In questo articolo sono proposti i risultati di una indagine multidisciplinare su una popolazione di 660 addetti al videoterminale al fine di analizzare il rapporto tra astenopia e alcuni parametri oftalmologici, neuropsicologici e muscoloscheletrici.
I soggetti sono stati sottoposti ad esame obiettivo generale, visita oculistica e valutazione ortottica. I sintomi astenopici sono raccolti mediante la somministrazione di un questionario semi-strutturato, e per una definizione più precisa è stato elaborato un metodo di costruzione di un apposito punteggio integrato di astenopia, basato sulle risposte al questionario.
Nell’articolo viene illustrata l’esperienza condotta nella sorveglianza sanitaria di lavoratori con storia clinica di epilessia i criteri adottati per la definizione del giudizio di idoneità. Il protocollo adottato prevede oltre all’esame anamnestico-clinico l’effettuazione di esami ematochimici, la visita cardiologia con effettuazione dell’ECG, l’acquisizione di tutti gli accertamenti specialistici e farmacologici dalla prima manifestazione epilettica al momento della visita di idoneità, la visita neurologica con EEG basale ed attivato da effettuare nell’immediatezza della vista periodica.
Il metodo Delfi è spesso usato come metodo di ricerca per valutare problematiche complesse o ambigue. Esso è bastato sulla tecnica della intervista interattiva di gruppi ben individuati, in genere costitutiti da esperti in grado di specificare le risposte descrittivamente. La qualità del gruppo di risposta è essenziale per la qualità del risultato dello studio.
Background: E’ generalmente ritenuto che i flussi di comunicazione tra medici di medicina generale e medici del lavoro siano piuttosto scarsi e che questo costituisca un ostacolo per la completa riabilitazione per il lavoro. Non è noto quanto largamentente questo punto di vista sia tenuto in considerazione dai principali operatori del settore della riabilitazione al lavoro, o quanto importante sia questa osservazione nel suo risvolto pratico.
Lo studio del polmone con TC spirale a basse dosi identifica precocemente tumori polmonari ad uno stadio iniziale in individui ad alto rischio. L’alto tasso di noduli benigni e la difficoltà nella diagnosi differenziale sono fattori che impediscono l’introduzione di programmi di screening su vasta scala.
In questo studio è stata presa in esame l’efficacia della associazione tra TC spirale ripetuta a cadenza annuale e l’uso selettivo della PET in una coorte di volontari ad alto rischio.
Soggetti dello studio: 1035 persone di età uguale o superiore a 50 anni che avevano fumato un minimo di 20/pacchetti di sigarette all’anno. Tutti i partecipanti saranno sottoposti a TC spirale una volta all’anno per un periodo complessivo di cinque anni con o senza PET associata.
L’unità di ricerca EPM CEMOC dell’Università di Milano ha costituito un gruppo di lavoro con esperti provenienti dall’INAIL, dall’ISPESL, dai Patronati, dai Servizi di Prevenzione Territoriali, al fine di redigere un documento di consenso comprendente metodi e criteri per la formulazione di una prima ipotesi di gestione delle patologie muscolo-scheletriche degli arti superiori ed inferiori ad etiologia professionale come vere e proprie malattie professionali “tabellate”.
Tale documento, illustra una sintesi degli aspetti epidemiologici, gli aspetti normativi di riferimento, gli orientamenti per la sorveglianza sanitaria da parte del medico competente, i relativi aspetti medico-legali e propone anche un elenco analitico delle patologie muscolo scheletriche degli arti e i criteri operativi per l’identificazione di quelle attività lavorative comportanti un rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti.
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