Ha ragione margherita, la pausa meditativa è durata troppo…ed allora vediamo un po’ di ripartire… notizie della famosa Commissione? Quando sarà istituita? Chi ne farà parte? Quali saranno i criteri di scelta dei partecipanti? Ma poi, questa Commissione servirà a qualcosa? Chi sa, parli….
E se qualcuno ha qualche altra idea la tiri fuori da subito, un anno passa in fretta.
Per il Collega Cannas: Ti sbagli, il Congresso non ha sopito le coscienze, semplicemente perché non si può addormentare ciò che non è mai stato svegliato….
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
...al collega cristaudo, del quale ho apprezzato il lavoro sulla qualità e malpractice portato a firenze (nonostante io mantenga più di una riserva circa le linee guida della Società), rispondo che il sindacato per definizione è un'associazione di lavoratori (cfr. Art 39 della Costituzione) nata per tutelarne i diritti e quindi con la SIMLII, società (pseudo)-scientifica, non c'entra niente. E, in quanto associazione, non può a priori escludere escludere categorie che per legge hanno sul territorio gli stessi compiti.
Che poi la legge sia sbagliata è un altro discorso, ma io mi ricordo -ero ancora specializzando- di paroloni, promesse, etc etc da parte di cattedratici più o meno illustri e poi davanti al parlamento c'eravamo solo noi specializzandi...La SIMLII, caro collega, se ne è tranquillamente fregata del decreto di Tomassini, venendo meno allora a quelli che sono i compiti di una Società Nazionale...e se ne è fregata, opinione personale, APPUNTO perché costituita in massima parte da persone che col territorio hanno poco o nulla a che vedere...
..quindi adesso non è più il momento di un perbenismo di facciata; basta, e lo dico da specialista in medicina del lavoro, con la storia dei medici competenti di serie A e di serie B: i problemi del territorio, di una legislazione spesso oscura, delle interpretazioni più o meno fantasiose dell'organo di vigilanza di turno, sono comuni a TUTTI i medici competenti e quindi un sindacato che vuole essere vero deve giocoforza farsene carico.
E poi un’altra cosa: a mio parere le distinzioni che bisogna fare sono quelle tra medici competenti bravi e meno bravi, tra mc scrupolosi e superficiali, tra mc onesti e disonesti. Un sindacato unico e efficiente potrebbe finalmente riuscire a fare chiarezza su quegli aspetti "scomodi" come il costo delle visite, le società di servizi, la manodopera degli specializzandi... con il risultato di assicurare a tutti i medici competenti un miglioramento della qualità del lavoro...
La SIMLLI invece continui pure a pubblicare linee guida e ad accreditare in eccellenza...(non solo gli specialisti in mdl ma anche i sanati, mi pare...è vero che "pecunia non olet" ma ricordo che "est modus in rebus"...)
concludo con un appunto all'amico magnavita: hai titolato il tuo intervento "Scienza e Sindacato"...mi sa che la scienza è un'altra cosa...
cordialità.
Caro Cannas,
se eri a Roma per manifestare contro l'Art. 1 bis ci ptremmo anche essere conosciuti: eravamo così pochi!!!
Per quanto riguarda la storia del Sindacato:
1) io ho una idea diversa ma niente toglie che i colleghi si organizzino in questo modo. La mia idea diversa nasce da due considerazioni:
a)la maggior parte dei medici competenti non sono "lavoratori" (Lavoratore è chi svolge un'attività manuale o intellettuale a scopo produttivo, in cambio di un compenso; generalmente il termine è riferito a coloro che prestano l'attività lavorativa alle dipendenze di un datore di lavoro.) ... it.wikipedia.org/wiki/Lavoratore
b) per sindacato si intende l'organizzazione di lavoratori.
c) fra gli scopi principali del sindacato vi è quello di "stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce".(Art. 139 della Costituzione). Si capisce che si parla quindi di organizzazione di lavoratori dipendenti che si organizzano nei confronti di una controparte proponendo contratti collettivi. E che c'azzecca con le richieste dei medici competenti?
Resto poi dell'idea che la medicina occupazionale in azienda vada svolta dai medici del lavoro.
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Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono. (Voltaire)
Perfetto collega Cristaudo,
quello che ci serve è infatti una lobby, che non è una brutta parola, ma , se non vogliamo che i tempi diventino ancor più grami, è una necssità.
scusate la mia assenza durata qualche mese ma dovevo depurarmi da tutte le scorie accumulate. vedo con estrema sorpresa che alle mie affermazioni strananmente nessuno ha ancora risposto :) Beh vorrà dire che insisterò (Gutta cavet lapidem, non bis, sed saepe cadendo:
Sic homo fit sapiens, bis non, sed saepe legendo. Giordano Bruno)
A proposito chi di voi è stato a Parma si è acorto della completa inutilità di quel Congresso. La SIMLII continua nella sua opera inutile e "partigiana": gli interessi di pochi ricchi e potenti MdL rispetto a quelli di centinaia di giovani e/o "modesti" MdL.
Dov'è la sorpresa?!?!?!
Caro luke, caro maxmd..cari altri colleghi......come concordo con voi...davvero tanto..e cara margherita......secondo me ci sono rimaste solo due strade...un bivio diciamo:
A o B dove:
A: eleggere uno o due nostri rappresentanti al prossimop Congresso SIMLII(Congresso 2006 si voterà)
B: organizzarci in un'altra Associazione di Medici del Lavoro e difendere la disciplina
Non vedo altre soluzioni...e ad es...è stato pubblicato il D.Lgs. "Vibrazioni"...nessuno che mesi prima ci abbia informato sui lavori parlamentari di recepimento della direttiva e su eventuali interventi in sede governativa, oramai il D.Lgs. citato è legge dello stato. Ho appreso che il Consiglio dei Ministri il 10 Nov ha approvato lo schema di D.Lgs. per Rumore nei luoghi di lavoro e Amianto..., anche in questo caso tutto tace.
MA ALLORA
CI PRENDONO PER UN BRANCO DI CRETINI
MI SONO SCOCCIATO
BASTA
Ho ipotizzato due soluzioni immediate, per me va bene l'una o l'altra voi ke ne dite?
Ma facciamo prestooooooooooooooo
Distinti saluti
Non so se fare un'associazione alternativa sia una buona idea. Sono fermamente convinto che dobbiamo fare qualcosa ma il ricordo delleiniziative universitarie non mi lascia del tutto sereno sul buon esito di tali proposte. E' vero dovremmo reagire allo strapotere delle grandi lobby accademico-commerciali ma non vedo nella nostra categoria una spaccatura tale da portare un grande consenso alla formazione di una nuova organizzazione, sindacale o solo corporativistica o infine alla formazione di una "cooperativa" di MdL. forse ho esagerato con i termini ma vedo sempre più fiumi di miliardi indirizzarsi verso società o università che poi demandano la responsabilità penale e civile dell'attività sanitaria ad un Mdl giovane, idealista e mal pagato. Perdonatemi lo sfogo ma gradirei che qualcuno si facesse avanti con delle idee, magari piccole mafacilmente e immediatamente realizzabili. Se dovessi anche solo scorgere la buona fede di tali persone non esiteri un momento a dare il mio appoggio.
Una idea molto semplice, ma comunque di non facilissima realizzazione: piuttosto che puntare ad eleggere alla SIMLII uno o due rappresentanti (di chi? di opinioni a confronto in un Forum? mica facile, specialmente se si considera che si vota sempre su liste bloccate con tanti nomi quanti sono quelli da eleggere), puntiamo a NON ELEGGERE gli incapaci. Stabiliamo dei CRITERI MINIMI in base ai quali si possa essere candidati ed eletti a rappresentare i medici del lavoro italiani. Ad esempio: essere in possesso della specializzazione in medicina del lavoro. Avere impiegato meno di dodici anni a conseguire la laurea in medicina e chirurgia. Avere pubblicato almeno un lavoro con impact factor (uno) prima di essere chiamati a redigere le linee guida...
La proposta del collega ipernic mi sembra quanto meno degna di considerazione. In merito a pubblicazioni ed impact factor, non vorrei star qui a rimestare la mota ma il problema del livello qualitativo delle nostre scuole di specializzazione a mio modesto avviso è realmente urgente e pressante. La mia piccola esperienza nonchè il confronto con altri giovani colleghi, mi suggerisce come questo aspetto formativo latiti non poco nelle nostre realtà accademiche. Il ben oliato ingranaggio del "visitificio a manovalanza" fa si che molti giovani colleghi in formazione imparino in un baleno ad eseguire (dico eseguire, attenzione) in serie spirometrie, audiometrie etc (quando va bene). Esiste un pullulare difforme di pseudopubblicazioni il cui unico scopo è compiacersi dell'"aver fatto qualcosa di scientificamente rilevante", senza tener conto spesso dell'originalità di un lavoro, di una rigorosa metodologia di impostazione e scordandosi totalmente dell'aspetto statistico degli studi, che a mio parere è invece conditio sine qua non. In sintesi, vorrei rimarcare l'indirizzo spesso eccessivamente "pragmatico" (per dirla con un eufemismo) dei nostri ambienti formativi accademici. Che non sia anche questo un altro dei motivi del crollo di immagine della nostra disciplina? Saluti.
concordo col collega dario. E' fin troppo evidente l'indirizzo pragmatico e "pratico" che la nostra disciplina ha ormai imboccato...e dico questo SENZA colpevolizzare nessuno e mi spiego: se in una disciplina nella quale ormai l'impegno strettamente medico-clinico è sempre più compresso tra quintali di carte, informative e burocratismi vari da un lato e le spade di damocle di organi di vigilanza, procure e sceriffi dall'altro, potrebbe risultare ANCHE comprensibile se il povero medico del lavoro "qualunque" eserciti, ovviamente con scienza e coscienza, ma senza concedere troppo tempo a sofismi, pubblicazioni e sviluppo di nuove metodiche sperimentali.
Il problema, a questo punto, è dell’organismo scientifico che sta “sopra” il medico del lavoro, e cioè la SIMLII e, di concerto, gli Istituti Universitari. Quando ipernic dice che per essere eletto nel direttivo della SIMLII bisognerebbe perlomeno essersi laureato in 12 anni non sbaglia: il direttivo una società scientifica dev’essere costituita dai migliori interpreti della disciplina, perché teoricamente è QUESTO l’organismo che indirizza tutti i suoi iscritti verso un cammino comune da condividere…
..teoricamente, appunto…
Non solo, ma una società scientifica che sia tale dovrebbe organizzare una manifestazione nella quale i suoi iscritti si incontrino e durante la quale portare a loro conoscenza le scoperte, le novità, le invenzioni (…sigh…) che i “migliori” di cui prima hanno fatto e che l’iscritto apprende e applica nella sua vita lavorativa quotidiana…
…ovviamente a Parma non era così, a Bari neanche, a Giardini Naxos neppure…
Onestamente, caro dario, io penso che ci sia un preciso indirizzo, dettato probabilmente da fattori economici o, comunque, “di comodo” e che vanno comunque oltre le mie…competenze (...come diceva qualcuno? “A pensar male si fa peccato, ma…”) per il quale lo specializzando venga adibito a tecnico-esecutore di esami strumentali e non penso che in futuro tale situazione migliori.
…il pesce puzza dalla testa, purtroppo; lo svilimento scientifico della nostra professione è una cosa che avviene da anni, giorno dopo giorno, legge dopo legge, concorso dopo concorso…
PS:…ho letto quanto ha riportato il collega ravalli su “vendo-compro aziende”: altro che pragmatismo…
I miei più sinceri auguri di un sereno Natale a tutti.
Cordialità
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