cari colleghi, mi ero collegato solo per fare gli auguri di buon anno, ma le cose che ho letto mi stimolano una risposta (comunque, buon anno a tutti !!).
La vecchia storia delle tariffe ha due aspetti principali e un triste aspetto secondario:
aspetto principale n°1: troppe aziende basano il rapporto con il MC sul "quanto mi costi ?", e ciò è dirompente sopratutto per i colleghi più giovani (che nel frattempo fanno di tutto per tirar su due euro); la qualità della prestazione del MC è troppo spesso poco considerata, basta che esista un sufficiente materiale cartaceo da dare agli eventuali controllori.
aspetto principale n.°2: molti, troppi CENTRI SERVIZI, nei quali il MC lavora a tariffe ridotte perchè il centro sennò non guadagna (a tariffe alte perde i contratti per il discorso di cui sopra); anche per questo i MC accettano poi tariffe "di mercato" anche fuori dall'attività dei centri suddetti
E veniamo al triste aspetto secondario, perchè mica tutto dipende da responsabilità di altri: quanti MC si rendono conto che tariffe più congrue significherebbero uguali introiti per il MC con minore (e spesso migliore) impegno di tempo, e di conseguenza la possibilità di lasciare ai colleghi più giovani delle occasioni di lavoro in più?
Solo che poi i giovani non sarebbero più tanto disponibili per "dare una mano" (a buon intenditor...)
Comunque, BUON 2006.
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
Si pregano i colleghi di inserire i loro post sulla base degli argomenti dei vari trehead. Ci sono centinaia di persone (circa 1000 al giorno) che seguono i nostri forum e crediamo che mantenere omogeneità di contenuti per argomento sia motivo di rispetto anche per loro.
Per rispettare questa basilare norma logica eventuali interventi off-topic saranno quindi cancellati, come sempre successo nel passato.
Del resto gli argomenti specifici attualmente in discussione sono molto interessanti e si coglie l'occasione per ringraziare i colleghi per il loro concreto contributo alle varie discussioni.
La redazione di MedicoCompetente.it
Interessante la nota, puntuale e precisa. Credo sia utile diffonderla e magari organizzare dei seminari per spiegarla e renderla operativa. Ritengo che la nota suddetta metta un pochino di chiarezza e regolarità circa tutte le attività di medicina del lavoro e i rapporti con le società di servizi che erogano prestazioni di medicina del lavoro.
Gradirei un commento, un chiarimento, alla nota ovviamente, da parte delle redazione e della simlii.
Grazie
Distinti saluti
La nota, a chi è iscritto al sito di doctornews/doctornet era pervenuta in tempo reale, l'iscrizione è gratis per ricevere mail "sanitarie" su temi medici, giuridici e normativi.
Francamente non mi sembra che abbisogni di alcun chiarimento e commento tanto è semplice e categorica nella risposta; si conclude, peraltro, che non è possibile dare una intepretetazione estensiva in quanto bisogna attenersi nel campo specifico al principio di "tassatività".
Diversa, ovviamente, è la sua applicazione concreta che, purtroppo, dipende anche dalla volontà, di entrambe le parti di attuarla ma è CHIARISSIMA nel rappresenatre che tale siutazione se esistnete NON è prevista dalla norma vigente e chiunque può farla rispettare
ti di farla rispettare
Ma a quanto posso comprendere, secondo la circolare, che, a detta di un mio amico giudice, non costituisce giurisprudenza ma solo interpretazione, i medici competenti dipendenti pubblici e privati possono lavorare, tramite convenzione, per i poliambulatori o i centri di servizi mentre i liberi professionisti no. Non capisco questa discriminazione su quale logica giuridica è fondata. Mi sembra che ci sia qualcosa di non chiaro nell'interpretazione anche perchè la legge non proibisce ai liberi professionisti di essere nominati. P.S. A proposito dell'intervento della REDAZIONE che ha censurato il mio post solo perchè criticava la SIMLII in relazione a questa specifica circolare. Se si è super partes non bisogna solo dirlo.
Concordo con te che la nota del Minlavoro è un'interpretazione (e tra l'altro l'avevo già specificato), ma ripeto che credo che il Ministero abbia una certa autorevolezza! Per quanto riguarda le ricadute credo che si potrebbe configurare un'incompatibilità proprio per i dipendenti pubblici.
Inizio con gli auguri di buon 2006 a tutti, che credo se ne abbia bisogno indistintamente.
Tanto premesso, come sapete ho ceduto il lato “sanitario” della mia azienda (che è ANCHE di servizi, ma non solo) per assoluta incapacità –da parte mia, beninteso- di “reggere il mercato”. E vi dico che se dovesse passare questo principio, ci sarà da ridere (si fa per dire) per i liberi professionisti. Perché, volete sapere? OK, ve lo racconto, e ve lo racconto da imprenditore. Trattandosi di prestazione professionale, ai MdL dipendenti sarà applicato assai ragionevolmente il contratto degli Studi Professionali; orbene, anche qualora inquadrato come dirigente, e dunque al 1° livello retributivo, a full-time il Medico Competente sì e no riuscirà ad avere uno stipendio di circa 1400 € mensili, forse; se invece sarà inquadrato part-time, ad esempio per 20 ore settimanali, proverà l’ebbrezza dei 750 € mensili circa, visto che diminuisce l’imposizione fiscale.
A me sembra almeno sconcio che uno specializzando interno in università – o Ospedale che sia - percepisca meno di 12.000 € l’anno. Non vedo motivi per trovare congrua una retribuzione del genere per un professionista per di più specialista. All’azienda di servizi, però, il medico-dipendente costerà (comprese ritenute, INPS, INAIL etc.) circa il doppio di quello che prende in busta, diciamo poco più del 190% del . Giusto per essere chiara e senza ombra di equivoci: la paga oraria base lorda è 9,41 euro. Ripeto, lorda. Se anche volessimo attenerci a sole 4 visite ora ( considerando il tempo di refertazione etc.), per ogni visita il Medico Competente Dipendente percepirebbe la lauta somma di 2,35 euro, beninteso sempre lordi. Il che consentirebbe all’azienda di servizi di proporre visite a 10 euro… se volete, continuo.
Immaginate che, volendo, uno specialista ORL, sempre dipendente, che sarebbe al più 2° livello, ossia funzionario, percepirebbe invece circa 8,20 euro/ora, mentre l’infermiere professionale solo 7,14 euro/ora. A quando diamo le audiometrie?
Vorrei indire una telewebconferenza, per chiedere chi di voi è disposto a lavorare 40 ore a settimana per meno di 20.000 €/anno, dopo 10 anni di studio se tutto è andato liscissimo, e vedere quante manine si alzano.
Questo significherà di conseguenza che i liberi professionisti, quelli seri che dicono “se vuoi me, mi paghi tot, altrimenti chiama un altro” saranno in brevissimo tempo dimissionati dai loro clienti, i quali si rivolgeranno alle “società di servizi full optional”, quelle che forniscono dal commercialista alle hostess passando per i medici competenti e gli RSPP, e tutto andrà bene, perché non ci saranno più né malati né rischi particolari. E tra 15-20 anni i nostri figli/nipoti si troveranno a dover far fronte alle spese sanitarie nazionali che saranno necessarie a far fronte a lunghe serie di malattie che nessuno riconoscerà mai come professionali, e siccome costerà un botto si passerà alla sanità privata…
Se questa è prevenzione, tanto vale fare direttamente i medici legali, così almeno saprete già, durante l’autopsia, che al paziente non potrete arrecare ulteriore danno.
Io non sono pessimista, di natura: anzi sono scherzosissima e giocherellona, pervicacemente goliardica e irrimediabilmente zuzzurellona.
Però, ho il dono di ragionare sui fatti, e questo talvolta mi porta a dedurre cose logiche quanto amare. Soprattutto, so fare i conti: e adesso mi sa che sarà bene iniziate a farveli anche voi.
Chiunque abbia dato quella “interpretazione autentica”, sarebbe opportuno andasse a farsi fare una revisione della scatola cranica, soprattutto del contenuto, semmai ce n’è uno.
E, ribadisco: io non sono medico. Quindi, il mio è un giudizio assolutamente senza alcun conflitto di alcun interesse.
Mi verrebbe da piangere… Se non lo faccio, è per non farmi venire altre rughe!
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Nofertiri ti perdi in matematica. Prova a rifare i conti con almeno la triffa oraria degli specialisti ambulatoriali...... sarebbe una boccata di ossigeno!
Comunque fai molto bene il tuo lavoro.... chi non vorrebbe avere te come imprenditrice!!!!
E’ sicuramente un buon inizio per tentare di mettere ordine in questa nostra professione.
Ritengo che la questione fondamentale che si vuole affrontare con la nota del Ministero sia la titolarità del rapporto economico con l’Azienda e i problemi ad essa connessi.
Quando il medico competente ha un rapporto economico diretto con l’Azienda e poi versa una quota ad una società di servizi per gli aspetti organizzativi le cose generalmente funzionano bene.
Quando il rapporto economico è gestito dalla società di servizi e il medico del lavoro è un collaboratore autonomo senza nessuna garanzia, si assiste ad una continua corsa al ribasso dei prezzi e della qualità dei servizi, tanto… si riesce sempre a trovare un medico disposto a firmare accertamenti strumentali fatti da un’infermiere sconosciuto e a un prezzo più basso di quello che c’era prima…
Prevedere l’obbligo ad esempio di un contratto a progetto finalizzato alla sorveglianza sanitaria tra società di servizi e medico competente consentirebbe la necessaria flessibilità operativa richiesta dal nostro lavoro e porrebbe dei vincoli formali difficili da aggirare e di sicura garanzia della qualità del servizio prestato. Il medico non sarebbe più totalmente subordinato e ricattabile.
Per il contratto a progetto è prevista la seguente forma scritta
III. LA FORMA
Il contratto è stipulato in forma scritta.
È una forma richiesta ad probationem e non ad substantiam.
Contenuto necessario, ai fini della prova del rapporto posto in essere, sono i seguenti elementi:
indicazione della durata, determinata o determinabile, della prestazione di lavoro;
indicazione del progetto o programma di lavoro, o fasi di esso, individuato nel suo contenuto caratterizzante, che viene dedotto in contratto;
il corrispettivo e i criteri per la sua determinazione, nonché i tempi e le modalità di pagamento e la disciplina dei rimborsi spese;
le forme di coordinamento del lavoratore a progetto al committente sulla esecuzione, anche temporale, della prestazione lavorativa, che in ogni caso non possono essere tali da pregiudicarne l'autonomia nella esecuzione dell'obbligazione lavorativa;
le eventuali misure per la tutela della salute e sicurezza del collaboratore a progetto, (oltre quelle previste ex art. 66, comma 4, del d. lgs. n. 276/03).
E' opportuno sottolineare che, seppure la forma scritta sia richiesta solo ai fini della prova, quest'ultima sembra assumere valore decisivo rispetto alla individuazione del progetto, del programma o della fase di esso in quanto in assenza di forma scritta non sarà agevole per le parti contrattuali dimostrare la riconducibilità della prestazione lavorativa appunto a un progetto, programma di lavoro o fase di esso. (tratto da: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI - Circolare 8 gennaio 2004 n. 1 - Oggetto: Disciplina delle collaborazioni coordinate e continuative nella modalità c.d. a progetto. Decreto legislativo n. 276/03.)
http://www.altalex.com/index.php?idstr=38&idnot=79
anche io inizialmente ho creduto che fosse una circolare intrepretativa del Ministero che tutti sappiamo non avere nessun valore,ma poi mi sono andato a rileggere l'art.17 comma 5 del D.Lgs. e mi sembra che non c'è nulla da interpretare ma solo da leggere :
"Il medico competente svolge la propria opera in qualità di:
a)DIPENDENTE DA UNA STRUTTURA ESTERNA PUBBLICA O PRIVATA CONVENZIONATA CON L'IMPRENDITORE PER LO SVOLGIMENTO DEI COMPITI DI CUI AL PRESENTE CAPO;"
b)LIBERO PROFESSIONISTA;
c)DIPENDENTE DEL DATORE DI LAVAORO.
Quindi nessuno è obbligato ad essere dipedente di una struttura estrena ma può benissimo svolgere l'attività di medico competente come libero professionista(lettera b) ma se sceglie di lavorare con una struttura esterna DEVE ESSERE DIPENDENTE.
QUESTO LO DICE IL DL 626/94 NON LO DOVEVA DIRE LA NOTA.
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