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La posizione della SNOP (04 Giu 2004)

[i]Riceviamo e pubblichiamo (con un certo ritardo dovuto al rinnovo dei Server del sito) il contributo al dibattito da parte del Presidente della SNOP, Dr Domenico Taddeo.[/i] \"La SNOP è stata chiamata in causa o citata nel dibattito aperto dall'intervento di A.Cristaudo. Si ritiene di portare un contributo con riferimenti al dibattito e alla riflessione avviata dentro la SNOP sullo stato della prevenzione già da qualche anno :nel 2002 con il convegno di Caserta e con il documento sullo stato della Prevenzione della Primavera 2003.\" [i]Una versione completa della nota, con i relativi rimandi ad altri documenti, è presente su: http://www.medicocompetente.it/documenti/index.php?id=287[/i] (continua nel testo completo della news)
La posizione assunta sulla vicenda dell'allargamento delle specialità all'accesso delle funzioni di medicocompetente era stata elaborata con molti dei contenuti che si ritrovano sulle considerazioni SNOP sullo stato della Prevenzione . La polidisciplinarietà è costitutiva dello stesso Statuto della nostra associazione. Specificità e rigore delle competenze e dei saperi posseduti sono aspetti fondanti e costitutivi della stessa azione preventiva polidisciplinare. La collaborazione interprofessionale non è annacquamento ma al contrario arricchimento e contaminazione di saperi, a partire da ogni competenza che abbia radici formative accreditate specifiche . A nostro avviso esiste un tessuto di difficoltà per tutto il sistema della Prevenzione e quello della Medicina del lavoro è un aspetto importante ma non unico . Si può riconoscere che SNOP non è interessata a tematiche di categoria simil sindacali ,nobilissime tutte , ma tesa invece a promuovere la Prevenzione negli aspetti di polidisciplinarietà e partecipazione sia in ambito pubblico che privatistico . Nel campo specifico della medicina del lavoro esistono aspetti diversi ma appartenenti ad un unicum disciplinare ,che solo la realtà consolidata esperienziale e di ricerca ,ha tramutato in differenti contesti associativi e per certi versi anche culturali .La risposta per alcuni è la ricerca di un tessuto organizzativo rinnovato ipotizzando che il contenitore risolva il problema dei contenuti : oggi i contenitori sono importanti ma la rete dei rapporti fisici e culturali ha creato un nuovo contesto per cui la sintonia culturale e dei contenuti, se attenta ed avvertita, supera il problema dei contenitori. Sulla figura del Medico competente noi sosteniamo che esistono difficoltà operative sia degli RSPP che dei Medici competenti : abbiamo esempi di compiuti e attenti professionisti ma emergono anche difficoltà operative legate a condizioni di insufficienza professionale e/o di mancata autonomia e serenità ed indipendenza dai datori di lavoro . L'intervento alla tavola rotonda Inca di Luglio 2003 di Cristaudo (reperibile anche sul sito Medicompetente.it ) e le denunce emerse a Modena autunno 2003 sulla condizione dei coordinatori per la sicurezza nei cantieri edili ne sono parziale testimonianza .Esemplare è l'insieme dei dati ricavabili dal monitoraggio interregionale sull'applicazione del DLGS 626 . Abbiamo sempre sottolineato l'importanza dell'osservatorio degli operatori sul campo ,la loro indipendenza dal mondo accademico, che significa confronto senza autarchia ,( anche degli accademici sono affiliati a SNOP). La SNOP ha una visione "critica"del rapporto scienza e tutela dell'ambiente e della salute, una visione che concepisce la globalizzazione come attenzione al piccolo che è correlato ai grandi temi , attenzione alle relazioni fra grandi aree e rapporti, come la circolazione dei rischi , come le conseguenze di decisioni fisicamente anche assunte lontano dal contesto a noi prossimo ma capaci di avere effetti sul contesto delle condizioni di salute e di tutela. Il principio di salute equa e solidale è l'orientamento individuato come risposta ad una realtà in cui le disuguaglianze sociali ,reddito, informazione e accesso ai diritti scompongono le tutele e le protezioni ambientali e sanitarie . L'orientamento ai temi di salute ci deve distinguere e consentire di farci confrontare con la politica in senso lato mediante le esperienze di campo ,mediante contributi tecnico scientifici ma consapevoli che la governance e la prevenzione sono strettamente correlate. Sullo specifico disagio professionale vissuto dal medico competente in azienda riteniamo indispensabile la valutazione dei rischi come una occasione di interazione tra le figure tecniche (RSPP, addetto SPP, ecc.) ed il medico competente.Questa è oggi una necessità indispensabile a fronte dei nuovi rischi e danni alla salute ,pensiamo alla valutazione del rischio chimico e cancerogeno, del rischio e dei danni da costrizioni ergonomiche in genere e i rischi e danni psicosociali. Nel confronto con le Istituzioni su questo aspetto va recuperato quanto richiama la Unione Europea in materia di servizi polidisciplinari per le imprese . Cristaudo parla con preoccupazione del passaggio dall'omocentrismo a nuovi contesti centrati sull'ambiente di lavoro troppo affrettatamente attribuiti ad altri saperi e mestieri . Ma se valutare significa misurare occorre pensare ai nuovi rischi , ai danni emergenti e ai saperi che invece sempre nel Medico competente e nella disciplina della Medicina del Lavoro,nella sua più adulta contaminazione con gli aspetti di altre specialità cliniche ,possono ritrovare il modo per saper misurare ( danni biomeccanici,alterazione della fisiologia sottofatica e sottostress, le nozioni e il sapere in ambito tossicologico e di performance fisiologica in generale ). Chi scrive ha cominciato la propria esperienza professionale in ambito pubblico accanto a colleghi che avevano passato la propria vita per la prevenzione del rischio e danno da Tubercolosi con la prospettiva di non saper cosa più fare professionalmente.Altri colleghi specializzatisi in chirurgia e avendo imparato a realizzare tante gastrectomie per ulcera improvvisamente in crisi per le vincenti terapie mediche dell'ulcera gastrica e duodenale.Sono alcuni esempi in ambito preventivo e clinico per cui bisogna compiacersi della subentrante crisi di mestieri medici consolidati .adeguamento rinnovamento attualizzazione sono la strada e il futuro . Nella Prevenzione e nel settore della medicina del lavoro siamo passati per fasi progressive di attualizzazione e di relazione con la governance della Prevenzione in genere.Ora è uno di questi momenti : ci ricordiamo il passaggio dalla Medicina del Lavoro riparativa previdenziale indennizzatoria a quello della diagnosi precoce . Oggi tutti questi elementi coesistono e possono coesistere nell'unicum della disciplina ma fortunatamente sul campo, nei luoghi di lavoro e nelle iniziative di Prevenzione primaria c'è un rinnovato bisogno di ruoli e di conoscenze adeguate in saggio collegamento con competenze di più discipline . Per finire vorrei richiamare la necessità di avere anche in Prevenzione la cornice culturale della Prevenzione basata sulle evidenze e quindi della ulteriore necessità di evitare pratiche non di dimostrata utilità ed efficacia . Si tratta per SNOP di essere attivi soggetti che scientificamente svecchiano e aprono spazio per attività e pratiche nuove e di cui c'è necessità e che tendiamo a non esperire ( e questo può riguardare sia l'impegno professionale in ambito pubblico che privatistico ). Vorrei chiudere richiamando l'attuale momento di passaggio costituito dalla delega per la emanazione di un testo unico in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro :le osservazioni che abbiamo sviluppato come SNOP sono un contributo ulteriore e vorremmo richiamare tutti alla scommessa in gioco e alla dovuta attenzione a rischi di captatio benevolentiae dei Medici del lavoro da parte di chi scrive la delega e assicura che " le viste mediche " saranno garantite, anche ai lavoratori autonomi sempre e comunque ....... Mi pare che se un terreno comune tra noi può e deve esistere , il terreno è quello del ruolo e delle funzioni molto più ampie, diversificate , utili e necessarie per l'attività di Prevenzione nei Luoghi di lavoro .Le conoscenze della Medicina del Lavoro nel contesto delle discipline e competenze della/ per la Prevenzione sono indispensabili anche per la ricerca attiva delle patologie ad etiologia mista e complessa anche fuori dai luoghi di lavoro , per iniziative di controllo, promozione, di health enforcing alla fine . E' un marketing finale ma che serve a far capire a cosa serve la Prevenzione dei rischi e dei danni da lavoro o lavorocorrelati : in epoca di progressiva spesa sociale per la cura rivendichiamo l'utilità della Prevenzione primaria per una etica della vita dei lavoratori e dei cittadini , ma, per chi si preoccupa di spesa sanitaria, anche per ridurre le spese dei danni alla salute collegati o correlati al lavoro e pensiamo agli infortuni, alle malattie professionali tipiche e a quelle meno tipiche. Domenico Taddeo Presidente SNOP

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