Il tema dell'idoneità al lavoro è per tradizione culturale e legislativa argomento che occupa un ruolo preminente nell'attività del medico del lavoro.
Nella sorveglianza sanitaria del medico competente ci sono aspetti ben chiariti e zone d'ombra. Il tema di cui si parla questo mese (lo spunto viene dato da un articolo tratto da un Convegno svoltosi a Pisa) è sicuramente uno di quelli che sta in una zona d'ombra!
Il D.P.R. 303/56 non parlava in maniera esplicita del giudizio di idoneità specifica alla mansione come atto conclusivo delle visite periodiche, ma la giurispudenza che negli anni a venire ha avuto come oggetto del giudicato l'attività del medico d'azienda, ancora prima della recente normativa, ha stabilito i limiti e il contenuto di tale atto medico-legale.
Il D.Lgs. 626/94 ha stabilito in maniera conclusiva e per tutti i rischi professionali l'obbligo da parte del medico competente di informare il datore di lavoro e il lavoratore interessato ogni volta che si presentasse la necessità di formulare un giudizio di non idoneità o di idoneità con prescrizione.
Ci sembra importante far conoscere l'attività finora svolta dal Coordinamento dopo la recente modifica al D.Lgs. 19 Settembre 1994, n.626 introdotta dall'Art. 1-bis della legge 8 Gennaio 2002 n. 1, che estende agli specialisti in igiene e medicina preventiva e a quelli in medicina legale e delle assicurazioni la facoltà di svolgere compiti di tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro ("medico competente").
Ci siamo immediatamente compattati con l'unico scopo di difendere la professionalità e la "competenza" dello specialista in Medicina del Lavoro.
Per questo motivo e per coinvolgere altri colleghi elenchiamo le nostre principali iniziative intraprese dalla notizia della furberia fino al 28 Febbraio.
Il Presidente della Repubblica
Esposto
presentato congiuntamente dalla Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale (S.I.M.L.I.I.), dall'Associazione Universitaria di Medicina del Lavoro "Bernardino Ramazzini" (A.U.M.L.), dall'Associazione Nazionale dei Medici d'Azienda e Competenti (A.N.M.A.), dall'Associazione Italiana di Medicina Preventiva dei Lavoratori della Sanità (A.I.M.P.L.S.), dall'Associazione Italiana di Radioprotezione Medica (A.I.R.M.), dall'Associazione Nazionale Medici del Lavoro Pubblici (A.N.ME.L.P.), dal Coordinamento Nazionale Specialisti in Medicina del Lavoro (C.N.S.M.L.) e dalla Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (C.I.I.P.) che riunisce tutte le associazioni mediche e non mediche competenti in tema di prevenzione negli ambienti di lavoro.
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