Durante l'ultimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale tenutosi a Montesilvano (Pe) sono stati eletti i nuovi organi dirigenti della Società e fra questi il nuovo Consiglio Direttivo.
Il nuovo Consiglio è rappresentativo delle varie zone geografiche del paese e delle varie appartenenze professionali dei medici del lavoro (università, ospedali, medici competenti liberi professionisti, servizi pubblici delle ASL, Inail, Ispesl).
È atteso da diverse sfide molto importanti per il futuro della Società: dal nuovo Testo Unico alla crescita culturale e scientifica dei soci, dalla spinta per una sempre maggiore professionalità e qualità dell'attività del medico competente ai vari problemi della formazione e aggiornamento del medico del lavoro.
Fra i vari pericoli che corre il nuovo Consiglio ce n'è uno in particolare da scongiurare: la tentazione di ciascuna componente (geografica o professionale) di egemonizzare il Consiglio Direttivo, dividendolo e rendendo di fatto e molto meno incisiva le iniziative del Direttivo stesso.
Giovedì 26 Ottobre in concomitanza con il 69° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale di Montesilvano verrà inaugurata ufficialmente la nuova versione di MedicoCompetente.it, il portale del Medico del Lavoro Competente.
Le novità saranno tante, non tutte subito presenti al lancio ufficiale - alcune saranno infatti aggiunte strada facendo - ma saranno comunque considerevoli. Aumenterà innanzitutto la fruibilità dei contenuti grazie alla nuova grafica più moderna e meno stancante, sarà incentivata maggiormente la vitalità della comunità virtuale tramite la presenza di numerose sezioni abilitate al commento e un forum ridisegnato nelle funzioni (sarà per esempio possibile finalmente rispondere in maniera mirata ad un utente citando parte del suo intervento).
Non è la prima volta che presentiamo delle novità in occasione del congresso annuale della nostra Società Scientifica di riferimento, la SIMLII; sono infatti sette anni che esiste questa realtà lanciata, un po' per gioco, un po' per hobby, in maniera molto silenziosa proprio in occasione di un evento organizzato dalla SIMLII. Sette anni per internet, con la sua intrinseca velocità di mutamento, sono tanti: siamo stati i primi nel campo della medicina del lavoro e, per merito un po' nostro e molto delle migliaia di visitatori mensili, sempre in aumento, siamo rimasti i primi in tutti questi sette anni.
Abbiamo più volte detto anche su questo sito che l'attività professionale di tutti coloro che operano per la salute e sicurezza dei lavoratori deve essere svolta in qualità e secondo precise regole etiche. Aiuti importanti in questa direzione vengono dalle nostre Società Scientifiche con le Linee Guida. L'ICOH da tempo si occupa delle norme etiche in questo campo.
A cura di Vito Foà, Sergio Iavicoli e Maurizio Manno è stato tradotto in italiano l'ultima edizione del Codice Etico dell'ICOH per gli operatori di Medicina del Lavoro.
La presentazione è del Presidente dell'Ispesl Prof. Antonio Moccaldi e la prefazione dell' edizione italiana è del Prof. Giovanni Berlinguer.
In questi ultimi anni, il cosidetto "mobbing" si è imposto all'attenzione degli studiosi e dell'opinione pubblica in virtù dell'accresciuta sensibilità sociale rispetto a comportamenti non certo nuovi: prevaricazioni e soprusi in danno dei prestatori d'opera.
In merito alla tutela assicurativa che l'INAIL può garantire anche a questa fattispecie occorre dapprima sottolineare il mutamento di prospettiva connesso all'introduzione nella copertura indennitaria del danno biologico.
Questo fatto non solo ha modificato la disciplina indennitaria nell’erogazione delle prestazioni economiche per le conseguenze permanenti, ma ha prodotto anche un approccio sostanzialmente diverso.
Il Gruppo di Lavoro Nazionale "Medici del Lavoro Competenti" della Società Italiana di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale ha predisposto un Documento che verrà discusso nella prossima riunione del Consiglio Direttivo SIMLII, previsto nel mese di luglio, con il quale intende sollecitare tutti ad un rinnovato impegno per la salvaguardia della qualità e professionalità del medico competente. Sulla base di questo documento e di tutti quelli prodotti dalla SIMLII in questi ultimi anni, si intende riprendere la discussione con tutti gli interlocutori istituzionali, politici e sociali al fine di giungere ad un accordo sul profilo professionale e curriculare reputato qualitativamente minimale per poter svolgere l'importante funzione di medico competente.
La presenza medica nell'ambito degli ambienti di lavoro, nel nostro paese, è obbligatoria sin dal 1956 (DPR 303/56, art. 33): "Nelle lavorazioni industriali che espongono all'azione di
sostanze tossiche o infettanti o che risultano comunque nocive, indicate nella tabella allegata al presente decreto, i lavoratori devono essere visitati da un medico competente (...) ".
Il D.L.vo 277 del 1991 riprendeva tale definizione e sanciva (comma 2 art. 3) che il medico competente dovesse essere "in possesso di uno dei seguenti titoli: specializzazione in medicina del
lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o specializzazione equipollente; docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori o
in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia ed igiene del lavoro; libera docenza nelle discipline suddette (...)".
In tutti i paesi della U.E le patologie muscoloscheletriche occupazionali hanno ormai raggiunto il primo posto per diffusione tra le malattie da lavoro. La loro prevenzione è divenuta, pertanto, non solo un interesse tecnico scientifico ristretto agli appassionati di ergonomia, ma un problema sociale di ampia rilevanza.
La letteratura nazionale e internazionale evidenzia che gli infortuni e le patologie legate alla movimentazione manuale dei pazienti (specie se non autosufficienti), cui si applicano gli articoli 47, 48 e 49 nonché l'allegato VI del D.Lgs. 626/94, costituiscono l'espressione di uno dei più importanti rischi in ambito ospedaliero e socio-assistenziale per il personale infermieristico, tecnico ed ausiliario. Il che comporta tra l'altro una riduzione della qualità dell'assistenza ai pazienti a causa delle sempre maggiori difficoltà nella sostituzione o nell'integrazione del personale.
Nel caso poi di riconoscimento di malattia professionale si riscontra un ulteriore aumento del costo sociale. Attualmente, la patologia dell'apparato locomotore rappresenta la causa prevalente delle domande di cambio di mansione dei lavoratori della sanità, cui spesso consegue un parere d'idoneità lavorativa condizionata da parte del medico competente.
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