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Lavorare nel “sistema rifiuti”: salute e sicurezza. Stato dell’arte, innovazione, esperienze (Luglio 2011)

Lavorare nel “sistema rifiuti”: salute e sicurezza. Stato dell’arte, innovazione, esperienze

Pubblichiamo, come articolo del mese di luglio 2011, la Relazione Finale del Convegno "Lavorare nel Sistema Rifiuti: salute e sicurezza. Stato del'arte, innovazione, esperienze" che si è svolto a Pisa il 15 e 16 giugno scorsi.

La gestione dei rifiuti ha assunto negli ultimi tempi un interesse sempre maggiore da numerosi punti di vista: ecologico, sanitario, economico e sociale. A seguito della normativa e della accresciuta consapevolezza dei cittadini e delle istituzioni sono sempre più utilizzate strategie per ridurre la quantità di materiale effettivamente smaltito, attraverso la prevenzione, il riuso, il riciclo e l'uso di tecnologie di smaltimento con il riutilizzo di materiali ed energia. Questo comporta la crescita e la diffusione di attività produttive dedicate alla raccolta, al trattamento, al recupero ed allo stoccaggio dei rifiuti, con il conseguente aumento dei lavoratori impiegati nel settore. Vari studi mostrano la pericolosità del "settore rifiuti" per quanto riguarda sia gli infortuni che le malattie professionali, ma il bisogno di ricerca in questo campo è ancora ampio e richiede il coinvolgimento di diverse competenze e professionalità, oltre alla sinergia di istituzioni diverse.

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La spirometria per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori e dei fumatori (Giugno 2011)

La spirometria per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori e dei fumatori

Le varie definizioni di sorveglianza sanitaria presenti nella letteratura scientifica, enfatizzano l'importanza dell'osservazione longitudinale nel singolo lavoratore e nel gruppo omogeneo, finalizzata alla necessità di rilevare quanto più precocemente possibile ogni variazione dello stato di salute. Tali definizioni implicano la necessità di raccogliere in forma organizzata i dati rilevati e di analizzarli nel corso del tempo.

Un atteggiamento ben diverso da quello troppo spesso riscontrato nella pratica del medico competente (dove l'obiettivo finale della sorveglianza sanitaria sembra essere la "formulazione del giudizio di idoneità alla mansione specifica"), basato sull'osservazione di un valore puntuale, rilevato sì anno per anno ma raramente analizzato in sequenza.

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Programma di mandato 2011-2014 della Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale (Aprile 2011)

Programma di mandato 2011-2014 della Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale

Pubblichiamo il programma di mandato 2011-2014 della Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale proposto dal Presidente Prof. Pietro Apostoli e recentemente approvato dal Consiglio Direttivo della Società.

"Per una Società Scientifica che si pone come obbiettivo quello di rappresentare i medici del lavoro e i medici competenti italiani (più di 7000) il punto di partenza non può che essere la presentazione di un programma su cui impegnarsi per il periodo del suo mandato.

Tale programma deve partire da un‟analisi di ciò che viene richiesto ai Medici del Lavoro-Medici Competenti (MC), delle loro aspettative e prospettive specie nel contesto che uscirà dalla attuale grave crisi economica. Il fine principale sarà di individuare il giusto equilibrio tra la competenza richiesta dalle leggi e la competenza professionale frutto delle conoscenze ed abilità professionali e del loro aggiornamento.

E‟ da queste esigenze quindi che nasce la decisione di predisporre un programma su cui impegnare capacità, volontà ed energie del gruppo dirigente della Società e di chi con esso intenderà collaborare."

Autore
Prof. Pietro Apostoli

Compiti e responsabilità del medico competente (Marzo 2011)

Compiti e responsabilità del medico competente

Ospitiamo questo mese l'intervento del Dott. Beniamino Deidda, Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Firenze, al 73° Congresso Nazionale SIMLII.

Dopo tanti convegni, dopo tante discussioni, dopo un diluvio di commenti e interminabili seminari a margine del nuovo testo unico della sicurezza, ora possiamo dirlo con qualche certezza: non ci siamo quasi mai occupati a fondo (salvo rare eccezioni) del medico competente. Le occasioni, a dire il vero, non sono mancate; ma abbiamo preferito spaccare il capello in quattro sul presunto inasprimento delle pene per il datore di lavoro, discutere all'infinito dell'inutile provvedimento di sospensione dell'attività produttiva in caso di lavoro irregolare, ci siamo interrogati sul nuovo istituto dell'interpello nel tentativo di capire a cosa serva... E intanto passava in silenzio uno degli argomenti chiave della riforma contenuta nel decreto 81/2008, cioè la disciplina dell'attività del medico competente.
Per una serie di ragioni che forse verrebbe la pena di esaminare, il dibattito sul ruolo del medico compente è quasi sempre rimasto ai margini dell'attenzione degli studiosi e degli operatori, a riprova della sostanziale estraneità del medico all'opera di prevenzione della sicurezza nelle aziende, almeno per quanto si è visto dal decreto 626/94 in poi.
Eppure si deve riconoscere che tra le novità più salienti del decreto 81, integrato dal decreto 106/09, c'è proprio un diverso disegno della figura del medico competente.

Autore
Dott. Beniamino Deidda

La “Relazione Annuale” sui risultati della sorveglianza sanitaria (art. 25 D.Lgs 81/08) e i dati di cui all'allegato 3B (art.40 D.Lgs 81/08): come utilizzarli per verificare lo stato di salute dei lavoratori? (Febbraio 2011)

La “Relazione Annuale” sui risultati della sorveglianza sanitaria (art. 25 D.Lgs 81/08) e i dati di cui all'allegato 3B (art.40 D.Lgs 81/08): come utilizzarli per verificare lo stato di salute dei lavoratori?

L'autore - Adriano Ossicini Dirigente Medico di II liv. della SMG Inail - dopo aver visionato la seconda relazione intermedia della "Commissione d'inchiesta del Senato sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette 'morti bianche' " recentemente resa disponibile online, torna ancora una volta sul tema caldo dell'Allegato 3 b.

Ricorda come entro il 31.12.2009 dovevano essere definiti con D.M i contenuti di detto allegato, e si augura, ma è solo un auspicio, che questo ritardo sia dovuto a qualche ripensamento sulla vera validità di come è stato "costruito" questo strumento.

Suggerisce un percorso diverso per un vero coinvolgimento dei medici competenti con un salto di qualità; abbandonare detto allegato e, invece, rendere disponibile anche per il SSN la relazione sanitaria annuale di cui all'art.25, 1 c. lett.i, studiando un "format condiviso" con la Conferenza Stato Regioni che aiuti a rendere fruibili questa gran massa di dati.

In questa maniera il contributo del MC non sarà un mero obbligo aggiuntivo, ma fondamentale per un auspicato cambiamento positivo.

Autore
Dr. Adriano Ossicini

I VACCINI IN MEDICINA DEL LAVORO: ESENZIONI E CONSENSO (Gennaio 2011)

I VACCINI IN MEDICINA DEL LAVORO: ESENZIONI E CONSENSO


Un ruolo chiave ed insostituibile nella sicurezza sul lavoro, relativamente al rischio biologico (Titolo X del D.Lgs 81/2008), è svolto dai vaccini specifici. Il fatto che i vaccini necessari a garantire la sicurezza sul lavoro abbiano indubbia natura di «trattamento sanitario» contemplato dall'art.32 della Costituzione comporta, però, inevitabili problematiche giuridiche riguardo la possibilità di imporre tali vaccinazioni ai lavoratori valutati come a rischio biologico.

Autore
Dr. Maurizio Del Nevo

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