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temporaneamente non idoneo e l'azienda cha fa?

Questo argomento ha avuto 22 risposte ed è stato letto 12636 volte.

abordiga

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  • Re: temporaneamente non idoneo e l'azienda cha fa?
  • (30/11/2009 19:55)

Si, certo ho fatto denuncia/I certificato di MP. Il problema è che questa signora ha gia superato il limite dei giorni di malattia completamente a carico INPS e da ora subirà una decurtazione dello stipendio (50%). Per questo motivo non vuole farsi dare altri giorni dal suo Medico di base. Inoltre si sono messi pure i sindacati (che hanno consigliato alla lavoratrice di andare comunque al lavoro).
La mia domanda(se la azienda sia costretta a prendersela a fare nulla in azienda o possa "obbligarla" a stare a casa in malattia) sarebbe da fare più ad avvocato ... ma pensavo che qualcuno ci fosse già passato..


maalox il 30/11/2009 07:40 ha scritto:
se fossi il mc di questa azienda penserei ad una sospetta malattia professionale, e valutato il caso compilerei il primo certificato per l'inail oltre che gli altri adempimenti, mi parrebbe un percorso logico per cominciare a gestire questa vicenda. da come è stato posto il tuo intervento però credo tu lo abbia già fatto.
poi collaborerei con il dl ed il lavoratore per cercare una soluzione temporanea se possibile, quindi se il curante riconosce dei giorni di malattia nel frattempo mi parrebbe anche un fatto opportuno dato che soprattutto nei casi acuti il riposo funzionale è importantissimo in questo tipo di malattia (sperando che il curante sappia sempre che tipo di lavoro svolge il proprio assistito!!), ma in questo caso se è in attesa di intervento mi pare non ci saranno grossi problemi almeno entro limiti ragionevoli. di più non saprei che fare.

Andrea Angelo Bordiga

Pennacchio

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  • Re: temporaneamente non idoneo e l'azienda cha fa?
  • (30/11/2009 22:54)

L'azienda non potrà mai obbligare un Lavoratore a mettersi in malattia... Inoltre, in questo caso specifico, trovandosi di fornte ad uana sospetta MP (segnalazione del MC, pertanto più che un sospetto) ci penserei bene fossi il Datore di Lavoro e cercherei "fortemente" una mansione alernativa (forse anche per il futuro, visto che dopo l'intervento non è detto che il Lav rientrerà alla vecchia mansione).
Non escluderei, infine, di consultare l'INAIL. Infatti, nel caso la malattia venisse riconisciuta come professionale l'INAIL dovrebbe farsi carico di tutto compreso quanto versato dall'INPS.

diotallevi

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  • Re: temporaneamente non idoneo e l'azienda cha fa?
  • (02/12/2009 19:59)

abordiga il 30/11/2009 07:55 ha scritto:
Si, certo ho fatto denuncia/I certificato di MP. Il problema è che questa signora ha gia superato il limite dei giorni di malattia completamente a carico INPS e da ora subirà una decurtazione dello stipendio (50%). Per questo motivo non vuole farsi dare altri giorni dal suo Medico di base. Inoltre si sono messi pure i sindacati (che hanno consigliato alla lavoratrice di andare comunque al lavoro).
La mia domanda(se la azienda sia costretta a prendersela a fare nulla in azienda o possa "obbligarla" a stare a casa in malattia) sarebbe da fare più ad avvocato ... ma pensavo che qualcuno ci fosse già passato..


I sindacati è meglio che si informino prima di parlare a vanvera come spesso succede ....
In caso di non idoneità "legittima e comprovata" emessa dal medico competente ed in assenza di mansioni alternative non vedo molte alternative la signora deve mettersi in malattia sotto copertura INPS che voglia o non voglia (in caso venga riconosciuta la MP verra presa in carico dall'INAIL), in alternativa non credo possa andare in azienda e sedersi per 8 ore su di una sedia; se non è daccordo con il giudizio di idoneità dovrà ricorere allo spisal; aggiungo che è il MC a definire i limiti temporali della non idoneità:

art.41 coma 7: 7. Nel caso di espressione del giudizio di inidoneità temporanea vanno precisati i limiti temporali di validità.

Personalmente non ho mai avuto problemi; ho sempre inviato copia del giudizio con lettera di accompagnamento al medico curante che prontamente ha sempre emesso certificato inps a compertura dei limiti temporali da me definiti.

Per quanto riguarda il DL di lavoro non può assolutamente farla lavorare, si configurerebbe la fattispecie dell'assegnamento alla mansione in assenza di giudizio di idoneità:

art. 18 coma lettera bb) vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l’obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità.
(Sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 4.500 euro)

Aggiungo inoltre:
art. 18 coma c c) nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza
(Arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.200 a 5.200 euro)

Quindi o malattia o sedia dietro la lavagna per 8 ore...

FRANCO CANGIANI

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  • Re: temporaneamente non idoneo e l'azienda cha fa?
  • (11/12/2009 00:50)

diotallevi il 02/12/2009 07:59 ha scritto:


I sindacati è meglio che si informino prima di parlare a vanvera come spesso succede ....
In caso di non idoneità "legittima e comprovata" emessa dal medico competente ed in assenza di mansioni alternative non vedo molte alternative la signora deve mettersi in malattia sotto copertura INPS che voglia o non voglia (in caso venga riconosciuta la MP verra presa
in carico dall'INAIL), in alternativa non credo possa andare in azienda e sedersi per 8 ore su di una sedia; se non è daccordo con il giudizio di idoneità dovrà ricorere allo spisal; aggiungo che è il MC a definire i limiti temporali della non idoneità:

art.41 coma 7: 7. Nel caso di espressione del giudizio di inidoneità temporanea vanno precisati i limiti temporali di validità.

Personalmente non ho mai avuto problemi; ho sempre inviato copia del giudizio con lettera di accompagnamento al medico curante che prontamente ha sempre emesso certificato inps a compertura dei limiti temporali da me definiti.

Per quanto riguarda il DL di lavoro non può assolutamente farla lavorare, si configurerebbe la fattispecie dell'assegnamento alla mansione in assenza di giudizio di idoneità:

art. 18 coma lettera bb) vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l’obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità.
(Sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 4.500 euro)

Aggiungo inoltre:
art. 18 coma c c) nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza
(Arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.200 a 5.200 euro)

Quindi o malattia o sedia dietro la lavagna per 8 ore...

Interessante argomento.....ripercussioni economiche - previdenziali di un giudizio di inidoneità temporanea......e se poi nemmeno con l'intervento chirurgico recupera che si fà?! Inidonea permanente!?! Ed in questo caso inail- inps ecc ecc che tutela porgono al lavoratore?

giancarlo

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  • Re: temporaneamente non idoneo e l'azienda cha fa?
  • (11/12/2009 14:05)

Nel crtficato di malattia professionale ci sono degli appositi spazi pe specificare se e da quando parte l'inabilità al lavoro a causa della malattia per cui da quel mometo il lavoratore è in carico all'INAIL.
Se , nonostante l'intervento , il lavoratore verrà ritenuto non idoneo
a tempo indeterminato alla mansione spetterà al datore di lavoro trovare un amansione alternativa ma idonea , qualora questo non sia poossibile il lavoratore perderà il lavoro.
Nel frattempo l'INAIL avrà avviato la pratica per il riconoscimento della percentuale di invalidità e parallelamente ,seondo la% riconosciuta ,potrà iscriversi nelle liste speciali per il collocamento mirato ( legge 68).so che tutto ciò è teoria ma così è.

giancarlo

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  • Re: temporaneamente non idoneo e l'azienda cha fa?
  • (11/12/2009 14:05)

Nel crtficato di malattia professionale ci sono degli appositi spazi pe specificare se e da quando parte l'inabilità al lavoro a causa della malattia per cui da quel mometo il lavoratore è in carico all'INAIL.
Se , nonostante l'intervento , il lavoratore verrà ritenuto non idoneo
a tempo indeterminato alla mansione spetterà al datore di lavoro trovare un amansione alternativa ma idonea , qualora questo non sia poossibile il lavoratore perderà il lavoro.
Nel frattempo l'INAIL avrà avviato la pratica per il riconoscimento della percentuale di invalidità e parallelamente ,seondo la% riconosciuta ,potrà iscriversi nelle liste speciali per il collocamento mirato ( legge 68).so che tutto ciò è teoria ma così è.

Sonnambulo

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  • Re: temporaneamente non idoneo e l'azienda cha fa?
  • (14/09/2017 15:55)

abordiga il 30/11/2009 12:45 ha scritto:
Buongiorno,
volevo raccogliere qualche esperienza su un caso che mi capita spess.
La non idoneità temporanea legata a problematiche reversibili di salute (di origine professionale oppure comune) dovrebbe comportare che la persona si metta in malattia fino a risoluzione del problema. I giorni di malattia, se questa fosse poi riconosciuta come professionale dovrebbe essere a carico dell'INAIL, altrimenti a carico INPS.
Ma se la persona si rifiuta di mettersi in malattia?
A qualcuno è capitato lo stesso? Come si è mossa l'azienda?

Sonnambulo

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  • Re: temporaneamente non idoneo e l'azienda cha fa?
  • (14/09/2017 16:06)

[cite]abordiga il 30/11/2009 12:45 ha scritto:
Buongiorno,
volevo raccogliere qualche esperienza su un caso che mi capita spess.
La non idoneità temporanea legata a problematiche reversibili di salute (di origine professionale oppure comune) dovrebbe comportare che la persona si metta in malattia fino a risoluzione del problema. I giorni di malattia, se questa fosse poi riconosciuta come professionale dovrebbe essere a carico dell'INAIL, altrimenti a carico INPS.
Ma se la persona si rifiuta di mettersi in malattia?
A qualcuno è capitato lo stesso? Come si è mossa l'azienda?[/cite

Cercando risposte ad una situazione analoga recente ho ritrovato questo post.
Il problema maggiore che mi ritrovo ad affrontare (indirettamente, perché come qualcuno ha giustamente scritto la cosa non è di nostra competenza ma del DL) è il seguente. Lavoratore temporaneamente inidoneo, non fa ricorso, non esiste mansione alternativa, non vuole mettersi in malattia oppure è il suo MMG a non volergliela dare. Al Datore di Lavoro non resta che sospenderlo e lasciarlo a casa. Il problema FONDAMENTALE è: retribuito o non retribuito? Secondo me, dopo aver sentito anche alcuni pareri legali, dovrebbe essere NON RETRIBUITO. Nella mia esperienza alcuni DL fanno così, altri (forse per mancanza di attributi oppure per scrupolo nei confronti del lavoratore) preferiscono sospenderlo mantenendo la retribuzione oppure (peggio ancora) continuano a farlo lavorare assegnandogli poco o nulla da fare fino alla scadenza della inidoneità temporanea (rischiando pure di sconfinare nel "mobbing" in questo modo tenendo uno per 8 ore a non fare nulla)

alessandrociberti

alessandrociberti
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  • Re: temporaneamente non idoneo e l'azienda cha fa?
  • (14/09/2017 17:45)

Per la malattia professionale non è prevista la copertura dell'assenza, a meno che non vi sia la cosiddetta "Temporanea" per ricovero ospedaliero, quindi anche se la malattia fosse riconosciuta come INAIL le assenze resterebbero a carico dell'INPS.
La gestione dell'inidoneità temporanea per ora a livello normativo è nebulosa: come sempre accade in difetto di indicazioni da parte del legislatore, purtroppo saranno le sentenze a indicare la via.

Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare,
non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.
(Jacques-Yves Cousteau)

caballero

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  • Re: temporaneamente non idoneo e l'azienda cha fa?
  • (20/09/2017 12:40)

Mi sembra che al MC non competa ciò che accade dopo la formulazione del giudizio di non idoneità. Potrebbe essere interpellato dal DL, al limite, per capire quale altra mansione possa svolgere il dipendente. Tutto il resto è materia di consulenti del lavoro, avvocati e sindacalisti. Oppure dobbiamo anche preoccuparci anche di questo? Se il medico di famiglia non vuole metterlo in malattia non è un nostro problema

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