Sarà pure un dettaglio "minore" ma ritengo che la richiesta di presentare ricevuta del 3b getti, da sola, una luce sinistra sullo spirito dell'intera operazione. L'OdV riceve in automatico copia del 3b inviato dal MC ed è quindi in grado di sapere esattamente chi ha inviato e chi no. Richiedere la ricevuta credo sia pura vessazione
carlpam il 17/02/2018 06:19 ha scritto:
dum Roma consulitur, Sagunto expugnatur .....
nelle news vi è notizia di un protocollo ( lorenzin-sacconi- fusksia (simli). che la SIMLI faccia intese col governo è normale ( quel che non mi torna - tanto più in campagna elettorale,sono quei due che proponevano una semplificazione "una certificazione" al posto del dvr (neppure men che meno standardizzato) MOLTIPLICANDO I FACCENDIERI ......INVECE DI QUALIFICARE I RSPP (albo professionale e studi di livello universitario(Laurea 3ennale) in materie "coerenti"con la funzione )
invece come arma di distrazione di massa (5/10mila MC) si insiste in vaniloqui burocratici per valutare l'operato del Medico Competente ( per RENDERLO SUCCUBE - ove già non fosse di grandi gruppi di faccendieri- ed IMPEDIRE UNA AZIONE DI PREVENZIONE SERIA SCIENTIFICA ED EFFICACE ( cambiare tutto perchè nulla cambi..(vedete anche vio l'ombra del pricipe di Lampedusa?)
Per anni in molti abbiamo sperato che un fulmine colpisse certi (se non tutti) rappresentanti del governo, perché li incenerisse o Lu illuminasse. Fino ad oggi è sempre andata bene a loro e di male in peggio a noi. E in questa occasione non c'è da farsi troppe illusioni, dati i precedenti.
Tuttavia, la speranza è sempre l'ultima a morire. Può anche darsi che, anche solo per provare una emozione nuova, qualcuno del governo metta momentaneamente da parte la solita spocchia e provi ad ascoltare qualche suggerimento da parte degli addetti ai lavori. Che poi tutte le speranze debbano essere riposte sulla SIML, o come si chiama adesso, aggiunge quel tocco di adrenalina che rende più interessante l'attesa.
http://olympus.uniurb.it/index.ph...com_content&view=article&id=17905:17lomb16750&catid=27&Itemid=
http://www.regione.lazio.it/binar...enuti/LAV_Slide_PRP_2014_2018.pdf
http://www.regione.lazio.it/binar...AV_P_2014_2018_CSR_22_09_2014.pdf
Questi sono il piano nazionale della prevenzione 2014-2018 elaborato dal Ministero ,il Piano regionale della prevenzione regione Lazio 2014-2018,egli indirizzi del comitato regione Lazio sul controllo della sorveglianza sanitaria.
Credo che la richiesta di ricevuta di invio all.3b serva per evitare sanzioni in quei caso il MC ha inviato i dati ma il sistema INAIL non li abbia elaborati .
Grazie all’attento collega. Questo rende ragione del settore dei controlli ma non spiega la metodologia: torniamo alla mia prima questione: esiste evidenza del fatto che morti, infortuni o malattie in edilizia ed agricoltura siano attribuibili, anche in parte, al cattivo operato del medico competente e non piuttosto a carenze strutturali, tecniche, informative, lavoro nero, caporalato, contrazione dei costo ed utilizzo di manodopera inesperta? Perché se così non fosse i soldi investiti nelle verifiche su questo sono denaro pubblico (quindi anche mio) sperperato.
Poi viene richiesta copia delle cartelle comprensive di questionari, protocollo, verbali di sopralluogo, RAC e 3B. Solita ispezione dell’asl finalizzata alla sanzione ma più dettagliata secondo una rigida griglia di controllo.. cosa attiene questo alla efficacia della prevenzione suddetta? E poi entrando nel merito degli strumenti di indagine..i ridicoli pupazzi della scheda del rachide dell’epm o i SAP di occhipinti hanno una condivisione scientifica internazionale e sono protocollo diagnostici di provata efficacia preventiva?
Un conto e verificare che il medico esegua le visite (ed a Roma non e’ cosi scontato) o meglio che l’azienda le faccia eseguire, altro e’ supporre (in assenza di qualsiasi indizio in merito) che il MC sia un poco di buono da vigilare approfonditamente.
Mandiamo in pensione l’ormai superato e decennale 81 e riscriviamo la sicurezza secondo evidenze di efficacia ed efficienza degli interventi, almeno per quanto ci compete.
"Credo che la richiesta di ricevuta di invio all.3b serva per evitare sanzioni in quei caso il MC ha inviato i dati ma il sistema INAIL non li abbia elaborati .[/cite]"
In altre parole se il sistema INAIL non funziona il MC rischia di essere sanzionato.
A me pare che in primo luogo la PA dovrebbe garantire che i suoi sistemi funzionano, e se non dovessero funzionare, autosanzionarsi, anzichè richiedere al MC di produrre documenti che sono già in possesso della PA, alla faccia della semplificazione amministrativa.
Quanto al controllo dell'attvità dei MC (inteso come controllo della qualità e non degli orpelli formali e degli improbabili questionari) credo sia non solo doveroso ma anche auspicabile da parte di chi lavora bene.
Il problema è che se lo spirito animatore del controllo è rappresentato dalla richiesta delle ricevute del 3b non ci siamo proprio.
mantello il 18/02/2018 10:25 ha scritto:
"Credo che la richiesta di ricevuta di invio all.3b serva per evitare sanzioni in quei caso il MC ha inviato i dati ma il sistema INAIL non li abbia elaborati .
"
In altre parole se il sistema INAIL non funziona il MC rischia di essere sanzionato.
A me pare che in primo luogo la PA dovrebbe garantire che i suoi sistemi funzionano, e se non dovessero funzionare, autosanzionarsi, anzichè richiedere al MC di produrre documenti che sono già in possesso della PA, alla faccia della semplificazione amministrativa.
Quanto al controllo dell'attvità dei MC (inteso come controllo della qualità e non degli orpelli formali e degli improbabili questionari) credo sia non solo doveroso ma anche auspicabile da parte di chi lavora bene.
Il problema è che se lo spirito animatore del controllo è rappresentato dalla richiesta delle ricevute del 3b non ci siamo proprio.[/cite]Scusa collega..Perché il controllo sul MC e’ doveroso? Sappiamo tutti che esistono pessimi colleghi ma esistono anche pessimi cardiologi, pediatri e medici sportivi ma nessuno reputa sia “doveroso” andare a controllare se compilino le cartelle e come. La maggior parte di noi per fortuna lavora con competenza e serietà.
In altre parole torniamo al concetto di MC disonesto fino a prova contraria? Come categoria dovremmo essere almeno d’accordo sulla difesa della nostra professionalità e dignità.
Ogni tanto mi capita di sottoporre a visita qualche lavoratore che, intravedendo in me una figura che, chissà come, ispira particolare fiducia, prende coraggio e si confida, segnalandomi la sua situazione di disagio dovuta a una sistemazione lavorativa non gradita o a qualche non felicissimo rapporto interpersonale con i colleghi o i responsabili dell’azienda. Spesso, peraltro, i problemi nascono e durano solo perché l’interessato non li segnala, come dovrebbe, e questi rimangono, anche in buona fede, totalmente ignorati. E quando chiedo: “ma perché non ne ha ancora parlato col datore di lavoro o qualche preposto?” la risposta è “sono loro che devono rendersene conto; io non mi voglio esporre”. Capite bene che, in queste condizioni, fino a quando non capita qualcuno che “ispira fiducia”, la situazione di disagio permane e finisce per incancrenirsi.
Analogamente, nella nostra situazione, di cui questo descritto è un brillante esempio (e anche a me è capitato qualcosa di analogo), come si può pensare che vi si possa porre un freno e un rimedio se continuiamo a parlarne solo tra noi e solo su questo forum? Fino a quando non ci decideremo a muoverci e ad organizzarci andando a confrontarci con i responsabili degli OdV prima che vengano a romperci le scatole mossi magari da buone intenzioni ma con una visione criticabile della normativa, continueremo a trovarci da soli, privi di validi argomenti e senza alcun supporto, a ingoiare rospi e ad ottemperare a prescrizioni non raramente assurde e persino illegittime.
Ovviamente la cosa richiede un certo impegno, ovviamente non retribuito, e i risultati possono tardare a vedersi, ma l’alternativa è quella di restare come siamo, schiavi dei cervelloni del governo e dell’INAIL, e prendere calci in c.. da ogni cialtrone, sia esso un datore di lavoro, un consulente/faccendiere o un UPG dell’OdV. O cambiare attività.
gabbiano il 18/02/2018 09:40 ha scritto:
Grazie all’attento collega. Questo rende ragione del settore dei controlli ma non spiega la metodologia: torniamo alla mia prima questione: esiste evidenza del fatto che morti, infortuni o malattie in edilizia ed agricoltura siano attribuibili, anche in parte, al cattivo operato del medico competente e non piuttosto a carenze strutturali, tecniche, informative, lavoro nero, caporalato, contrazione dei costo ed utilizzo di manodopera inesperta? Perché se così non fosse i soldi investiti nelle verifiche su questo sono denaro pubblico (quindi anche mio) sperperato.
Poi viene richiesta copia delle cartelle comprensive di questionari, protocollo, verbali di sopralluogo, RAC e 3B. Solita ispezione dell’asl finalizzata alla sanzione ma più dettagliata secondo una rigida griglia di controllo.. cosa attiene questo alla efficacia della prevenzione suddetta? E poi entrando nel merito degli strumenti di indagine..i ridicoli pupazzi della scheda del rachide dell’epm o i SAP di occhipinti hanno una condivisione scientifica internazionale e sono protocollo diagnostici di provata efficacia preventiva?
Un conto e verificare che il medico esegua le visite (ed a Roma non e’ cosi scontato) o meglio che l’azienda le faccia eseguire, altro e’ supporre (in assenza di qualsiasi indizio in merito) che il MC sia un poco di buono da vigilare approfonditamente.
Mandiamo in pensione l’ormai superato e decennale 81 e riscriviamo la sicurezza secondo evidenze di efficacia ed efficienza degli interventi, almeno per quanto ci compete.
A proposito di strumenti di indagine...
http://olympus.uniurb.it/index.ph...com_content&view=article&id=17905
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