Un dipendente di una ditta, che per mansione deve guidare veicoli patente B, in un incidente domestico ha completamente perso la vista dall'occhio dx
Come ci si comporta con l'idoneita' ?
Di fatto possiede la sua patente che andra' in revisione nel 2019 …..
Guido
gab1958 il 16/10/2018 04:52 ha scritto:
Un dipendente di una ditta, che per mansione deve guidare veicoli patente B, in un incidente domestico ha completamente perso la vista dall'occhio dx
Come ci si comporta con l'idoneita' ?
Di fatto possiede la sua patente che andra' in revisione nel 2019 …..
Guido
Il monocolo, funzionale o organico, può avere una patente B normale (ovvero, non rilasciata dalla commissione medica locale della ASL). Bisogna però che il problema sia passato da almeno 6 mesi e che l'occhio residuo abbia determinati requisiti previsti dalla specifica normativa in vigore.
Per non creare troppi problemi al lavoratore aspetterei che vada a rinnovare nel 2019, così censiranno e valuteranno il nuovo problema.
Se proprio si vuol sollevare la cosa, il lavoratore (e solo lui) può chiedere di essere visitato presso la commissione medica locale (CML) della ASL.
Tu come "semplice" MC, non rientrante nei medici dell'art. 119 del Codice della Strada, non hai la potestà di segnalarlo alla Motorizzazione ex art. 128 del codice della strada.
Quindi, o ci va di sua spontanea volontà o si porrà il problema il futuro medico monocratico che lo vedrà nel 2019 alla naturale scadenza della patente.
Saluti
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Buongiorno, effettivamente l'orientamento corretto è quello che hai scritto però però però... come per chi assume BDZ o anti-depressivi io ritengo sia più giusto, non potendo segnalarlo alla commissione, giudicarlo non idoneo ed inviarlo allo spisal per la revisione del giudizio. Un lavoratore che guida un furgone può essere mortale per se' e gli altri, lo lasciamo libero di guidare?
Anch'io credo che di fronte al lavoratore monocolo il MC non possa diventare cieco. Chi è in possesso di patente di guida può evidentemente guidare la sua auto quando vuole ma non è obbligatorio che l' Azienda lo utilizzi come autista. Questo vale ovviamente anche per chi assume farmaci psicotropi chi abbia avuto ripetuti incidenti, chi sia risultato positivo agli accertamenti alcool/droghe.
Se il MC ha motivo legale di sottoporlo a SS, dovrebbe limitare l'idoneità indipendentemente dal possesso del titolo legale di guida o dalla possibilità di segnalazione. Se poi l'interessato contesta il giudizio può liberamente rivolgersi all' OdV. Non mi è invece chiaro come e perchè il MC possa indirizzare il lavoratore all' OdV
Non mi pronuncio sulla querelle in merito alla questione. Ha la patente? Può guidare. Non ci vede? Può guidare ma non per lavoro. Cari Colleghi, e' evidente l'ennesimo pastrocchio di una normativa concepita e scritta da non addetti ai lavori. Siamo in un campo di chiara incertezza, inutile starnazzare, non possono esserci risposte univoche. Le figure tutte coinvolte - medici del lavoro, lavoratori, datori di lavoro - sono solo vittime passive ed impotenti , per quanto pensanti, che si dibattono nel limbo di un vuoto normativo.
A mero titolo informativo, ricordo che la patente di guida viene rilasciata da Ente preposto ad hoc. Ricordo anche come, l'accertamento delle condizioni di salute del lavoratore, relativamente a rischi per infortuni ed incidenti rilevanti anche per terzi, sia da normativa ristretto a specifici ed inequivocabili campi di azione, e cioè la dipendenza da alcol (in realtà in questo caso abbastanza nebulosa la normativa in merito a procedure validate) e la dipendenza da sostanze stupefacenti. Tolto questo, siamo davvero convinti di avere titolo a giudicare NON IDONEO un Cittadino Lavoratore in possesso di regolare patente di guida, rilasciata da commissione ad hoc e super partes? Non so rispondere,il mio plauso a chi saprà farlo.
"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."
Premesso che credo sia lecito ed opportuno scambiarsi pareri e confrontarsi senza starnazzare per forza, credo che comunque alcuni punti vadano chiariti
a) il possesso della patente di guida abilita a guidare un autoveicolo quando e se si vuole. Chi lavora come autista o fattorino con auto aziendale non ha libertà di scelta circa tempi e modi della guida. In qualche modo ha un obbligo di guida e questo lo differenzia del semplice patentato.
b) l'accertamento di idoneità da parte dell'Organo Super Partes avviene, di norma, ogni 10 anni. Nel frattempo può succedere di tutto
c)l'accertamento di idoneità comporta la valutazione di assenza di controindicazioni
d) l'assegnazione delle mansioni deve avvenire tenendo conto anche della sicurezza.
e) esistono numerosi cittadini e cittadine in possesso di patenti di guida che costituiscono pericolo pubblici anche quando vanno al supermercato a fare la spesa. Sarebbe così ingiusto e insensato giudicarli non idonei a fare l'autista?
f se io fossi un datore di lavoro cambierei mansione ad un autista predisposto agli incidenti. Ledo la dignità di un cittadino che ha la regolare patente?
Concordo pienamente e chiarisco quanto scritto precedentemente: il MC deve dare un giudizio di idoneità alla mansione tutelando la salute e la sicurezza del dipendente, oltre che essere un consulente in materia di salute e sicurezza pagato dal DL. Se vi è un rischio di infortunio (incidente stradale) il MC non può chiudere gli occhi e dire "tanto ha la patente". La patente viene data praticamente a tutti, la revisione è DECENNALE e non prevede revisioni se non in casi eclatanti, la visita viene effettuata da medici militari per le solite forze lobbistiche italiane (dovremmo essere noi e solo noi a farlo.. lasciamo perdere) però una cosa è il cittadino che si assume la responsabilità di guidare, un'altra cosa è il dipendente che DEVE guidare (pena la perdita del posto di lavoro...). Personalmente, come medico con una coscienza, io do una temporanea non idoneità alla guida e se poi lo SPISAL vuole ribaltare il giudizio che lo faccia pure, è sua facoltà ed io non rischio alcuna sanzione.
Premetto che il termine "starnazzare" non voleva essere offensivo ma esclusivamente significare come, in certi ambiti, ci si agiti e ci si dibatta inutilmente perchè è evidente la pochezza ed estemporaneità della normativa, da rivedere certamente. Non sarei intervenuto neppure infatti, se avessi ritenuto inutile lo scambio di pareri. Detto ciò, a beneficio di chi potesse nutrire inopportuni dubbi in merito, il discorso per come si è articolato negli ultimi interventi, mi convince di più: attenzione però, sleghiamo la questione visus da quello di guida e non confondiamoci. Non esiste un rischio guida autoveicoli. Esiste il rischio di infortunio, nella guida come in innumerevoli altre attività. Una variazione dello stato di salute di questo tipo, si configura come un possibile incremento della possibilità di infortunio in numerose altre attività, direi la maggior parte. Domando, giusto per sollevare questioni: il lavoro in altezza? Tanto per fare un esempio, mille altri se ne potrebbero fare. Siamo probabilmente dinanzi ad una variazione dello stato di salute talmente significativa da ritornare al post del Collega faggiano e cioè una riduzione della capacità lavorativa a prescindere dalla mansione specifica ed una visita a tal fine presso CML andrebbe senza dubbio caldeggiata.
Nel frangente, non sarebbe realmente da valutare se -accertamenti mirati alla mano e non solo convinzioni personali- questo aumentato rischio di infortunio, alla guida come in altre attività, sia reale? E nel caso a quali linee guida ed indirizzi fare riferimento, se non a quelli utilizzati dalla commissione ad hoc per il rilascio della patente di guida?
Altra domanda: se il datore di lavoro dimostra in effetti l'impossibilità di reimpiego della persona in questione (cosa ahime molto frequente nelle piccole realtà aziendali) potrebbe configurarsi come atto finale la risoluzione del rapporto di lavoro? Grazie a tutti dei pareri illuminanti, a me sempre graditi.
"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."
caballero il 24/10/2018 01:23 ha scritto:
Concordo pienamente e chiarisco quanto scritto precedentemente: il MC deve dare un giudizio di idoneità alla mansione tutelando la salute e la sicurezza del dipendente, oltre che essere un consulente in materia di salute e sicurezza pagato dal DL. Se vi è un rischio di infortunio (incidente stradale) il MC non può chiudere gli occhi e dire "tanto ha la patente". La patente viene data praticamente a tutti, la revisione è DECENNALE e non prevede revisioni se non in casi eclatanti, la visita viene effettuata da medici militari per le solite forze lobbistiche italiane (dovremmo essere noi e solo noi a farlo.. lasciamo perdere) però una cosa è il cittadino che si assume la responsabilità di guidare, un'altra cosa è il dipendente che DEVE guidare (pena la perdita del posto di lavoro...). Personalmente, come medico con una coscienza, io do una temporanea non idoneità alla guida e se poi lo SPISAL vuole ribaltare il giudizio che lo faccia pure, è sua facoltà ed io non rischio alcuna sanzione.
Sorgono spontanee alcune domande: quindi sottoponete obbligatoriamente a SS tutti i lavoratori che utilizzano, anche occasionalmente, un automezzo aziendale, anche in assenza di altri rischi (es. dirigente, commerciale)..? E, in tal caso, quale rischio ne determina effettivamente l'attivazione..? Il classico "posture incongrue"..? E una ditta nella quale non sussistessero altri rischi, tali da attivare la SS (ipotizziamo un piccolo negozio con un lavoratore che si occupa saltuariamente anche di consegne, senza che questo comporti movimentazione manuale dei carichi o vibrazioni CI), dovrebbe nominare un medico competente per l'utilizzo dell'autoveicolo..?
lanfraz il 25/10/2018 12:14 ha scritto:
Sorgono spontanee alcune domande: quindi sottoponete obbligatoriamente a SS tutti i lavoratori che utilizzano, anche occasionalmente, un automezzo aziendale, anche in assenza di altri rischi (es. dirigente, commerciale)..? E, in tal caso, quale rischio ne determina effettivamente l'attivazione..? Il classico "posture incongrue"..? E una ditta nella quale non sussistessero altri rischi, tali da attivare la SS (ipotizziamo un piccolo negozio con un lavoratore che si occupa saltuariamente anche di consegne, senza che questo comporti movimentazione manuale dei carichi o vibrazioni CI), dovrebbe nominare un medico competente per l'utilizzo dell'autoveicolo..?
Beh, l'allegato della Conferenza Stato-Regioni sull'alcol parla di "attività di trasporto", senza specificare quante volte al giorno. Considerando che si tratta di eventi infortunistici e non di fattori che generano malattia professionale in cronico, basta essere impiegato in quella mansione a rischio anche una sola volta per "rischiare" di farsi male. Pensiamo al lavoro in quota, è messo alla stessa stregua del guidare con patente B. Poi possiamo dire francamente che può essere discutibile, ma l'elenco è quello insomma.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
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