Pennacchio il 15/12/2007 06:24 ha scritto:
Un altro dubbio: ma l'alcool non è una sostanza psicotropa?
Allora siamo autorizzati ad eseguire anche CDT, MCV,AST, ALT e GGT?
Anche perchè non vedo come una persona che fa uso di benzodiazepine non possa guidare e un alcolista si!
Pennacchio il 15/12/2007 06:24 ha scritto:
Un altro dubbio: ma l'alcool non è una sostanza psicotropa?
Allora siamo autorizzati ad eseguire anche CDT, MCV,AST, ALT e GGT?
Anche perchè non vedo come una persona che fa uso di benzodiazepine non possa guidare e un alcolista si!
Buona sera a tutti,
tre quesiti:secondo voi è necessario ricercare gli indicatori di abuso cronico di alcol anche per le categorie di cui al Provvedimento del 16/03/06 e non presenti nell'allegato di cui all'Intesa del 30/10/07?
Pongo questo quesito perchè la raccomandazione n°1 del CONAMECO al punto a) fa riferimento solo alle categorie riportate nell'allegato dell'intesa del 30/10/07.
Secondo quesito:trovandosi di fronte ad una situaziopne di alcol-dipendenza bisogna procedere bisogna procedere come se fosse un soggetto positivo a sostanze di abuso?(temp. non idoneità,invio al Sert)
Terzo quesito: ma siamo veramente sicuri di dover vwerificare situazioni di abuso cronico di alcol senza correre il rischio di denuncia per accertamento sanitario illecito? "..........nei casi previsti dall'ordinamento le visite di cui al comma 2 lett.a)b)d)
sono finalizzate alla verifica di assenza di alcol-dipendenza...."( art41 Dlgs81/08).L'ordinamento appunto. La legge 125/01 che non prevede sorveglianza sanitaria, Saluti a tutti
Vi passo una notizia, poi fateci quello che gradite.
Mi sto mettendo pachidermicamente in moto per sto fatto dei "veri finti tossici" e ho scoperto che l'unica casa produttrice di stick cui io dia una tollerabile affidabilità (da screening appunto) ha delle soglie di rilevabilità che sono quasi il doppio di quelle richieste dal quello spirito ameno del "signor Conferenza Unificata". Poi, potrei stare a spettegolarvi ancora su chi produce quello per i capelli e di chi è amico etc, ma questo non conta.
Ora, poichè mai nella vita farò pubblicità a nessuno, non solo non vi dico chi sono, ma vi invito anche a riflettere su quest'evidenza: se la rilevabilità è il doppio di quella considerabile "positiva", voi medici se gli fate lo stickino state tranquilli che, se si colora, quello è positivo. Ma se la rilevabilità è doppia (a proposito, tranne il THC, quello è solo 5 ng/ml più alto) vuol dire che voi mandate liberi -perchè "finti negativi" ex lege soggetti comunque avvezzi a "sgarrare" ogni tanto.
Ve la sentite?
Infine, una considerazione da laboratorista. Le concentrazioni sono in ng/ml, che fino a prova contraria sono pari a microgrammi/litro.
E però tutti sappiamo che più si beve e più si fa dlìn dlìn.
... nulla che non si possa risolvere con una gigantesca bevuta, prima di birra e poi di acqua assai oligominerale, da che si abbia la convocazione a visita! E chiunque abbia un po' di "serpe nel manicone" o di "scheletro nell'armadio" se sa di giocarsi il posto di lavoro avete voglia se si fa 3 o 4 ma anche 5 litri di acqua! avrete delle urine appena paglierine, con una densità molto prossima a 1005-1010, ma tutti negativi. E se c'è il tossico-tossico, pazienza: quello lo si sospende.
e ma non ci rompessero il rompibile!
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Forse a qualche collega potra' interessare il documento, gia' pubblicato sul sito ufficiale SIMLII (www.simlii.net), relativo alle osservazioni mosse al testo approvato dalla Conferenza Stato-Regioni in tema di dipendenze da sostanze stupefacenti o psicotrope. Si tratta di un testo agile, di poche paginette, che si legge rapidamente; invito, sopratutto, a leggere e considerare con attenzione quanto indicato alla fine del documento, a livello pratico-operativo.
Un dubbio: ma il kit antidroga dove lo si compra ? le farmacie italiane ne sono provviste? quanto lo fanno pagare? Qualcuno conosce i prezzi? Qualcuno ha notizie di eventuali sanzioni nei confronti del medico, se ciò non avvenisse?
ramiste il 20/10/2008 07:52 ha scritto:
Forse a qualche collega potra' interessare il documento, gia' pubblicato sul sito ufficiale SIMLII (www.simlii.net), relativo alle osservazioni mosse al testo approvato dalla Conferenza Stato-Regioni in tema di dipendenze da sostanze stupefacenti o psicotrope. Si tratta di un testo agile, di poche paginette, che si legge rapidamente; invito, sopratutto, a leggere e considerare con attenzione quanto indicato alla fine del documento, a livello pratico-operativo.
Scusa, ma vorrei capire. Probabilmente (anzi sicuramente) ho letto il documento della simlii in fretta e furia (e mi ripropongo di leggerlo in modo più approfondito) ma non ho afferrato bene. Mi scuso altresì per la mia ingenuità ed ignoranza, ma, in primo luogo, a chi è destinato? E' un documento che rimarrà solo per i soci o comunque per i mc in genere o è diretto a qualcuno in particolare per far capire che le procedure così come sono state fatte non vanno bene? E se è diretto a qualcuno, andrà sui tavoli di "tecnici addetti ai lavori"? Perchè se è così, ho il timore che rimarrà lettera morta....
Comunque, a parte questo, c'è una cosa che non ho ben compreso (forse, ripeto, solo perchè l'ho letto di fretta). Nella parte iniziale viene detto: "ci si chiede se non venga attribuito al datore di lavoro, e di conseguenza al medico competente, un ruolo che non gli è proprio in quanto gli si impone di agire non sulle condizioni di lavoro, ma su una abitudine voluttuaria di una persona verso la quale di fatto non ha e non può avere responsabilità perchè non ha reale potere di controllo o di ingiunzione o modifica, se non quello indiretto di impedire lo svolgimento dell'attività lavorativa.....Quindi è l'abitudine voluttuaria della persona che genera il rischio, vale a dire una condizione sulla quale il datore di lavoro e il medico competente non hanno potere reale di intervento per modificarla". E questo mi sembra giusto, e da qui si evincerebbe (credo) che gli obblighi assegnati al mc siano del tutto fuori luogo, visto anche il ruolo stesso che il mc ha (o dovrebbe avere) all'interno di un'azienda, ossia di prevenzione e non certo di repressione.
Poi, nelle conclusioni..."si ritiene che possa essere forse più coerente, ragionevole ed efficace attribuire all'intesa esclusivamente la funzione di regolamentare il problema della tutela dei terzi, assegnandone la responsabilità (ed i costi) al datore di lavoro, che la assolve effettuando controlli all'assunzione e controlli sia programmati che a campione senza preavviso. Per tale attività il datore di lavoro può avvalersi (anzi è opportuno che si avvalga)....della collaborazione del medico competente, che è quindi autorizzato a svolgere indagini mirate (comprese le determinazioni su materiali biologici) secondo protocolli definiti ed in stretta collaborazione con le strutture sanitarie competenti.....La corretta applicazione della procedura viene garantita dal medico competente che può avvalersi della collaborazione di strutture ed istituzioni pubbliche o private.... "....non ho capito bene, ma non è che i due discorsi si contraddicono? prima si dice che il mc non può avere responsabilità sulle abitudini voluttuarie individuali e non può avere potere di intervento per modificarle, poi si dice che il mc dovrebbe essere il mezzo del datore di lavoro per effettuare i controlli sui dipendenti e che quindi è autorizzato svolgere indagini mirate (comprese le determinazioni su materiali biologici)e la corretta applicazione della procedura è garantita dal mc.....ma questo non è in grandi linee,di fatto, quello che già dicono le procedure pubblicate?.......o non ho davvero capito niente (nel qual caso me ne scuso dal più profondo...)? Sarà che io parto da posizioni decisamente più radicali.....il mc non può svolgere questo tipo di accertamenti perchè non rientra nei suoi compiti, sia per motivi di competenza (non sono uno specializzato o esperto in tossicodependenze e non so gestire situazioni di questo tipo) sia per il suo ruolo professionale. Stop.
raspanti il 21/10/2008 12:16 ha scritto:
Scusa, ma vorrei capire. Probabilmente (anzi sicuramente) ho letto il documento della simlii in fretta e furia (e mi ripropongo di leggerlo in modo più approfondito) ma non ho afferrato bene. Mi scuso altresì per la mia ingenuità ed ignoranza, ma, in primo luogo, a chi è destinato? E' un documento che rimarrà solo per i soci o comunque per i mc in genere o è diretto a qualcuno in particolare per far capire che le procedure così come sono state fatte non vanno bene? E se è diretto a qualcuno, andrà sui tavoli di "tecnici addetti ai lavori"? Perchè se è così, ho il timore che rimarrà lettera morta....
Comunque, a parte questo, c'è una cosa che non ho ben compreso (forse, ripeto, solo perchè l'ho letto di fretta). Nella parte iniziale viene detto: "ci si chiede se non venga attribuito al datore di lavoro, e di conseguenza al medico competente, un ruolo che non gli è proprio in quanto gli si impone di agire non sulle condizioni di lavoro, ma su una abitudine voluttuaria di una persona verso la quale di fatto non ha e non può avere responsabilità perchè non ha reale potere di controllo o di ingiunzione o modifica, se non quello indiretto di impedire lo svolgimento dell'attività lavorativa.....Quindi è l'abitudine voluttuaria della persona che genera il rischio, vale a dire una condizione sulla quale il datore di lavoro e il medico competente non hanno potere reale di intervento per modificarla". E questo mi sembra giusto, e da qui si evincerebbe (credo) che gli obblighi assegnati al mc siano del tutto fuori luogo, visto anche il ruolo stesso che il mc ha (o dovrebbe avere) all'interno di un'azienda, ossia di prevenzione e non certo di repressione.
Poi, nelle conclusioni..."si ritiene che possa essere forse più coerente, ragionevole ed efficace attribuire all'intesa esclusivamente la funzione di regolamentare il problema della tutela dei terzi, assegnandone la responsabilità (ed i costi) al datore di lavoro, che la assolve effettuando controlli all'assunzione e controlli sia programmati che a campione senza preavviso. Per tale attività il datore di lavoro può avvalersi (anzi è opportuno che si avvalga)....della collaborazione del medico competente, che è quindi autorizzato a svolgere indagini mirate (comprese le determinazioni su materiali biologici) secondo protocolli definiti ed in stretta collaborazione con le strutture sanitarie competenti.....La corretta applicazione della procedura viene garantita dal medico competente che può avvalersi della collaborazione di strutture ed istituzioni pubbliche o private.... "....non ho capito bene, ma non è che i due discorsi si contraddicono? prima si dice che il mc non può avere responsabilità sulle abitudini voluttuarie individuali e non può avere potere di intervento per modificarle, poi si dice che il mc dovrebbe essere il mezzo del datore di lavoro per effettuare i controlli sui dipendenti e che quindi è autorizzato svolgere indagini mirate (comprese le determinazioni su materiali biologici)e la corretta applicazione della procedura è garantita dal mc.....ma questo non è in grandi linee,di fatto, quello che già dicono le procedure pubblicate?.......o non ho davvero capito niente (nel qual caso me ne scuso dal più profondo...)? Sarà che io parto da posizioni decisamente più radicali.....il mc non può svolgere questo tipo di accertamenti perchè non rientra nei suoi compiti, sia per motivi di competenza (non sono uno specializzato o esperto in tossicodependenze e non so gestire situazioni di questo tipo) sia per il suo ruolo professionale. Stop.
...Hai perfettamente ragione;ciò che affermi non fa una piega....ma vallo a dire al legislatore, o al dipartimento di medicina del lavoro (io parlo di quello di riferimento),il quale obbliga l'esecuzione di tali esami per la tossicodipendenza sulle urine, pena sanzioni!
Buon giorno a tutti
dalle mie parti hanno trovato una soluzione adattabile ad alcune realtà lavorative......
l'idea è nata grazie all'osservazione di una grossa e conosciuta azienda di trasposti che non ha lavoratori propri.
La merce da trasportare su tutto il territorio nazionale e Internazionale viene affidato a lavoratori autonomi muniti di proprio autocarro o tir.
Allora la domanda nasce spontanea...
E' possibile "consigliare" dove possibile ai datori di lavoro questa soluzione ?
Namastè a tutti
Gennaro Bilancio
zandor il 21/10/2008 01:51 ha scritto:
...Hai perfettamente ragione;ciò che affermi non fa una piega....ma vallo a dire al legislatore, o al dipartimento di medicina del lavoro (io parlo di quello di riferimento),il quale obbliga l'esecuzione di tali esami per la tossicodipendenza sulle urine, pena sanzioni!
Lo so, ma quello che sostanzialmente volevo dire è che, se dobbiamo protestare, facciamolo chiedendo quello che è giusto, poi a scendere ed accettare compromessi siamo sempre in tempo (in genere è così che funzionano le contrattazioni)....partire dando per scontato che comunque toccherà al mc farsi carico di queste procedure e cercare solo di alleggerire il suo compito, non mi sembra molto producente. Se poi, per caso, metti che qualcuno (magari qualche magistrato o che so io) gli venisse in mente di approfondire la cosa e dicesse che qs procedure sono illegittime e/o anticostituzionali, avremo raggiunto il massimo. Certo che se nessuno parte da queste premesse, nessuno si scomoderà.....
nofertiri9 il 20/10/2008 07:39 ha scritto:
Vi passo una notizia, poi fateci quello che gradite.
Mi sto mettendo pachidermicamente in moto per sto fatto dei "veri finti tossici" e ho scoperto che l'unica casa produttrice di stick cui io dia una tollerabile affidabilità (da screening appunto) ha delle soglie di rilevabilità che sono quasi il doppio di quelle richieste dal quello spirito ameno del "signor Conferenza Unificata". Poi, potrei stare a spettegolarvi ancora su chi produce quello per i capelli e di chi è amico etc, ma questo non conta.
Ora, poichè mai nella vita farò pubblicità a nessuno, non solo non vi dico chi sono, ma vi invito anche a riflettere su quest'evidenza: se la rilevabilità è il doppio di quella considerabile "positiva", voi medici se gli fate lo stickino state tranquilli che, se si colora, quello è positivo. Ma se la rilevabilità è doppia (a proposito, tranne il THC, quello è solo 5 ng/ml più alto) vuol dire che voi mandate liberi -perchè "finti negativi" ex lege soggetti comunque avvezzi a "sgarrare" ogni tanto.
Ve la sentite?
Infine, una considerazione da laboratorista. Le concentrazioni sono in ng/ml, che fino a prova contraria sono pari a microgrammi/litro.
E però tutti sappiamo che più si beve e più si fa dlìn dlìn.
...:D nulla che non si possa risolvere con una gigantesca bevuta, prima di birra e poi di acqua assai oligominerale, da che si abbia la convocazione a visita! E chiunque abbia un po' di "serpe nel manicone" o di "scheletro nell'armadio" se sa di giocarsi il posto di lavoro avete voglia se si fa 3 o 4 ma anche 5 litri di acqua! avrete delle urine appena paglierine, con una densità molto prossima a 1005-1010, ma tutti negativi. E se c'è il tossico-tossico, pazienza: quello lo si sospende.
e ma non ci rompessero il rompibile!
Sono le stesse considerazioni e "avvertimenti" che ha fatto la Dssa Crespi, responsabile del laboratorio di Tossicologia della UOML di Varese, che ha forse tenuto la relazione migliore a Varese in quanto a contenuti scientificamente "seri".
Della serie : ognuno faccia il proprio lavoro, cioè quello per cui è , appunto, COMPETENTE !
"Tutto ciò che è necessario per il trionfo del male è che gli uomini buoni non facciano niente"
Edmund Burke (1729-97)
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