E' sempre gradita una risposta da parte del Prof. Apostoli in merito alle questioni da me poste in alcuni interventi addietro.

salvatore_zaffina

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (11/07/2005 14:39)

Esprimo il mio plauso per l'intervento del Prof. Abbritti che da sempre ha dimostrato "capacità d'intervento" e passione per la disciplina. Il malessere riscontrabile tra i medici del lavoro è sicuramente un segno da non trascurare (sicuramente legato al problema di rappresentatività o comunque di distanza dalla base) ma si deve riconoscere, a chi, come i Proff. Apostoli ed Abbritti, si è battuto per la disciplina formando e sfornando medici del lavoro competenti, il merito di avere sempre profuso energie per la medicina del lavoro e la SIMLII. Ritengo saggia l'affermazione che la medicina del lavoro oggi non ha bisogno di un'altra società ma di persone che lavorino dentro la simlii e per essa e non per se stessi. Le critiche sono valide se sono costruttive. Complimenti alla Redazione per il successo della chat professionale e per la "democrazia" del dibattito. Lo trovo molto rappresentativo delle problematiche della disciplina.

margherita

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (11/07/2005 15:16)

La bomba atomica perugina ci ha fatto piacere ma non ha risposto alle nostre sollecitazioni che ribadisco: le modalità delle elezioni attuali sono credibili? secondo me no. E se il numero delle preferenze deve essere uguale agli eletti allora come per le pari opportunità devono essere riservati una quota di posti ai medici competenti non universitari (nè a contratto e nè di ruolo) ed una quota alla vigilanza. Altrimenti bisogna usare il criterio della selezione di casta: non votiamo universitari. Sulla possibiità di fare i responsabili del SPP ed i direttori sanitari non vi è stata risposta. Caro professore non la prenda come una critica a Lei ma uno stimolo a migliorare. Penso che quello che proponiamo è condiviso da molti.

carlitos way

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (11/07/2005 23:04)

Gentilissimo colleghi medici del lavoro, ch.mi prof. Apostoli e Abbritti, ch.mo prof. Ambrosi e SIMLII.... la presente per fare alcune precisazioni e sottolineare altrui posizioni da me condivise:
1. ringrazio la Redazione per averci dato la possibilità di esprimerci sul web ed in modo aperto e democratico
2. ringrazio i docenti prof. Apostoli e prof. Abbritti per aver partecipato al dibattito
3. condivido e rafforzo la posizione di margherita circa la possibilità di migliorare il sistema elettorale delle cariche SIMLII, ribadisco e ripropongo la proposta di margherita circa la possibilità per i medici del lavoro di svolgere la funzione di RSPP e Direttore Sanitario e Presidente Commissione Medico-Legale
4. circa la lettera pervenutami da SIMLII ke ricorda affettuosamente di pagare la quota associativa....(ke pagherò certamente quando possibile) mi sarei aspettato alcune righe circa l'operosità della società ed alcune iniziative concrete..invece...nulla
5. le quote di partecipazione ai congressi ed eventi per l'accreditamento sono troppo elevate
6. verifico poco coinvolgimento a livello locale per quanto riguarda le attività della società
7. auspico un Congresso di Parma che dia una svolta concreta a tuto il movimento della medicina del lavoro
8. un abbraccio e un incitamento ad un maggiore ottimismo per luke
9. un ringraziamento a tutti i medici del lavoro che combattono quotidianamente per tutelare la salute nei luoghi di lavoro ad ogni livello(aziende, asl, università)
10. un ringraziamento speciale alla Scuola napoletana di Medicina del Lavoro - S.U.N.
11. un monito a tutti i datori di lavoro affinchè prendano sempre più a cuore le sorti e la incolumità dei lavoratori

Cordoglio per le vittime del terrorismo in Inghilterra
Un saluto a tutti e pace nel mondo

luke70

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (12/07/2005 13:40)

Noto con rammarico che nonostante abbia sollecitato più volte le risposte del Prof. Apostoli e/o di Abbritti e/o di altri Professori riguardo alle domande da me poste tutti abbiano brillato per la loro assenza. Riconosco che la sede istituzionale sarà Parma ma credo che già adesso sia doveroso rispondere a delle accuse ben circostanziate in merito a comportamenti quanto meno "allegri". Se poi credono che come al solito risolveranno il tutto nel segreto di un Congresso Nazionale...Io noto come sia sempre più evidente la delusione, se non la rabbia, per la mancanza di democrazia e trasparenza all'interno della NOSTRA Società; se Lor Signori non credono che partecipare ad un dibattito civile sia segno di democrazia allora lo dicano o meglio continuino a rimanere in silenzio, in maniera tale che ognuno potrà trarre le sue conseguenze in sede di Congresso Nazionale.

Per inciso riporto solo alcune delle domande estrapolate dai miei precedenti interventi:

1) Quello che tu dici in merito alle società di servizi è vero, ma purtroppo è altrettanto vero che se non ci fossero queste società alcuni di noi (quelli con la schiena dritta?!) non lavorerebbero, perché non solo i nostri cari Prof. Non creano posti di lavoro, ma anzi sfruttano GRATUITAMENTE gli specializzandi, ma oltretutto non hanno fatto nulla per fermare l’approvazione dell’art.1 bis. A questo punto un tuo quesito che ben si adatta anche al mio ragionamento: “Chi ha tentato di contrastare questi fenomeni? Quanti dei colleghi che scrivono sul sito sono coinvolti?
Allora la domanda è: dov’è il vero problema? Chi sono in realtà i veri “padrini”? E chi ha provveduto veramente, in questi anni, a screditare la nostra disciplina?”
Ripeto le Società sono un male e sono d’accordo, ma dove erano i nostri cari Prof e se mi permetti dove eri tu quel gelido inverno. Io ero davanti alla Camera dei Deputati e forse se ci fossi stato pure tu ora ci conosceremmo…

2)... Lei saprà benissimo delle pratiche poco ortodosse che si mettono in atto presso le Università, non tutte, ma presso alcune. 200 giorni di lavoro non retribuito spacciato per formazione pratica!!!! Allora non credo che servano prove più concrete di queste, basta voler guardare...
3) Bellissime le Sezioni Regionali, ma davanti alla Camera quanti Prof erano presenti? Quanti Presidenti di Associazioni varie si sono prodigati per eliminare la famosa leggina? Quanti Cattedratici si sono spesi per la causa? Beh io posso dire a testa alta: "IO C'ERO! MA VOI DOVE ERAVATE?" E ribadisco il MIO PERSONALE INTERVENTO che ha portato alla consegna al Presidente Casini di un lettera di protesta, non di quela specie di velina che la SIMLII ha inviato al Governo suscitando l'ilarità generale!
4) Mi creda nulla di personale, d'altronde non la conosco e quindi non ho motivo ne sono solito dubitare di persone che non conosco personalmente, ma mi creda se il ruolo del MC oggi è così svilito non è certo colpa degli specializzandi ne dei neospecialisti, ma di chi da lustri ormai sta curando sempre più il conto in banca e non gli interessi comuni.
Io mi auguro che sia rimasto ancora qualcuno, e Lei fra questi, che abbia a cuore la nostra professione e che la riporti ad un adeguato lustro e splendore...

Rinnovo la domanda: QUO USQUE TANDEM ABUTERE PATIENTA NOSTRA?

La Redazione

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (14/07/2005 10:46)

Con questo intervento non intendiamo fermare la discussione ma solo esprimere, come Redazione, la nostra soddisfazione per io dibattito che si è sviluppato sul sito sul ruolo del medico del lavoro. Non possiamo che prendere atto che gli interventi riflettono posizioni in parte contrastanti. Gli interventi dei due autorevoli membri del Direttivo Nazionale SIMLII hanno comunque aumentato il livelo di informazione e hanno dimostrato che la SIMLII è viva e che è possibile contarci. Questo non significa che l'evoluzione scientifica e organizzativa della Società debba fermarsi. E' anzi opportuno, a parere nostro, moltiplicare le occasioni di discussione (in tutte le sedi) considerando tutte le questioni poste sul tappeto, fra cui quella della raprresentatività dei medici del lavoro che svolgono come primo lavoro quello di medici competenti, senza trascurare i medici del lavoro dei Servizi di Prevenzione e quelli che svolgono attività professionale all'Inail e negli enti previdenziali e di patronato. Solo con una forte unità sarà possibile affrontare le sfide del futuro.

La redazione di MedicoCompetente.it

luke70

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  • Re: Medicina del Lavoro, SIMLII,Accademia e Bolscevichi
  • (14/07/2005 13:42)

Non comprendo le intenzioni della Redazione di voler concludere un dibattito che è appena ai suoi esordi. Inoltre alle mie semplici domande non ha ancora risposto nessuno. Allora perchè chiosare dicendo che l'intervento dei due Professori ha innalzato il dibattito quando poi in realtà hanno solo magnificato il loro operato e non hanno riconosciuto i loro limiti e le loro debolezze? Ho parlato di limiti e debolezze poiché non conoscendoli personalmente credo nella loro buona fede cosa che invece non appartiene al resto della categoria... Ed inoltre, perché c'è la volontà di ricondurre tutto ad un semplice screzio quando in realtà esiste un profondo malessere nella categoria testimoniato dalla partecipazione a questo forum? Pregherei la Redazione dall'astenersi dal minimizzare una problematica che interessa così tanti MC. Raramente ho visto una discussione così civile e pacata e quindi credo che al limite la Redazione stessa dovrebbe impegnarsi a sollecitare una risposta alle mie e alle altre domande poste su questo forum al fine di elevare, ora sì, il livello dello stesso. o si è troppo impegnati a tirar per la giacchetta qualcuno? Gradirei inoltre che la Redazione rendesse pubblici i rapporti che la legano alla SIMLII e/o ad alcuni suoi componenti.

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