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Effetti acuti delle radiazioni non ionizzanti e grandezze dosimetriche (Settembre 2001)

Effetti acuti delle radiazioni non ionizzanti e grandezze dosimetriche

Le modalità di interazione della radiazioni non ionizzanti non ottiche con la materia biologica consistono in due effetti tra loro complementari: induzione di correnti elettriche e produzione di calore con rialzo termico.

Alle frequenze più basse a fino a circa 1 megahertz prevale l'induzione di correnti elettriche nei tessuti elettricamente stimolabili, come nervi e muscoli.

Con l'aumentare della frequenza diventa sempre più significativa la cessione di energia nei tessuti attraverso il rapido movimento oscillatorio di ioni e molecole d'acqua, che si traduce in calore: al di sopra dei 10 megahertz quest'ultimo effetto è l'unico a permanere, ed è responsabile degli effetti biologici osservati con certezza nell' animale (alterazioni neurocomportamentali, lesioni delle strutture oculari e delle gonadi).

Autore
Prof. Franco Ottenga

I dispositivi di protezione individuale: il ruolo del Medico Competente (Luglio 2001)

I dispositivi di protezione individuale: il ruolo del Medico Competente

Il D.Lgs. 626/94 ha conferito al medico competente una funzione centrale nella gestione del rischio aziendale, affidandogli però allo stesso tempo numerosi obblighi che richiedono l'impegno di svariate competenze multidisciplinari. Il fine ultimo della prevenzione è ovviamente la tutela della salute del lavoratore e per questo fine il medico rappresenta l'anello cruciale nella catena della prevenzione.

I dispositivi personali di protezione rappresentano un elemento che può essere utilizzato per contenere gli effetti del rischio "residuo", laddove tutti gli altri interventi di bonifica ambientali siano risultati non sufficienti ad eliminarlo o a ridurlo in maniera efficace.

Ma proprio per il fatto che rappresenta l'ultima ratio nella difesa contro i rischi ambientali e poichè ha come funzione solo di impedire il contatto fra la noxa ambientale e il lavoratore, è un tipo di intervento che è più vicino alla sfera della gestione dell'individuo che dell'ambiente e quindi la sua scelta e il suo utilizzo non possono prescindere dalla partecipazione del medico competente.

Autore
Dr. Rodolfo Buselli

Sindrome del burn-out (Giugno 2001)

Definizione: "una risposta allo stress lavorativo, un fenomeno che colpisce gli operatori, i quali, da un iniziale entusiasmo, che li carica di ideali e impegno per il proprio lavoro, tende poi a farli allontanare progressivamente da esso. Coloro che entrano nel burn-out, tendono a manifestare sempre maggiore disinteresse, apatia, senso di frustazione".

Si arriva al burn-out quando la situazione stressante supera le resistenze e porta all'esaurimento.

Il burn-out, sindrome multidimensionale, insorge quindi in risposta a uno stato di stress cronico e si compone di tre fattori fondamentali:

  1. Esaurimento fisico e/o emotivo.
  2. Depersonalizzazione.
  3. Ridotta realizzazione personale/bassa produttività.
Autore
Dr. Giovanni Guglielmi

Latex e ambiente ospedaliero (Maggio 2001)

Latex e ambiente ospedaliero

Un quarto della produzione mondiale di gomma è di origine naturale, estratta da un albero, l'Hevea Brasiliensis, (HB) nativo dei tropici sud-americani. Attualmente l'HB è coltivato soprattutto in tailandia, malesia, indonesia, srilanka, messico e guatemala.

Si riportano le esportazioni di Latex (tonnellate, dati del 1995):

  1. Tailandia (168.000)
  2. Malesia (109.000)
  3. Indonesia (26.000)
  4. Sri Lanka (3000)
Autore
Dr. Vittorio Gattini

I fattori di stress al lavoro (Aprile 2001)

I fattori di stress al lavoro

La grande maggioranza delle malattie più diffuse attualmente in Europa ha una etiologia multifattoriale.

Lo stress connesso al lavoro è una delle numerose componenti.

Per alcune patologie il suo ruolo è marginale, in altri è determinante. In ogni caso lo stress connesso al lavoro può influenzare qualsiasi malattia, decorso e terapia.

L'articolo di questo mese ha un taglio molto "schematico" ed ha la finalità di stimolare la riflessione su un tema che spesso è ai margini dell'attività della medicina del lavoro (con la dovuta eccezione del Centro di Eccellenza della Clinica del Lavoro di Milano - Giglioli, Cassitto naturalmente).

Autore
Direzione generale Occupazione e affari sociali

Le allergopatie di origine professionale (Marzo 2001)

Le allergopatie di origine professionale

Le allergopatie di origine professionale occupano oggi un posto di grandissima importanza fra le malattie professionali cosiddette "emergenti" (insieme ai tumori, allo stress ecc.), in contrapposizione a quelle "classiche" come il saturnismo, il mercurialismo e la silicosi, in netta diminuzione nei paesi fortemente industrializzati.

Fra le allergopatie professionali respiratorie le forme di più frequente riscontro sono la rinite e l'asma professionale, mentre l'alveolite allergica estrinseca, pur rivestendo una certa importanza clinica, è molto più rara.

Fra le allergopatie professionali extrarespiratorie sono da ricordare la dermatite allergica da contatto e la sindrome orticaria- angioedema.

Autore
Prof. Alfonso Cristaudo

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