Caro collega Bordini la tua freddezza è sconcertante, non apprezzi neppure le citazioni dell'antica Grecia...siamo fatti di sangue mica di acqua...un po di bene alla medicina del lavoro la vogliamo..se in giro si è un po incazzati un motivo deve pur esserci..il tuo contitnuo denigrare e smontare tutto quanto si dice è assurdo.
Ciao
Ci vediamo a Parma per l'ottimo aggiornamento professionale che la SIMLII ci offre ogni volta. Per modifiche a statuto e regolamento..se ne parlerà in un'altra occasione.
Non ti arrabbiare...Please...Carlitos, non c'e' mica nulla di personale in questa discussione!! Io contesto, come accade in una democrazia, le accuse troppo generiche verso programmi fatti da altri (vedi SIMLII): mi sembra, infatti, che il tono della discussione stia uscendo dal concreto e stia prendendo binari un po' vaghi...tutto qui! Se cosi' non dovesse essere scusate il tono dei miei interventi....anche se francamente non mi pare di aver smontato granche'. Per quanto riguarda Parma sicuramente non si scopriranno cose nuove ma e' anche vero che durante l'anno ci sono molte altre altre occasioni, piu' mirate e spesso anche piu' economiche, per aggiornarsi. O no?
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
Redazione, portale insomma chi ci ospita o meglio ospita le nostre argomentazioni, non dovremmo ora pensare entrando questa volta sì nel merito che il bellissimo medicocompetente.it finisca addirittura prima di Parma?
Ho letto e riletto l'osservazione e nella fattispecie le due ultime righe dell'intervento della "Redazione" mi è sembrato per lo meno poco aderente e troppo propenso alla censura. Mi sbaglio?
Andrea CAPRI Medico del Lavoro - ROMA
Dott.Andrea Capri
Specialista in Medicina del Lavoro
La Redazione del sito non ha intenti censori e la pubblicazione di tutti i contributi dei colleghi ne è testimonianza (salvo cestinare i contributi offensivi ecc.. che ogni tanto deve fare). La rilettura delle ultime righe dell'ultimo nostro contributo (cui accenna acapri) conferma che si tratta solo di un invito ad entrare nei termini della questione e non a troncare o censurare la dialettica. Certo la Redazione ha una sua idea di come portare avanti le istanze dei medici del lavoro competenti, come ha fatto in questi cinque anni di vita, e non è detto che questa, in questo momento, coincida con quelle di alcuni dei partecipanti alla vita del sito (fra l'altro amici come Carlitos e gli altri intervenuti).
Per il collega ipernic: noi non siamo preoccupati, nessuno ha bollato il tuo intervento come bolscevico e il tuo intervento non ha suscitato alcuna reazione censoria, né preoccupata o preoccupante, da parte della Redazione né, tantomeno la Redazione è stata sollecitata da alcuno a prendere posizione, come ha insinuato Margherita.
La Redazione ha le sue opinioni sui contenuti del dibattito scientifico e organizzativo nel mondo della medicina del lavoro ma non viene meno al suo compito che è quello di garantire accesso al sito e al dibattito sui forum di tutti coloro che vogliono portare un contributo fattivo per la tutela della sicurezza dei lavoratori e per la nostra disciplina.
Per quanto riguarda il Documento sulla Multiple Chemical Sensitività, a cui ipernic sembra tenere tanto, lo abbiamo letto e, se possiamo dire la nostra opinione (possiamo?), lo approviamo e all’Assemblea dei Soci voteremo a favore. Maggiori riserve abbiamo per esempio sul documento sulla silice e su questo porteremo le nostre obiezioni. Dove sta il problema? Chi avrà portato i suoi contributi di modifica allo Statuto entro il 6 ottobre e chi sarà presente all’Assemblea dei Soci per fare proposte, approvare o dissentire sulle singole questioni avrà comunque dato un suo contributo alla vita della Società.
Il punto è che la SIMLII deve aprirsi ai medici del lavoro competenti e dare loro il giusto spazio anche organizzativo e di rappresentanza.
Secondo noi, se ci fosse un confronto allargato fra i colleghi, entrando per l’appunto nei contenuti, ci potrebbe essere maggiore unità di intenti di quanto il dibattito fino ad ora ha dimostrato e maggiore forza per portare avanti le richieste.
Per quanto riguarda la possibilità (minaccia?) che il sito finisca prima del Congresso di Parma: beh! fatelo decidere agli utenti e ai lettori del sito. I numeri dimostrano che il nostro è il primo portale di medicina del lavoro in Italia, in continua crescita e che rappresenta la realtà e il dibattito sulla tutela della salute dei lavoratori dal punto di vista della medicina del lavoro sul web.
La redazione di MedicoCompetente.it
Voglio precisare che la minaccia, termine per me più che offensivo, non fa, non ha mai fatto parte del mio stile, della mia educazione e del mio comportamento in ambito professionale e non.
Non ho mai dico mai coltivato cultura in cui essa fosse compresa.
Non a caso medicocompetente.it , come la Redazione stessa ribadisce costituisce il primo portale di Medicina del Lavoro, come dicono i numeri e non a caso qualsiasi dibattito inerente la nostra Disciplina utilizza il sito.
Spero di essere stato chiaro!!!
Andrea CAPRI, Medico del Lavoro.
Dott.Andrea Capri
Specialista in Medicina del Lavoro
La redazione si chiede cosa ci sia di tanto grave nel documento sulla MCS. Senza entrare nel merito, limitiamoci al metodo: quando si deve affrontare un argomento controverso, non si affida la redazione della posizione ufficiale della SIMLII ad estensori pregiudizialmente schierati sulla assoluta negazione dell'esistenza di ciò che si dovrebbe discutere.
Mi rincuora sapere che l'amico Cristaudo, e con lui la Redazione tutta, hanno deciso a priori di approvare il documento. Ma mi domando quanti casi di MCS i redattori abbiano avuto modo di accertare personalmente: un centinaio? parecchie decine? uno solo? nessuno? Forse sarebbe il caso di esprimersi solo sulle cose che si conoscono a fondo.
In questi giorni dopo aver letto il Comunicato dei Delegati SIMLII riguardante la MCS, ho voluto vedere su PubMed se riuscivo a trovare qualcosa in merito. Ebbene di pubblicato sino al 2005 (ovviamente riferendomi ai primi mesi di questo anno) vi sono circa 300/400 articoli di Autori diversi da quelli citati nel Comunicato di cui sopra.
Prima di arrivare ad una conclusione, non sarebbe stato meglio dedicare uno spazio per discuterne in sede Congressuale?
Dott.Andrea Capri
Specialista in Medicina del Lavoro
Era mia ferma intenzione evitare interventi polemici per un po’ prima del Congresso Nazionale, ma purtroppo leggo cose che mi lasciano perplesso, e visto che, come canta Guccini “..se son d’umore nero allora scrivo, frugando dentro alle nostre miserie..”, ebbene scrivo.
Sono rimasto un po’ sconcertato da alcuni passi dei più recenti interventi della Redazione. La perplessità che ha generato in alcuni Colleghi l’iter, quanto meno inconsueto, relativo al nuovo statuto credo che sia legittima, e che legittimo sia il loro (nostro) diritto ad essere ancora più incazzati di prima. Tanto per cominciare i tempi sono veramente ristretti per presentare degli eventuali emendamenti o delle proposte che siano sensate ed abbiano un minimo di possibilità di essere accolte. Inoltre, a tutt’oggi non mi è ancora arrivata la famosa lettera con cui si annuncia l’evento ai soci, e credo che non sia arrivata nemmeno agli altri soci…ora poniamo che io sia un socio un po’ anziano che non ha dimestichezza con internet (ce ne sono, mica è un delitto…), mi spiegate come faccio a sapere che è stato approvato un nuovo Statuto? E poi, se proprio volete sapere fino in fondo come la penso, credo che sarebbe stato molto più democratico discutere le modifiche dello statuto in una assemblea plenaria dei soci in occasione del Congresso: ci sarebbe voluto di più, ma sarebbe stato un segno di Democrazia e di vero interesse ai destini della base dei MC. Mi dispiace dirlo ma sembra una cosa fatta …di nascosto, con dei tempi ben studiati a tavolino da una abile regia… Pazienza, sarà per la prossima volta…. Credo che a questo punto le possibilità di creare un “sindacato” all’interno della SIMLII siano veramente ridotte al lumicino, considerando che l’articolo 1 dello statuto non è stato modificato in quel senso, a riprova del fatto che i vertici della SIMLII sono molto, molto lontani da noi, come molto bene è stato espresso nella “favoletta” che ci ha illustrato il Collega Magnavita. In verità poi, spulciando ben bene lo statuto, in alcuni passi sembra quasi scritto in fretta, come il tema del liceo consegnato senza rileggerlo. Partiamo dall’articolo 1, che recita testualmente:” La Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale (SIMLII) ha lo scopo di promuovere e tutelare la Medicina del Lavoro e l’Igiene Industriale in Italia a livello scientifico, culturale, tecnico, professionale, legislativo, normativo.
La Società è scientifica e senza fini di lucro e non ha finalità sindacali.
La Società non esercita attività imprenditoriali e non partecipa ad esse, salvo quelle necessarie per le attività di formazione continua, l’accreditamento professionale o di eccellenza e la produzione di linee guida che possono essere condotte direttamente o in collaborazione con altre Società Scientifiche, Enti o Istituzioni Pubbliche e Private.” Analizziamo…..
La sottolineatura su TUTELARE l’ho messa io, anche se onestamente io non mi sento tutelato per niente, tanto meno a livello “…..professionale, legislativo, normativo.”
Si ribadisce la non vocazione ad attività sindacali (ma allora come fa a tutelarmi? Non è una contraddizione?), e si nega la possibilità di fini di lucro, ma poi, al capoverso successivo, si introduce la possibilità di esercitare delle attività imprenditoriali, limitatamente ad un certo contesto. Correggetemi se sbaglio, ma una attività imprenditoriale non è a fini di lucro? Siamo in contraddizione? Vi risparmio l’analisi degli altri articoli, ognuno di Voi, se ha voglia e tempo da perdere lo può fare, e forse alla fine avrà le mie stesse sensazioni: un documento fatto in fretta, e se così non fosse ci sarebbe da preoccuparsi ancora di più….
Saluti a tutti
Sergio Truppe
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
A questo punto l'ammirevole e prudente Redazione potrà tranquillamente concordare che le proposte di modifica al regolamento societario sono state avanzate in maniera quanto meno poco corretta, di certo in ritardo, perlomeno con una tempistica che lascia pensare, anche non volendo scomodare dietrologia alcuna.
La ragione del contendere non è questa, questa è semmai una delle ragioni che porta al contenzioso, che avvalora i dubbi e le perplessità.
Chi, come la SIMLII, è stata richiamata a una maggiore capacità di ascolto verso la base, dovrebbe fare più attenzione, procedere con passi felpati, fare almeno finta di ascoltare. Così non sembra , ma tant'è.
La Medicina del Lavoro non è sufficientemente tutelata, e SU QUESTO NON CI PIOVE, stabiliamo allora assieme chi dovrebbe tutelarla.
La proposta di una sorta di sindacato interno alla società stessa, figlio suo ma non minore, che io ed altri colleghi abbiamo fatto in questo blog, continua a sembrarmi la più utile e allo stesso tempo la meno velleitaria, la più conveniente per TUTTI. Ma per poter fare qualcosa all'interno di una società bisogna che la società stessa batta un colpo, che pronunci un sì, un no, un "se ne può parlare....." E invece come sempre.... non voce che voce di morti....
Non mi resta che rinnovare l'invito a qualcuno del Consiglio Direttivo a farsi sentire prima di Parma, magari indicando tempi e luoghi CONCRETI per un incontro, per l'ascolto di proposte e propositori
Fidatevi, molti Colleghi sono stufi di messaggi calati dall'alto, dell'assenza di contenzioso, questa mancanza di discussione è chiaramente una delle ragioni che porta all'impoverimento morale e materiale della nostra specialità.
Come può la tutela di tutti noi interessare a così pochi?
CUI PRODEST? ( e qui chi ha voglia e tempo scateni pure la dietrologia che è in lui...)
Un saluto ai Colleghi che dedicano parte del loro tempo a sognare tempi migliori.
Sognare è bello, ma prima o poi occorre svegliarsi. L'idea sindacale nasce dalla solidarietà di un gruppo di lavoratori che si riconoscono come simili e si uniscono nella difesa dei propri interessi. Non ho notizia di sindacati promossi dall'alto, da componenti più o meno illuminati di un Direttivo (o di un Soviet? non si parlava di bolscevichi?). Quindi, chi ha voglia e tempo di impegnarsi per realizzare un sindacato di categoria, come quello degli anestesisti (che esiste da più di 50 anni) o dei radiologi, cominci subito a raccogliere adesioni, metta su una segreteria provvisoria, depositi uno statuto, organizzi un congresso... I colloqui con i Padri della disciplina verranno col tempo
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