Giovanni Battista Bartolucci – Già Professore Ordinario di Medicina del Lavoro, Università degli studi di Padova
Paolo Bastini - Dirigente Medico 2° livello Sede INAIL di Padova-Rovigo
Mariella Carrieri – Chimico del Dipartimento di scienze toraciche e vascolari, Università degli studi di Padova
Federica Chiara – Ricercatrice del Dipartimento di scienze toraciche e vascolari, Università degli studi di Padova
Mohsen Hamzehian - Medico del Lavoro, Presidente dell’APMCL
Teresio Marchì – Direttore dello SPISAL, ULSS n. 3 Serenissima
Maurizio Manno – Professore Ordinario di Medicina del Lavoro, Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Enzo Merler - Già Responsabile del Registro ragionale veneto dei casi di mesotelioma
Domenico Morbiato - Ufficiale medico dell’aeronautica militare
Sofia Pavanello – Prof.ssa Associata del Dipartimento di scienze toraciche e vascolari, Università degli studi di Padova
Maria Luisa Scapellato - Dirigente Medico Medicina del Lavoro e Medicina Preventiva e Valutazione del Rischio, Azienda Ospedaliera di Padova
Fabio Soldà - Responsabile del Servizio di Medicina del Lavoro, Ospedale Militare di Padova
Gianluca Stocco – Professore Chimica Analitica, Università degli studi di Padova
Andrea Trevisan - Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Università degli Studi di Padova
Liviano Vianello – Direttore dello SPISAL ULSS 7 Pedemontana
Vivere nell’era dell’Industria 4.0, vuol dire anche, essere testimoni di mutamenti profondi rapidi di esposizione professionali e cambiamento radicale del ciclo tecnologico, che fortemente ha ridimensionato esposizioni ai cancerogeni classici, ove noi medici del lavoro, eravamo abituati a intervenire per monitorare l’ambiente di lavoro e i lavoratori presenti.
Il regno di certi cancerogeni chimici sono terminati, oggi siamo testimoni di modelli tecnologici fortemente frammentati e sono presenti delle esposizioni a basso dosaggio e non sempre continui, la presenza di cancerogeni che pervadono l’ambiente di vita sono correlati al lavoro e di questo la società nella sua interezza deve tenere conto.
Se il contributo alla valutazione del rischio, ed in particolare a quella del rischio chimico, rappresenta una sfida (ma anche un’opportunità) per il Medico Competente, la valutazione del rischio nell’esposizione ad agenti cancerogeni ne costituisce certamente l’aspetto più complesso e di maggiore difficoltà.
Ciò non solo e non tanto per l’oggettiva gravità dei possibili effetti sulla salute dei lavoratori, quanto per le notevoli incertezze intrinseche a tale valutazione.
Basti pensare alle problematiche legate all’individuazione e determinazione dei singoli o molteplici fattori di rischio, alla misura dei relativi livelli di esposizione ambientali e/o biologici, al significato dei corrispondenti valori limite, ai possibili fattori di confondimento, all’interpretazione della normativa e non ultimo al meccanismo d’azione del cancerogeno a livello biologico.
Il convegno si propone di affrontare alcuni di questi temi in modo interdisciplinare, col contributo di esperti in medicina del lavoro, igiene industriale, chimici, tossicologia occupazionale avendo in mente che la qualità ed efficacia della sorveglianza sanitaria proposta dal Medico Competente saranno tanto maggiori quanto più aggiornato, integrato e documentato sarà l’approccio scientifico del Medico Competente.
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