Tra le varie strade percorribili ( oltre ad altri ev. iniziative legislative di abrogazione dell 'art1bis, alla possibilità del ricorso al TAR, sulla quale avremmo bisogno di ulteriori delucidazioni, e alla sensibilizzazione pubblica tramite diverse iniziative comuni) una particolarmente valida e da considerare con attenzione è rappresentata dalla
"Denuncia alla Commissione delle Comunità Europee riguardante inadempimenti del diritto comunitario" il cui modulo è reperibile presso l 'indirizzo europa.eu.int/yourvoice alla voce " Applicazioni del diritto comunitario e modulo per le denuncie del mancato rispetto delle normative comunitarie da parte di uno stato membro".
Dalla lettura del testo si evince che:
-ogni Stato membro è responsabile dell 'applicazione del diritto comunitario ( ATTUAZIONE ENTRO I TERMINI, CONFORMITA ' E CORRETTA APPLICAZIONE) nel rispettivo ordinamento giuridico interno.
-che la Commissione rappresenta l 'interesse comune e e agisce quale custode dei trattati delll 'Unione per garantire la corretta applicazione della legislazione europea
-di conseguenza, se uno Stato membro non rispetta le condizioni succitate, la Commissione dispone di poteri propri per cercare di porre fine all 'infrazione e , se necessario, adisce alla Corte di Giustizia delle comunità Europee. A seguito di una denuncia , o in base a presunzione di infrazione , la Commissione prende le iniziative che ritiene giustificate.
A questo proposito, recentemente i Giudici della Quinta sezione della Corte di Giustizia Europea hanno sentenziato che l 'Italia ha recepito in modo incompleto la direttiva 89/391/CEE del 16 giugno 1989 concernente l 'attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e salute dei lavoratori durante il lavoro, sanzionando di fatto la Repubblica italiana che dovrà procedere ad una ulteriore
definitiva armonizzazione. ( anche in questo caso si tratta della legge 626/94)
-si evince inoltre che CHIUNQUE ( privato cittadino o associazione) puo ' chiamare in causa uno Stato membro, presentando denuncia presso la Commissione contro un provvedimento
( che sia legislativo, regolamentare o amministrativo) o contro una prassi imputabile a tale Stato, che il denunciante ritenga contrari ad una disposizione o ad un principio del diritto comunitario.
-che nei limiti del possibile la Commissione decide
sul merito della pratica entro i 12 mesi successivi alla data di registrazione della denuncia presso il segretariato generale ( il cui indirizzo, con relativa casella di posta elettronica compare nello stesso sito citato in precedenza)
Per questo motivi consiglia di avvalersi di strumenti di tutela amministrativa o giudiziaria nazionale per i vantaggi che possono derivarne in termini di tempo.
Io ritengo che anche questa, come tutte le altre strade debba essere percorsa e dello stesso parere sono gli specializzandi della Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro di CAGLIARI, che saranno rappresentati durante la manifestazione dell '11 a Roma da uno striscione.
In quella sede saranno distribuite copie del modulo in questione ( ne abbiamo poche copie.......)
Abbiamo inoltre l 'intenzione di presentare una petizione al parlamento europeo ( form disponibile nel sito europa.eu.int/yourvoice).
Abbiamo bisogno di ulteriori informazioni sulla procedura da seguire per il ricorso al TAR.
Grazie in anticipo per suggerimenti e notizie.
Cordiali saluti a tutti.
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