Rientro nel forum dopo molto tempo per dire la mia su un argomento che mi ha interessato personalmente nel passato.
A mio parere è necessario fare una netta distinzione tra il Medico Competente che "abitualmente" si fa sostituire da colleghi (competenti o non) nella effettuazione delle visite mediche con il chiaro scopo di poter "gestire" un numero più alto di aziende, subappaltando il lavoro, dal Medico Competente che solo "saltuariamente" si trova nella necessità di far eseguire "l'atto medico" ad un collega (in possesso dei requisiti di legge).
Al sottoscritto, non infrequentemente, capita che il DdL richieda l'esecuzione di una visita preventiva pressandomi sull'urgenza (in pratica la richiede entro 2 giorni). Non potendo io effettuare la prestazione, per impegni professionali che ovviamente ho già da parecchio tempo assunto, faccio eseguire la visita ad un Collega (Competente) previa autorizzazione scritta del DdL. Provvedo inoltre ad informare il collega circa i rischi presenti in azienda e circa il programma di sorveglianza sanitaria che in quell'azienda applico rimanendo infine a disposizione del collega, telefonicamente, durante la visita.
Mi è anche capitato che, avendo fissato con largo anticipo la data per l'esecuzione delle visite periodiche in un'azienda, a ridosso di tale data mi si sia presentato un problema (malattia, convocazione in tribunale) tale da impedirmi di essere presente in azienda per la data fissata. In tal caso il DdL mal accetta la proposta di uno slittamento di data in quanto ha organizzato turni, orari e produzione per la data fissata e uno slittamento gli comporterebbe problemi, organizzativi ed economici. Anche in tal caso, ribadisco occasionale se non eccezionale, mi sono fatto sostituire da un Collega previa autorizzazione scritta del Ddl e informazione al Collega sui rischi presenti in azienda e sul programma di sorveglianza sanitaria attuato.
Mai viceversa è capitato che abbia delegato altre funzioni (es. visita agli ambienti di lavoro, riunione del SPP) in quanto queste sono certamente rimandabili.
Non credo che questo operato sia nè illegale nè "non etico".
Da un punto di vista prettamente giuridico, non esistendo una norma che espressamente vieta la sostituzione del Medico Competente, questa dovrebbe essere lecita. In ogni caso, in assenza di norme specifiche, bisogna rifarsi a norme generali:
L’articolo 2232 del Codice Civile tratta della esecuzione d’opera dell’esercente una professione intellettuale (quale è quella del medico) e recita letteralmente:” Il prestatore d'opera deve eseguire personalmente l'incarico assunto. Può tuttavia valersi, sotto la propria direzione e responsabilità , dei sostituti e ausiliari, se la collaborazione di altri è consentita dal contratto o dagli usi e non è incompatibile con l'oggetto della prestazione”.
Anche la direzione regionale della sanita’ e delle politiche sociali - servizio per la salute pubblica e del lavoro della Regione Friuli Venezia Giulia si è espressa sull'argomento (questo il link: http://www.sanita.fvg.it/ars/spec...rogetti/allegati/art16-17-626.doc (alla richiesta di password cliccare Annulla)).
Lo stesso ha fatto lo SPRSAL della ASL 10 della Regione Piemonte (questo il link: http://www.regione.piemonte.it/sa...curi/spresal/asl10/dwd/06info.zip)
Infine, ad una specifica richiesta al Ministero della Salute nel lontano 2001, circa la possibilità che nelle prestazioni di medicina del lavoro si configurino casi con "carattere di urgenza", il Ministero mi ha risposto che il "carattere di urgenza" e quindi la "non rinviabilità" di una prestazione di medicina del lavoro può essere, a loro parere, stabilito solo dal Datore di Lavoro il quale è l'estensore ed il responsabile del documento di valutazione dei rischi ed e Lui che decide sulla necessità della "sostituzione" all'atto medico.
Per concludere un'ultima nota, se può esser di utilità ai colleghi del Forum. Nel passato, il sottoscritto, a cui un organo ispettivo aveva contestato tale "modus operandi", sostenendo le tesi sopra riportate, non è stato sanzionato (nemmeno il Datore di Lavoro).
Buona sera, e ben trovati!
da dove comincio? ...ah, sì: dice cristiano ravalli:
"Non mi scandalizzo che le società di servizi propongano e promuovano questo modus operandi: é il loro scopo commerciale, é la finalità per cui sono nate. Quello che mi scandalizza sono i colleghi che lo propongono e quello che mi dà pena sono i colleghi che accettano e, credimi, ci sono anche specialisti in medicina del lavoro che accettano!".
Invece, io mi scandalizzo (insomma, più che altro mi inc...) che facciano cose simili anche le società di servizi.
Fino a 1-2 anni fa, avrei risposto assai vibratamente che non è detto che tutte le società di servizi etc. etc. etc., giacchè -come magari ricorda qualcuno degli utenti storici del forum- la società che dirigo forni...va (al passato) anche questo tipo di servizio. Per spirito di completezza, l'unità mobile mi è costata circa 250 milioni nel 1989 (tre locali attrezzati di sana pianta compresa strumentazione e persino acqua calda, su chassis a passo lungo con motrice da 5000cc), del laboratorio non vi dico che vi vengono i capelli viola, anche prima del 277 ho richiesto solo medici specialisti e competenti, ed da molto prima del 626 le visite per l'azienda X le faceva il Dott. Caio, sempre, e per l'azienda Y il dott. Sempronio, sempre, perchè ogni medico ha la propria tecnica di valutazione ed è bene che un "paziente" anche quando non "pate" sia visto dallo stesso medico. Io cerco di fare bene il mio mestiere, e come "imprenditore" cerco anche di fare in modo che possa svolgerlo al meglio chi collabora con me.
Tutto questo premesso, visto come stanno andando le cose, ossia società più o meno commerciali che vendono cartelle sanitarie più o meno compilate a prezzi inconcepibili per un professionista (giustappunto si diceva degli specializzandi... e vogliamo parlare dei laureandi???), una gestione del ramo d'azienda così come la intendo io era economicamente insostenibile ai "prezzi di mercato", almeno quelli dalle mie parti.
E dunque, sia pur con enorme amarezza, ho dismesso il "ramo d'azienda" della Sorveglianza sanitaria, a partire dal 2006. Ho avuto interessantissime offerte economiche: da altre società, che più che altro erano interessate al mio parco clienti nonchè all'unità mobile. Le ho rifiutate. Tutte. In compenso, ho preso contatti con un MdL mio caro amico da tempo, che ha da pochi anni fondato una società con un'altra figura professionale ulteriormente complementare, e ho ceduto l'intero mio pacchetto-aziende ad una cifra che già con i soli compensi per il lato extrasanitario è per loro abbordabile. Per di più, siccome non sono ricchi ma giustappunto vivono del loro lavoro, pure dilazionata. E sapete perchè l'ho fatto, anche se commercialmente sarei da uccidere? Perchè ci sono aziende, e dunque dipendenti, che sono persone prima ancora di essere lavoratori, che ho seguito per 16 anni, di cui so praticamente tutto, che hanno fiducia in me e in quello che faccio, ed ho preteso di metterli in mani almeno pari alle mie, riservandomi solo l'esecuzione delle indagini clinico-tossicologiche, oltre che ovviamente le eventuali valutazioni ambientali e quant'altro di mia specifica competenza. Io dico che un professionista, un medico specialista, non può e non deve essere pagato meno di una badante. Se ci riflettete un momento, che succederebbe se tutti gli interni delle scuole di specializzazione decidessero di attenersi rigidamente al regolamento? Che succederebbe, negli ospedali e nelle cliniche universitarie, se gli specializzandi decidessero di non voler lavorare MAI PIU' per 818 euro al mese, senza ferie nè permessi nè tutele di alcun genere e si dessero all'agriturismo? O al commercio?
Io, o meglio la mia società, non ero nata per fini commerciali, nell'89 di Medicina Occupazionale eravamo proprio in pochini a parlare. Io desideravo poter esaminare e mettere in correlazione i dati ambientali con quelli clinici. Qualcosina sono riuscita a fare, dal punto di vista scientifico, ma negli ultimi 3 anni ci ho rimesso tutto quello avevo faticosamente tentato di mettere da parte. E siccome non ne ho più, ho mollato proprio il ramo che più mi stava a cuore, e come ho già detto pur di non lasciare i "miei" operai nelle mani dei visitifici e per poterli ancora seguire diciamo che ho rinunciato a guadagnarci. Per darvi una dimensione: 39 aziende, nessuna grandissima, alcune piccine.
Perchè vi racconto questo? Perchè su un sito che si chiama MEDICOCOMPETENTE non avrei mai voluto leggere "Medico Visitatore"!!!
Per me, nessun problema, anzi adesso potrò ottimizzare il tempo dei miei collaboratori (anche loro "storici") su altri argomenti, verso altri traguardi -mi auguro- che richiedono però ancora più impegno mio personale. Ma permettetemi di dire che è un peccato, davvero.
Nofer
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Sottoscrivo in pieno e in......MAIUSCOLO tutto quanto detto e scritto da NOFER.
Ma possibile che non esistendo una norma, si cita il C.C. o delibere regionali quando esiste una LEGGE DELLO STATO che stiamo difendendo che non permette o ammette altre interpretazioni?
E l'urgenza in MEDICINA DEL LAVORO si verifica? E' un problema meramente commerciale del DDL.
Si è chiamati a fare il CTU? La notifica avviene sicuramente qualche mese prima dell'udienza solitamente, raramente mi è capitato di essere chiamato dalla Magistratura una settimana prima, MAI 48 ore.....!!!!!
Dott.Andrea Capri
Specialista in Medicina del Lavoro
Non so se mettermi a ridere o a piangere, certamente il "concetto" di medico visitatore mi sfugge, e non ne faccio un problema etico o filosofico, ma solo un problema di LEGGE. Ma insomma, c'è una legge che più chiara non può essere (l'incarico di mc è ad personam, non ci possono essere altre opzioni) e noi ci giriamo intorno per trovare altre strade secondarie? E' sconcertante vedere su questo sito discorsi su di un simile argomento, lo stravolgimento di uno dei pochi punti fermi della nostra professione: l'atto medico è momento essenziale ed insostituibile della nostra professione e deve essere fatto dal medico competente designato dall'azienda, punto e basta. Le deroghe determinate da emergenze personali (malattie, problemi familiari, etc) credo che rappresentino delle eccezioni che non possono che confermare la regola. Credo inoltre che se l'atteggiamento del mc nella azienda è abitualmente improntato alla professionalità e disponibilità non succede niente di particolarmente grave se per una volta ho un problema e non posso andare a fare le visite; non ravviso pertanto la necessità di fare un uso così disinvolto di un sostituto. Come non ravviso in concetto di emergenza in medicina del lavoro; concordo con acapri, è solo un fatto economico del ddl. In merito all'utilizzo di specializzandi e/o laureandi in attività di sorveglianza sanitaria (che non potrebbero eseguire non essendo nè specialisti nè nominati) non mi scandalizzo più: credo che si tratti delle solite operazioni di lavoro nero intellettuale al quale tutti noi siamo stati, chi più chi meno, sottoposti negli anni della specializzazione, per quattro lire (pardon euro) o addirittura gratis (come il sottoscritto ed i miei coetanei e predecessori). Ultimo punto quello delle società di servizi: vorrei portare il mio personale contributo dicendo che nella società della quale sono un "prezzzolato direttore sanitario" ogni medico visita i dipendeti delle proprie ditte (anzi fa anche audiometrie e spirometrie, e se occorre ecg e prelievi) e che esiste una regolare lettera di incarico nominale. Se poi per concludere mi permettete di dire come la penso senza tanti giochini di parole, mi sembra prorpio che questa figura del medico visitatore nasconda solamente dei semplici interessi economici piuttosto che una reale problematica professionale.
Sergio Truppe
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"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Giusto per non passare per uno sporco negriero che sfrutta colleghi pagandoli in nero e con paghe da badanti, ritorno sull'argomento:
Premesso che anch'io non accetto il termine "medico visitatore" (arriveremo al "medico misuratore della pressione", "medico auscultatore del cuore", "medico palpatore dell'addome"???).
Forse nel mio precedente intervento non mi sono ben spiegato. IO non considero le sostituzioni ABITUALI nè legali nè etiche. Sono pratiche con scopi biecamente commerciali non degne di un medico.
Io mi riferivo a quei casi occasionali, ribadisco OCCASIONALI, per validi motivi, dopo rifiuto al rinvio da parte del DdL (certamente per motivi commerciali, ma questo è il suo lavoro) che costituiscono giustappunto l'eccezione e non la regola. In tali casi io ritengo che affidare l'incarico di svolgere le visite mediche ad un collega preparato, scrupoloso, reso edotto dei rischi presenti in azienda, adeguatamente (e per adeguatamente io intendo ALLA PARI) e legalmente retribuito non sia, in questi ristretti limiti, da condannare (l'unica altra soluzione sarebbe rinunziare all'incarico; cosa che io ho fatto quando mi sono accorto che il motivo del rifiuto del DdL era dettato dal suo concetto che "io ti pago e fai quello che dico io e quando lo dico io).
Sono daccordo sul fatto che è importantissimo seguire nel tempo i nostri pazienti (soprattutto perchè la visita ha uno scopo preventivo) ma estremizzare questo concetto ci porterebbe a considerare non etica per esempio anche la sostituzione del medico di base del quale nessuno si scandalizza.
I riferimenti normativi e regionali da me riportati non volevano essere una pezza per chi utilizza colleghi per biechi scopi commerciali, tutt'altro: si limitava a giustificare, anche giuridicamente, il modus operandi nei ristretti limiti sopra riportati.
Un saluto affettuoso per nofer, gandalf e acapri
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