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Telemedicina del lavoro (TML)

Questo argomento ha avuto 28 risposte ed è stato letto 2590 volte.

blue

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  • Re: Telemedicina del lavoro (TML)
  • (04/03/2022 06:49)

desanta il 26/02/2022 07:11 ha scritto:


Grazie per la precisazione che condivido totalmente. La TM è un ulteriore strumento che dovremmo poter utilizzare in modo professionale e non banale come integrazione della sorveglianza sanitaria tradizionale. In alcune condizioni,a giudizio motivato e responsabile del MC, potrebbe essere alternata alla visita medica annuale (la prima visita sempre completa e poi biennale alternata con questionario o televisita che avrà cadenza biennale come la visita tradizionale e che si concluderà ricordando al lavoratore che potrà chiedere in ogni momento una visita di persona col MC.

Si potrebbe pensare che, almeno inizialmente, questo schema di sorveglianza si potrebbe applicare ai lavoratori più giovani (ad es sotto i 40 anni).

Non so se nel resto d'Italia è diverso, ma nel Nord Italia la carenza di MC sta facendo già ora riflettere sulle essenziali finalità della sorveglianza sanitaria che, in alcuni casi, secondo me sono raggiungibili anche con la TM evitando una dispersione di attività sanitarie non sempre adeguate o superficiali che rischiano quindi di diventare rituali.

Per affrontare serenamente l'argomento dobbiamo sgombrare il campo da dubbi sui nostri compensi: se fosse riconosciuta formalmente, la TM dovrà essere pagata adeguatamente, come già ora accade per il SSN ma per contro comporterebbe una grande riduzione dei costi (nostri e delle aziende) e forse anche del tempo dedicato.

blue

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  • Re: Telemedicina del lavoro (TML)
  • (04/03/2022 06:55)

Buongiorno a tutti.
E siamo arrivati al punto.
Dopo la prima visita,in presenza, poi facciamo la telemedicina, ovvero non ci scomodiamo a fare un lasegue di persona, e per di più spieghiamo al datore di lavoro che questa (che per me si chiama buffonata o mascalzonata, ciascuno scelga) ce la deve anche pagare.
Il rispetto del ruolo del medico competente, e quindi amche la corresponsione del giusto onorario, si avrà quando lavoreremo da medici, e non cercando scorciatoie.
Io fino ad ora non ho capito (sarà l'età) come dovrebbe essere applicata la telemedicina al di fuori del concetto (avrete capito, per me irricevibile) di una visita o comunque valutazione a distanza.
Quindi, avendo pazienza con me, se qualcuno me lo spiega, mi rende un favore.
Un cordiale saluto

giancarlo

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  • Re: Telemedicina del lavoro (TML)
  • (05/03/2022 08:25)

Provo a immaginarmela...somministrazione di questionari anamnestici lavorativi e patologici anche e soprattutto a più lavoratori con possibilità di elaborazione immediata di statistiche ma in particolare con selezione e scelta di quei casi positivi da sottoporre ad esame obiettivo ( in particolare peresposti a rischio MMC sovraccarico rachide e arti)...colloqui online... Presa visione di esame strumentali già effettuati...riunioni periodiche annuali....formazione e informazione...e credo che altri colleghi più giovani possano aggiungere altre soluzioni

mantello

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  • Re: Telemedicina del lavoro (TML)
  • (05/03/2022 21:33)

Mi pare di cogliere grande eterogeneietà negli interventi in tema di Telemedicina del Lavoro: si passa da tentativi “artigianali” di questionari autocostruiti a ipotesi di sorveglianza sanitaria in smart working. Il MC televisita e telecompila cartelle cliniche inserendo telequestionari per decidere quando e chi incontrare eventualmente di persona.
Per affrontare in maniera corretta il tema credo sarebbe necessario definire per prima cosa le coordinate concettuali dell’area in si intende operare.
La medicina del lavoro, in particolare quella praticata dal MC, è intrinsecamente caratterizzata dalla frequentazione della realtà lavorativa, frequentazione non solo a livello di teoria e di cultura ma a livello di concreta presenza. Solo in questo modo si acquisiscono le conoscenze su tecnologia, organizzazione e clima lavorativo, indispensabili per svolgere attività di prevenzione e di sorveglianza sanitaria, inclusa la formulazione dei giudizi di idoneità. Infatti l’attività del MC non dovrebbe ridursi alla somma di tot visite mediche e di un/due sopralluoghi annuali perché la mission preventiva richiede necessariamente l’interazione con l’organizzazione aziendale. Sarebbe quindi necessario, discutendo di telemedicina, cercare di analizzare non solo quanto risparmio di tempo consenta ma anche quanto influisca sul ruolo del MC
In un contesto sanitario che giustamente valorizza l’autodeterminazione del paziente in relazione alle scelte sulla propria salute il medico del lavoro può non eccezionalmente trovarsi nella condizione di formulare giudizi di idoneità che confliggono non solo con l’attesa del DdL che gli ha conferito l’incarico, ma anche con quella del lavoratore. In relazione a questo problema mi pare di cogliere poca attenzione alle intrinseche limitazioni dei questionari. Il questionario ha, in buona sostanza, la funzione di descrivere il lavoratore come egli vuole essere percepito dal MC. Non è detto che il questionario fornisca una rappresentazione distorta della realtà, ma non è neanche scontato il contrario. Ognuno legittimamente tutela quelli che ritiene, in buona o malafede, i propri interessi. Ritengo pericolosi i percorsi che utilizzano il solo questionario come strumento per decidere quale ramo della procedura imboccare. Anche su questo (che non è l’unico problema dei questionari) non ho colto negli interventi particolare sensibilità.
Richiamo poi, senza ripetermi, quanto già espresso circa la tutela dei dati sanitari dei lavoratori sia sul versante della integrità sia su quello della riservatezza
In realtà l’unico tema “sistemico” che ha avuto eco nella discussione è quello dei compensi, legittimo ma non esaustivo.
Concludo segnalando una modalità che ritengo scorretta di discutere. Non credo si possa rispondere ad una obiezione senza contestarne il merito ma affermando sostanzialmente che in un radioso futuro i giovani faranno scintille. Credo peraltro che oggi possa essere considerato vecchio chi utilizza l’ICT senza porsi problemi circa i suoi limiti e rischi.

giancarlo

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  • Re: Telemedicina del lavoro (TML)
  • (06/03/2022 08:38)

Ripeto che " sto immaginando"cosa potrà essere...pertanto ho gli stessi tuoi dubbi...però abbiamo già da tempo a disposizione questionari che non definirei "artigianali" e ci sono specialisti ( geriatri per es.) Che eseguono visite successive da remoto.
La telemedicina non " esclude" sopralluoghi conoscitivi degli ambienti e tanto meno del ciclo produttivo e di conseguenza dei rischi a cui sono esposti i lavoratori ...per quel che riguarda il risvolto economico...ho scritto che sarei favorevole ad un compenso omnicomprensivo ...diciamo di consulenza e provare ad abbandonare l attuale metodo di compenso legato al numero delle visite.il lavoratore anche in presenza può riferirti ciò che vuole.comunque se avete tempo cercate la locandina della coop per i propri soci ....offrono televisite.Ho i vostri stessi dubbi ma è necessario iniziare ad analizzare questa realtà e trovare soluzioni

La Redazione

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  • Re: Telemedicina del lavoro (TML)
  • (07/03/2022 10:44)

mantello il 05/03/2022 09:33 ha scritto:
Mi pare di cogliere grande eterogeneietà negli interventi in tema di Telemedicina del Lavoro: si passa da tentativi “artigianali” di questionari autocostruiti a ipotesi di sorveglianza sanitaria in smart working. Il MC televisita e telecompila cartelle cliniche inserendo telequestionari per decidere quando e chi incontrare eventualmente di persona.
Per affrontare in maniera corretta il tema credo sarebbe necessario definire per prima cosa le coordinate concettuali dell’area in si intende operare.
La medicina del lavoro, in particolare quella praticata dal MC, è intrinsecamente caratterizzata dalla frequentazione della realtà lavorativa, frequentazione non solo a livello di teoria e di cultura ma a livello di concreta presenza. Solo in questo modo si acquisiscono le conoscenze su tecnologia, organizzazione e clima lavorativo, indispensabili per svolgere attività di prevenzione e di sorveglianza sanitaria, inclusa la formulazione dei giudizi di idoneità. Infatti l’attività del MC non dovrebbe ridursi alla somma di tot visite mediche e di un/due sopralluoghi annuali perché la mission preventiva richiede necessariamente l’interazione con l’organizzazione aziendale. Sarebbe quindi necessario, discutendo di telemedicina, cercare di analizzare non solo quanto risparmio di tempo consenta ma anche quanto influisca sul ruolo del MC
In un contesto sanitario che giustamente valorizza l’autodeterminazione del paziente in relazione alle scelte sulla propria salute il medico del lavoro può non eccezionalmente trovarsi nella condizione di formulare giudizi di idoneità che confliggono non solo con l’attesa del DdL che gli ha conferito l’incarico, ma anche con quella del lavoratore. In relazione a questo problema mi pare di cogliere poca attenzione alle intrinseche limitazioni dei questionari. Il questionario ha, in buona sostanza, la funzione di descrivere il lavoratore come egli vuole essere percepito dal MC. Non è detto che il questionario fornisca una rappresentazione distorta della realtà, ma non è neanche scontato il contrario. Ognuno legittimamente tutela quelli che ritiene, in buona o malafede, i propri interessi. Ritengo pericolosi i percorsi che utilizzano il solo questionario come strumento per decidere quale ramo della procedura imboccare. Anche su questo (che non è l’unico problema dei questionari) non ho colto negli interventi particolare sensibilità.
Richiamo poi, senza ripetermi, quanto già espresso circa la tutela dei dati sanitari dei lavoratori sia sul versante della integrità sia su quello della riservatezza
In realtà l’unico tema “sistemico” che ha avuto eco nella discussione è quello dei compensi, legittimo ma non esaustivo.
Concludo segnalando una modalità che ritengo scorretta di discutere. Non credo si possa rispondere ad una obiezione senza contestarne il merito ma affermando sostanzialmente che in un radioso futuro i giovani faranno scintille. Credo peraltro che oggi possa essere considerato vecchio chi utilizza l’ICT senza porsi problemi circa i suoi limiti e rischi.

Il questionario, correttamente inteso, non è altro che un'anamnesi guidata. Come tutte le anamnesi, naturalmente, riporta i dati riferiti dal lavoratore. Che sia fatto in presenza o a distanza sembra poco rilevante. Se vogliamo dargli un valore più pregnante (in ambedue le forme di somministrazione) possiamo formularlo come autodichiarazione firmata.
Questo non toglie che qualsiasi anamnesi o qualsiasi questionario non esauriscono l'attività di sorveglianza sanitaria del mc ma la integrano. Inoltre, per essere chiari, in particolare non è possibile ad oggi sostituire la visita medica del mc con strumenti telematici.

La redazione di MedicoCompetente.it

Alissa

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  • Re: Telemedicina del lavoro (TML)
  • (11/03/2022 11:53)

Grazie per il buon chiarimento di questa questione non semplice.

mantello

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  • Re: Telemedicina del lavoro (TML)
  • (11/03/2022 15:22)

Mi scuso per la schematicità cui mi costringono la combinazione di complessità del problema e spazio ragionevolmente utilizzabile
1. Ritengo che la Telemedicina, come ogni risorsa operativa, non sia in sé né buona né cattiva ma che vada valutato, caso per caso, l’uso che ne vene fatto.
2. Sarebbe però prioritario definire cosa si intenda per telemedicina. E’ chiaramente telemedicina l’esecuzione di un intervento chirurgico mediante un robot comandato in remoto. Se però ci riferiamo alle videochiamate che sostituiscono le telefonate o ai questionari consegnati a una casella mail invece che ad una cassetta delle lettere credo sia lecito chiedersi se tali attività attengano alla telemedicina o piuttosto alle tecnologie dell’informazione.
3. Il paradigma della medicina clinica può essere così schematizzato: a) il medico formula una diagnosi; b) il medico comunica la diagnosi al paziente; c) il paziente decide come utilizzare l’informazione. In MdL il paradigma è diverso: a) il medico formula una diagnosi; b) il medico ne deduce un giudizio di idoneità e lo comunica al lavoratore; c) il lavoratore accetta il giudizio o apre un contenzioso. Lo spazio di “autonomia” (legittima) del lavoratore si sposta a monte e consiste nel fornire al medico le informazioni che ritiene utili per ottenere il giudizio di idoneità cui mira.
Per questa diversità di paradigmi il fatto che attività in telemedicina siano svolte con soddisfazione da mmg o geriatri non dimostra automaticamente che siano altrettanto soddisfacenti in MdL. Estremizzando il concetto nessuno proporrebbe di svolgere in telemedicina le visito di idoneità alla guida (ossia il rilascio della patente).
4. Il tread è iniziato con la proposta (successivamente ripresa) di effettuare visite di idoneità “in remoto”. Sul punto la Redazione ha prima negato che il problema fosse posto nel dibattito, poi ha evitato di pronunciarsi e si è limitata ad affermare che la legge non lo prevede. Credo (come altri) che senza la presenza fisica non si possa parlare in senso proprio di visita medica e che non si possano rilasciare certificati di idoneità.
5. I questionari vengono ritenuti equivalenti all’anamnesi. Vorrei osservare che esiste una differenza a mio parere sostanziale: l’anamnesi è interattiva. Il questionario no. Ciò non porta a negare l’utilità del questionario ma dovrebbe impedirne l’utilizzo acritico.
6. L’espressione “questionari correttamente intesi” meriterebbe di rendere esplicite le caratteristiche che assicurano la correttezza. E’ vero che in MdL esiste una lunga tradizione di utilizzo di questionari ma non per questo qualsiasi questionario deve ritenersi adeguato. Abbiamo da una parte una messe di questionari autocostruiti la cui sensibilità e specificità non è stata testata da nessuno. Dall’altra abbiamo l’utilizzo di questionari, quali l’audit C, pensati per essere usati in contesti alcoologici che vengono proposti a lavoratori nella fiduciosa attesa che autodenuncino i loro problemi con l’alcool con il risultato di vedersi limitata l’idoneità lavorativa.
7. Infine è da tutti trascurata l’importanza della garanzia sulla corretta gestione dei dati sia in termini di integrità che di tutela della riservatezza. Dovrebbe essere a tutti evidente che se è sconsigliato inviare via mail il numero della carta di credito non può essere ipotizzata la trasmissione di dati sanitari.

desanta

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  • Re: Telemedicina del lavoro (TML)
  • (27/05/2022 17:02)

Pubblicate in GU le linee guida per la telemedicina.
http://www.quotidianosanita.it/go...icolo.php?articolo_id=105038&fr=n
Il SSN ha imboccato con decisione questa direzione.
E noi? Stiamo solo a guardare? Rifiutiamo a priori e senza eccezioni questo strumento?
O magari,per esempio, potremmo almeno chiedere di poter usufruire della struttura informatica (sicura) messa a disposizione dal SSN?

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