Ho partecipato al convegno di Parma: c'è stata l'indicazione di massima da parte dell'Asl e del Sert, di demandare al medico competente lo screening iniziale; è seguita una discussione molto accesa derivante dal fatto che questo orientamento è in contrasto con il DM 186; era presente anche un medico legale che conferma quanto detto dal Collega Manescalchi, procedure simili all'antidoping.... ma era una bozza....
associazione medici del lavoro della provincia di prato
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OGGETTO: PROPOSTA DI LINEE GUIDA DEL GRUPPO NAZIONALE PER GLI ACCERTAMENTI DI ASSENZA DI TOSSICODIPENDENZA, COME SONO STATE PRESENTATE AL CONVEGNO DI STIA DEL 13/06/2008.
La nostra Associazione, riunitasi il giorno 20/06/2008, in conseguenza del convegno in oggetto, trova la proposta del gruppo nazionale del tutto inadeguata alla realtà lavorativa del medico competente e delle aziende dove questi opera ed evidenzia tutta una serie di criticità, tali da rendere inattuabile quanto proposto.
Risulta del tutto improponibile che la raccolta del campione e della sua catena di custodia sia demandata alla responsabilità del medico competente, quando anche il testo del Provvedimento di Intesa della Conferenza Stato Regioni ai sensi dell’articolo 8 comma 6 della Legge 131 del 2003, come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 novembre 2007 recita in modo del tutto differente: Art. 8 (Modalità dell’accertamento dell’assenza di tossicodipendenza) - punto 3. La struttura sanitaria competente adotta le misure necessarie per accertare la sicura appartenenza dei campioni biologici al soggetto sottoposto ad accertamento e per assicurare la corretta conservazione dei campioni fino all’esecuzione delle analisi, nonché per custodirli idoneamente al fine di eventuale ripetizione di analisi.
I motivi non sono di difficile individuazione, i più importanti sono a nostro avviso i seguenti:
1 - I tempi tecnici, necessariamente eccessivamente lunghi, dell’effettuazione della procedura come proposta interferirebbero con il normale svolgimento dell’attività del medico competente.
2 - Dato che le visite vengono effettuate prevalentemente all’interno dell’azienda risulta impossibile identificare un luogo, in ogni azienda, adatto alla raccolta che sia rispettoso della dignità delle persone che devono sottoporsi a tali accertamenti; siamo del parere che la raccolta non possa essere effettuata al di fuori di una struttura laboratoristica adeguatamente attrezzata.
3 - Anche il trasporto del campione presenta difficoltà per il medico competente.
Inoltre facciamo notare che le linee guida presentano molti punti oscuri:
4 - Non si fa menzione della parte inerente la conferma dell’idoneità del campione.
5 - È tutta vedere quale sia l’efficacia medico legale di un sistema del tutto improvvisato, come quello proposto, e quali conseguenze possa poi avere tale sistema in un successivo ambito di eventuali contestazioni, in riferimento anche alle responsabilità che ovviamente ricadranno poi sul medico competente.
6 - A chi spetta la somministrazione dei questionari psicocomportamentali, che tra l’altro non sono stati individuati e richiedono tempi di compilazione non indifferenti ?
7 - Non viene fatta menzione della modalità di trasporto del campione.
È ovvio che la raccolta quando effettuata in ambito laboratoristico ovvierebbe a tutte queste criticità.
Tengo a far presente che il gruppo toscano, che già si era più volte riunito, aveva identificato una procedura di raccolta e di tracciabilità del campione, a mio avviso, corretta, che risulta del tutto idonea a risolvere tutte le criticità sopra evidenziate, e questa non è stata minimamente tenuta in considerazione dal gruppo nazionale.
Termino ribadendo nuovamente il dissenso totale della categoria che rappresento ed invito chi di dovere a ripensare a quanto proposto in un ottica diversa, improntata a voler realmente risolvere il problema dell’effettuazione degli accertamenti di assenza di tossicodipendenza, nel rispetto della professionalità del medico competente, della dignità della persona che si deve sottoporre a questi accertamenti e, non ultimo, degli interessi economici delle aziende alle quali sembra del tutto assurdo dover provvedere a costituire un luogo idoneo a svolgere quanto richiesto.
Il Presidente
Prato 24/06/2008
Dottor Fabio Filippi
leggo con soddisfazione la chiara presa di posizione dell'Associazione medici del lavoro della provincia di Prato".
Non conosco la direttiva delle linee guida "nazionali"...le ASL lombarde (su indicazione della Regione) dovrebbero promuovere incontri con medici competenti...ad ora si leggono comunicati poco chiari su siti internet che ribadiscono il nostro ruolo su attività di primo screening con analisi di 2° livello presso SERT....ma senza indicare la procedura da seguire.
Mi rimane la riflessione che anche in questo ambito (non solo nell'applicazione del TU) nessuno ha preso in considerazione il decoro della nostra professione e la praticità del nostro impegno (in visita preventiva vedo nuovo dipendente, spiego ben bene la normativa, visito e compilazione di questionari su uso stupefacenti e farmaci, lo lascio in idoneità sospesa perchè deve andare in laboratorio pubblico di tipo B2 a Milano sono tre, infatti non ho infermeria nè luogo adatto per raccogliere urine, attendo esito del referto da vedere e consegnare all'interessato, inidoneità temporanea se positivo...con invio al SERT...aspetto ricorso contro giudizio del medico...e poi ??)
scusate per la libera interpretazione del quieto modo di vivere !!!
Mi e' giunta voce di corridoio che sia stata siglata l'Intesa sulle sostanze stupefacenti per la parte procedurale + alcune revisioni di quella del 30 ottobre 2007. Su internet non trovo ancora nulla. Qualcuno ha notizie in merito?
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
Gentili colleghi,
è la prima volta che scrivo; devo dire che questo forum è un validissimo strumento di confronto e di aggiornamento...ma dopo aver letto le 14 pagine di 3d sugli accertamenti di tossicodipendenza ne esco tossico io!!! Scherzi a parte, sono davvero confuso. Trovandomi alle prime armi ed alle prese con un probabile prossimo incarico presso una ditta con 60 edili, l'argomento in questione mi spaventa un po'. Praticamente come ti muovi sbagli; anche se, a mio modesto avviso, l'unica norma attualmente effettivamente in vigore resta il d.m. 186/90, almeno fino alla pubblicazione dell'accordo Stato Regioni.
A presto.
Visto le recenti procedure per l’accertamento di assenza di uso di sostanze stupefacenti o psicotrope in lavoratori con mansioni comportanti rischi per l’incolumità di terzi approvate dalla Conferenza Unificata, vorrei chiedere se qualcuno ha già idea di come organizzarsi.
Penso che la strada più semplice sia quella di dotarsi di provette, stick rapidi e sopratutto tanta pazienza...
Paperino il 29/09/2008 08:55 ha scritto:
Visto le recenti procedure per l’accertamento di assenza di uso di sostanze stupefacenti o psicotrope in lavoratori con mansioni comportanti rischi per l’incolumità di terzi approvate dalla Conferenza Unificata, vorrei chiedere se qualcuno ha già idea di come organizzarsi.
Penso che la strada più semplice sia quella di dotarsi di provette, stick rapidi e sopratutto tanta pazienza...
Come ho già detto in un altro 3d, la strada più semplice è senz'altro quella che tu indichi, prendendo le tue brave provette, stick rapidi e magari andando a fare gli esami direttamente in ditta. Tutto ok, finchè trovi sempre negativi. Al primo positivo, nel caso non lo avessi letto, ti copioincollo quello che avevo scritto........Già, perchè se capita un positivo voglio proprio vedere cosa succederà! immediatamente non idoneo, tutta l'azienda lo verrà a sapere, invio agli esami di 2° livello, al sert, comunicazione alla commissione patenti e via discorrendo....in questo clima non mi meraviglierei affatto di trovarmi davanti il lavoratore accompagnato dal suo avvocato che mi chiede di dimostrargli la correttezza delle procedure di cui io sono l'unico responsabile (credo che sia proprio questo il punto cruciale di tutto:non tanto il fatto che quello si sia fatto o meno, quanto la correttezza delle procedure!!)e se per caso salta fuori che non ho fatto tutto in modo perfetto, non voglio immaginare cosa potrebbe succedermi (altro che sanzione!!!!).
Questo tanto per far capire come stanno le cose: allo Stato l'onore di aver organizzato una bella dimostrazione di salvaguardia della salute e sicurezza pubblica, a te, mc, tutti i rischi senza alcuna tutela!!
e non c'è nessun modo per fare sì che lo screening iniziale sia fatto in un laboratorio autorizzato ?
Sì che si può, ma comunque sei tu che devi occuparti della raccolta dei campioni (così nell'accordo).
Quindi, comunque, almeno fino a che il laboratorio non accusa ricevuta del "prodotto" sei tu responsabile, e in quel frattempo chissà cosa hai fatto al mio campione.
Una volta esisteva la figura dell'acquaiolo, che girava carico di acqua e la vendeva. A parte il "vendere" oggi saremmo noi tenuti a girare...
Buon divertimento !
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
Il sottoscritto dal prossimo mese ha affittato a ore un ambulatorio in un laboratorio di quelli autorizzati e farò in modo che vengano li a fare le pipì onde evitare che il mio studio si trasformi in una "cloaca" per non usare altri sostantivi più circostanziati.
Per i casi eccezionali prossimamente farò progettare dall'architetto un "vespasiano" a due posti che possa tutelare la privacy e l'imbarazzo.
Anzi approfitto di questo thread: se qualcuno avesse qualche suggerimento da darmi su qualche accorgimento accetto qualsiasi consiglio.
Certo che adesso tornerebbero utili quei tanto disprezzati camper attrezzati con WC, acqua corrente, cabina silente e frigo per la raccolta. Chiederò anche al commercialista quale possa essere la opportunità più vantaggiosa ma soprattutto utile.
D'altronde come diceva ipse: "il fine giustifica i mezzi...."
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